31. Ce la farai

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JIMIN (6 mesi dopo)

Iniziai a sbattere con il tappo della penna sul tavolo ripetutamente ed ad un ritmo cadenzato, sperando di riuscire almeno un minimo a calmarmi.
Ma, invece, quel rumore ripetuto dopo un po' divenne fastidioso e così, preso da un impeto di rabbia e di frustrazione, lanciai la penna a terra, mettendomi, poi, le mani tra i capelli tentando di non scoppiare in lacrime.

"Ehy, che succede?" mi chiese Jungkook all'istante, alzandosi dal divano ed abbracciandomi da dietro, posando la testa sulla mia spalla ed iniziando a darmi leggeri baci sulla guancia.
"Ho paura, Kook..." mormorai solamente, sentendomi un completo idiota ed anche un infantile.

"Non devi averne. Andrà bene, ne sono sicuro" mi rispose lui con aria dolce e confortante, stringendomi ancora di più al suo petto.
"Parla quello che, ormai, si è laureato cinque giorni fa..." gli dissi con aria un po' scettica, sentendomi, però, già più tranquillo grazie al suo contatto ed alle sue parole.

E, ultimamente, la cosa accadeva molto spesso.

Nei sei mesi che erano passati, infatti, il rapporto tra me e Jungkook era diventato l'unica cosa che riusciva a tenermi a galla senza farmi sprofondare nell'ansia.
Insomma, il fatto che fossi una persona che aveva problemi a mantenere il controllo, e che quindi andasse nel panico facilmente, non era un segreto, nè per me nè, dopo che glielo avevo confessato, per Jungkook.

E...in quei mesi, in cui i miei nervi erano a fior di pelle a causa degli ultimi esami con successiva laurea, lui è stato perfetto.
Non passava giorno senza che mi sentissi sempre amato, compreso, capito e voluto.

"Appunto. Se c'è l'ho fatta io, studiando la metà di te visto che non avevo la minima voglia di mettermi d'impegno, puoi laurearti facilmente anche tu" mi rispose lui con aria divertita, dandomi un buffetto sul naso con la mano destra.
"Sì, ma tu sei uno studiato. Non serviva che ti impegnassi. Io, invece..." iniziai a dirgli, venendo, però, interrotto dalle sue parole seguenti.

"Jimin, devi solo stare tranquillo. Mi hai ripetuto quella tesi, a memoria, quattro volte negli ultimi tre giorni. Ce la farai. Io ho fiducia in te".

Dopo quelle poche frasi talmente ben studiate che mi fecero quasi credere che fossero la pura e completa realtà, non riuscii a fare altro che far aprire le mie labbra in un sorriso, annuendo lentamente.

"Su, ora metti via tutto e vai a dormire. Che, sinceramente, ti serve di più che ripetere cose che già sai" mi disse dopo un po', staccandosi dal mio corpo ed iniziando, autonomamente, a mettere via tutte le cose che avevo posizionato sul suo tavolo della cucina per il "ripasso finale", raccogliendo anche la penna che avevo gettato a terra poco prima.

"Hai fatto tutto tu" mormorai contrariato non appena chiuse la zip del mio astuccio consunto, posando il tutto, poi, sul mobile all'ingresso.

Lui alzò solamente le spalle con fare innocente, facendomi, poi, cenno di seguirlo nella sua stanza.

"Comunque è vero che sei più qui che nel tuo reale appartamento" mi disse, poi, in tono quasi delicato nel momento in cui, dopo essermi messo addosso la maglietta che aveva lui indosso fino a qualche secondo prima, mi infilai sotto le coperte, accoccolandomi al suo petto.
"Guarda che vengo qua solo perchè il tuo terrazzo è più bello del mio, altrimenti staremmo sempre da me" gli risposi con aria divertita, iniziando a sfregare il naso nell'incavo del suo collo.

"Giusto, perchè tu, nel tuo appartamento, hai Disney Plus direttamente collegato al televisore" mi rimbeccò lui subito dopo, scimmiottando il mio tono di voce in quanto, quelle parole, gliele dicevo molto spesso.
"Kook, diciamocelo: chi non ama i film che ci sono su Disney Plus? Cioè: Big Hero 6, Oceania, Cars, Monster University...
Sono tipo tutta la mia infanzia" esclamai in tono serio, come se fosse una questione di vita o di morte.

E, ricordiamolo, stavamo parlando di film per bambini...

"Non riesco a credere che il te di questo momento sia la stessa persona che, ogni giorno, si lascia fare le peggio cose sconce da me" fu il suo unico commento alle mie parole, dopo il quale iniziai a ridere all'impazzata dimenticandomi, per qualche singolo istante, di tutta l'ansia che mi sentivo addosso da giorni.

"Grazie, Kook" gli sussurrai all'orecchio nel momento stesso in cui riuscii a ricompormi, augurandogli la buonanotte subito dopo.
"Notte, amore".

Dopo quell'appellativo arrossii all'improvviso, non riuscendo ancora ad abituarmi al fatto che Jungkook, ogni tanto, mi chiamasse così.
Non che non mi piacesse, intendiamoci, ma...io facevo fatica a chiamarlo "amore". Non ho mai capito il perchè.

Quello che avevo capito, invece, era che avrei voluto addormentarmi tra le sue braccia ogni notte...

*******

Non appena uscii dalla porta principale dell'Università con un'espressione felice dipinta in faccia la prima cosa su cui mi concentrai fu il sorriso, praticamente radioso, di Jungkook.
Ma, poi, la corona d'alloro che mi lanciò in testa Hobi, con il successivo bicchiere che mi mise in mano, mi distrassero un attimo.

"E finalmente anche tu ti sei laureato!" iniziò a canticchiare quest'ultimo come se quella frase fosse il ritornello di una nuova hit hip hop.

"Ma è già ubriaco?" chiesi agli altri in tono confuso, cercando, poi, di capire cosa fosse il contenuto del mio bicchiere.
"No, è solo felice perchè finalmente ci siamo laureati tutti quanti" rispose Yoongi in vece di tutti, facendomi, poi, cenno di mettermi in posa per le foto.

"Ma lascialo bere prima, no?" gli disse Hobi con finta aria scocciata, rifilandogli un colpetto sul braccio e, poi, facendomi praticamente bere tutto il contenuto del bicchiere in un solo sorso.

Dopo che il bicchiere rimase vuoto e qualcun altro me lo tolse dalle mani iniziai a deglutire numerose volte, rendendomi conto che, quello che mi era appena sceso giù per la gola, non fosse completamente di mio gradimento.

"Cos'era?" chiesi con aria sbrigativa a Jungkook non appena lo vidi avvicinarsi a me, rivolgendogli una timida occhiata.
"Prosecco. Io l'ho detto a Hobi che tu e l'alcol siete su due strade diverse e che saresti stato più felice con i "succhetti alla pesca" del tuo frigo, ma non mi ha voluto ascoltare" mi rispose lui con leggerezza, alzando leggermente le spalle.

Feci una risatina incontrollata nel momento in cui mi resi conto che, ormai, anche lui chiamava i succhi nel mio frigo nel mio stesso identico modo, non riuscendo, però, a dare una risposta a quelle parole in quanto venni trascinato da Jin e Nam a fare foto con tutti i presenti.

Persino con Kai e Baekhyun, che, sinceramente, non sapevo perchè fossero venuti visto che avevamo parlato forse cinque volte.

Inutile dire che il sorriso più vero che riuscii a tirare fuori nelle foto fu quello della foto dove la persona al mio fianco, a cingermi per la vita, era Jungkook...

•To feel alive {Jikook}•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora