48. Mi hanno preso

1.1K 76 44
                                    

JIMIN (1 anno dopo)

Aprii lentamente la porta dell'appartamento che, ormai, era diventato in fase definitiva mio e di Jungkook, cercando di trattenere il sorriso che avevo dipinto in faccia da mezz'ora e cercandolo con lo sguardo in soggiorno ed in cucina.

"Che ci fai già qui?" mi chiese in tono stranito non appena anche lui posò il suo sguardo su di me, alzandosi immediatamente dalla sedia dietro alla scrivania che usavamo quando ci serviva il computer.
"Ho...fatto prima del previsto e, così, sono tornato a casa a piedi" risposi in un tono indifferente, usato appositamente per non fargli capire come fosse andata l'audizione che stavamo aspettando entrambi da mesi.

"Ma a piedi sarà quasi un'ora dal teatro. Sei fuori? Comunque...com'è andata?" mi chiese con aria sbrigativa, rimanendo lì a guardarmi con trepidazione nell'attesa di una risposta.
"Mi hanno preso" mormorai ad un tono di voce bassissimo, rendendomi conto seriamente del fatto che fosse così e, inevitabilmente, lasciando che la mia bocca si aprisse in un leggero sorriso.

Jungkook si avvicinò solamente a me prendendomi tra le braccia, facendomi volteggiare per qualche giro quasi come se fossimo stati una coppia appena sposata.
Solo dopo questo gesto fece unire le nostre labbra in un bacio bagnato e passionale, guidandomi in camera nostra un po' alla cieca senza togliere le sue labbra dalle mie nemmeno per un istante.

Non appena arrivammo vicino al letto mi ci gettò sopra grazie ad una spinta sul petto, rimanendo, poi, a guardarmi con le braccia incrociate ed un sorrisetto dipinto in faccia.

"Spogliati ed apri le gambe" mi ordinò dopo qualche secondo, mantenendo il contatto visivo tra di noi e riuscendo a sostenere il mio sguardo quasi incuriosito per più di quanto mi aspettassi.
"Festeggiamo così, quindi?" gli chiesi in tono divertito, non accennando minimamente a compiere il gesto che mi aveva appena detto di fare.

"Fai come ti ho detto oppure no?" fu la sua risposta, pronunciata in tono secco ma, allo stesso tempo, provocatorio.
"Solo se prima ti spogli anche tu davanti a me" risposi in tono sfacciato, iniziando a mordermi il labbro inferiore e, poi, passandoci la lingua sopra.
"Bene" acconsentì Jungkook dopo qualche attimo, alzando il lembo inferiore della maglietta che aveva addosso e sfilandosela per le spalle, passando, subito dopo, a sbottonarsi i jeans, per poi farli scendere lungo i suoi fianchi insieme ai boxer.

E...che volete che vi dico? Mi ero incantato esattamente come ogni volta che mi si spogliava davanti. Ma...era talmente perfetto, partendo dai muscoli definiti delle spalle e del petto arrivando alle precise proporzioni del suo corpo, che era impossibile non farlo.

"Ti sei dimenticato cosa dovresti fare?" mi chiese all'improvviso in tono soddisfatto e divertito, facendomi sobbalzare all'improvviso e, successivamente, iniziare a togliermi camicia, pantaloni e boxer, che lanciai accanto ai suoi non appena fui completamente nudo.

A partire da quel momento lo osservai per qualche altro istante, indietreggiando fino alla testiera del letto quando anche lui montò sul letto, avvicinandosi sempre di più al mio corpo.
Iniziò a baciarmi il collo, torturando qualche punto con più forza, proseguendo, poi, con quei dannatissimi baci, che mi facevano sempre uscire di testa, lungo tutto il mio petto, la mia pancia ed il mio basso ventre, rivolgendomi un'occhiata furtiva prima di leccare tutta la mia lunghezza e di iniziarci a giocare con la lingua sulla punta.

Fu nel momento in cui inglobò la mia erezione tra la bocca, muovendo, poi, la testa avanti ed indietro sempre con più velocità che portai una mano tra i suoi capelli, tirandoli in modo da assecondare i suoi movimenti.
Poco prima di raggiungere il culmine iniziai a muovere anche i miei fianchi seguendo il suo ritmo, rilasciando un ultimo gemito roco, che è andato a sommarsi a tutti i precedenti, e riversandomi nella sua bocca.

Lasciai passare un po' di secondi per riprendere fiato, decidendo di riportare lo sguardo su Jungkook solo dopo quell'arco di tempo.

Quello che non mi aspettavo sicuramente di sentire erano le sue labbra sulle mie e la sua lingua che chiedeva prepotentemente l'accesso alla mia bocca, facendomi percepire, quando glielo concessi, anche un sapore amaro e...salato.

Realizzai subito dopo cosa fosse, allontanando Jungkook da me con una spinta sul suo petto e guardandolo con aria quasi sconvolta.

"Perchè mi guardi così? Non senti quanto sei buono?" mi disse lui con fare provocatorio, passandosi un dito sul labbro per togliere i residui rimanenti del mio seme.
"Questa frase è da film porno, Kook. Smettila" gli risposi in tono divertito, scoppiando, poi, a ridere contagiando anche lui.

Fu un vociare piuttosto animato che si iniziò a sentire dall'altra stanza che ci fece, dapprima, smettere di ridere all'istante e, poi, guardarci con aria stranita.

"Cos'è sto casino?" chiesi a Jungkook dopo un altro paio di secondi in cui rimanemmo solamente ad ascoltare.
"Oh, no" mormorò lui all'improvviso, rivolgendomi un'occhiata di scuse.

"Che hai fatto?" gli domandai solamente, facendo un piccolo sospiro ed alzando gli occhi al cielo.
"Potrei aver detto a tutti gli altri di organizzarti una specie di festa a sorpresa per festeggiare il fatto che fossi entrato nella compagnia, visto che ero sicuro sarebbe successo, aggiungendo, inoltre, che io sarei venuto a prenderti lì e che, quindi, avevano l'appartamento libero per allestire tutto quanto.
Ma...tu sei arrivato prima, io mi sono dimenticato di avvisare e...beh, siamo chiusi in camera nudi e ho appena finito di farti un..." iniziò a dire lui, venendo interrotto, visto che non mi sembrava il caso di farlo continuare, dalle mie parole seguenti.
"Afferrato il concetto. Non serve che finisci la frase".

"E quindi che facciamo? Andiamo di la?" mi chiese dopo qualche istante di silenzio, alzandosi dal letto e recuperando i nostri vestiti dal pavimento, passandomi, poi, i miei.
"Sì, ma con cautela. Che non si sa mai" gli risposi con un po' di titubanza, finendo di vestirmi ed aprendo, poi, la porta della nostra stanza con estrema calma con Jungkook al mio fianco.

Non appena questo successe tutti puntarono i loro sguardi straniti verso di noi, chiedendo delle spiegazioni che riuscimmo dar loro praticamente all'istante.

"Ma...almeno potevate aspettare che finivamo di mettere su tutti i festoni brillantinati, no?" esclamò Hobi con frustrazione dopo le mie parole, gettando la scatola che aveva in mano ai suoi piedi facendo un piccolo sbuffo e, poi, lanciandosi sulla poltrona accanto al divano con aria drammatica.

Tutti gli altri, dal canto loro, approfittarono di quella situazione per lanciarsi sopra Hobi con una risata dipinta in volto, Jungkook e me compresi non appena capimmo cosa stesse succedendo.

Ecco, fu in quel momento che ringraziai qualsiasi essere esistente per avermi fatto trasferire a Seoul e per avermi fatto trovare tutte quelle persone meravigliose. Nonostante non appena questo era successo credevo che non sarei mai più riuscito ad essere lo stesso di prima di quello che avevo sempre definito come "l'incidente"...

*******

"Jimin, hai ancora una cosa da fare" sentii sussurrare improvvisamente al mio orecchio destro, distraendomi dal guardare tutti i miei amici divertirsi e scatenarsi nel bel mezzo del soggiorno dell'appartamento mio e di Jungkook con sottofondo la playlist creata appositamente per la situazione da Seohyoon.

Mi girai verso quella voce, avendo riconosciuto fin dalla prima parola, ovviamente, che fosse quella di Jungkook, notandolo con un sorriso dipinto in faccia e con la mano destra, che teneva il mio cellulare tra le dita, allungata verso di me.

"Non riesco a capire" mormorai con le sopracciglia aggrottate, pensando, ancora, nella mia testa a cosa si stesse riferendo.
"Minkun" mi disse in tono ovvio, posandomi, poi, il telefono tra le mani.

Io feci solamente un mormorio d'assenso, ringraziandolo e, poi, andando sul terrazzo per iniziare "quella" conversazione con il mio ex-ragazzo, il quale, a pensarci bene, avevo sentito solo due volte da quando ero tornato a stare a Seoul.
Chissà cos'era cambiato nella sua vita nei sei mesi in cui non ho avuto nemmeno una sua mezza notizia se non qualche post sporadico sui social...

SPAZIO AUTRICE:

In mia discolpa, non mi ricordavo di aver scritto un capitolo del genere👀😂.

Detto questo, spero che vi sia piaciuto e buona giornata❤️.

•To feel alive {Jikook}•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora