46. E, sinceramente, non sono mai stato in grado di farlo

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JIMIN

"Diciamo che è...complicato da dire in questo momento" risposi dopo un po', cercando di mantenere il mio tono di voce il più stabile possibile, ma, sfortunatamente, tradendomi leggermente.
"Strano. Kook non è mai stato complicato" contestò lui, non usando assolutamente, però, un tono arrabbiato o, comunque, seccato.
"Ma...tu non lo vedi da cinque anni. Non sai cosa gli sia successo in questo arco di tempo" mormorai in preda all'incertezza, sperando che non intendesse quelle mie parole nel verso sbagliato.

Perchè, diciamocelo, litigare con il fratello del mio ragazzo era veramente l'ultima cosa che potevo permettermi in quel momento...

"Mi stai rinfacciando questa cosa?" mi chiese lui in un tono a metà tra l'amaro ed il divertito, facendomi sbarrare gli occhi e spiegarmi immediatamente.
"No, sto solo constatando come sono andati i fatti" mi uscii dalla bocca, in un tono molto più irruento di quello che avrei voluto usare.

Ma forse, effettivamente, era quel ragazzino che era ancora più provocatorio di Jungkook quando si metteva di impegno e non io che non sapevo nemmeno più controllare l'intensità e la modulazione della mia voce.

"Adesso che ti osservo meglio, da tutti i punti di vista, capisco perchè piaci così tanto a Jungkook" mi rispose lui dopo un paio di secondi, guardandomi con un sorrisetto sardonico dipinto in faccia.

Un sorrisetto che, da un lato, mi fece imbestialire, ma, dall'altro, mi fece rendere conto che era esattamente lo stesso che usavo io nelle situazioni meno adatte possibili solo per prendere un po' in giro suo fratello.
E, probabilmente, fu per questo che interpretai le sue parole in un senso piuttosto diverso da quello che voleva intendere lui.

"Se stai insinuando che il rapporto tra Kook e me è nato solo perchè sono tanto simile a te e quindi, così, avrebbe riavuto il suo "fantastico fratellino" accanto ti stai sbagliando di grosso.
L'ho creduto anche io, seppure inconsciamente, per un periodo, ma ho appurato con mano che non sia realmente così. Perciò puoi anche evitare di..." iniziai a dire con rabbia, rivolgendogli uno sguardo gelido durante tutta la durata delle mie parole.
"Non era assolutamente questo quello a cui stavo pensando. Mi sono espresso male io.
Quello che cercavo di dire è che...sei esattamente la persona combattiva, testarda e che gli sappia tenere testa che ha sempre cercato" mi interruppe lui all'improvviso, addolcendo di molto il suo sguardo e rivolgendomi un sorriso di circostanza.

"D-davvero?" mormorai in preda alla confusione, non riuscendo a capire cosa stesse succedendo.
"Certo. Fin dal liceo, lui non ha mai dato retta seriamente a qualcuno. E, quando gli ho chiesto il motivo di questo, la sua risposta è stata che nessuno di loro, maschi o femmine che fossero, aveva quella "scintilla", l'ha sempre chiamata così, nello sguardo.
Ci ho pensato a lungo a queste parole durante...beh, tutto il tempo che ho passato lontano da lui. Ma solo oggi, dopo averti guardato negli occhi, ho capito a cosa si è sempre riferito" mi spiegò con calma e leggerezza, spostando, poi, il suo sguardo verso la portafinestra per vedere se Jungkook stesse rientrando.

"Io...non volevo essere così aggressivo con te. Solo che, non lo so, mi sembrava che stessi cercando di provocarmi, fino ad esplodere" gli rivelai con sincerità e tono dispiaciuto, vergognandomi mentalmente per avergli quasi urlato addosso.
"Lo so. Era quella l'intenzione. Volevo valutarti per bene" mi rispose in tono divertito, porgendomi la mano per, poi, annunciare che eravamo ufficialmente diventati amici.

Io annuii ancora leggermente confuso sulla situazione, ma non feci in tempo a dire qualsiasi cosa che Jungkook ritornò all'interno della stanza, riprendendo posto al mio fianco.

Iniziammo a parlare di quello che fosse appena successo tra Seohyoon e me, ottenendo come reazione solamente il fatto che Jungkook dicesse a suo fratello di smetterla di farmi paura.
E beh, dal canto suo, quest'ultimo sospirò animatamente, lasciandosi ricadere sullo schienale del divano con finta aria drammatica, lasciando spazio a svariati minuti di silenzio.

"Yoon...ora sei qui, no? Ma dov'è che intendi stare?" chiese Jungkook all'improvviso, rivolgendo uno sguardo indagatore nella direzione di Seohyoon.
"Non lo so" rivelò lui con un velo di imbarazzo, abbassando lo sguardo sulle sue mani, che aveva posate sulla pancia.

"Io avrei un'idea" ammise Jungkook con un po' di trepidazione, riprendendo a parlare solo dopo un cenno del capo da parte di suo fratello.
"L'appartamento che usava Jimin prima che...questo non ha importanza adesso, è ancora libero. Potresti sistemarti lì".
"Per me va bene. Sempre che non sia un problema per lui" rispose Seohyoon, rivolgendo, poi, un timido sguardo nella mia direzione.

"Nessun problema. Io, però, dove starò?" domandai in tono confuso, sperando di non dover andare a dormire sotto un ponte.
"Qui, speravo" mi disse Jungkook con un po' di tensione, facendomi rimanere a bocca aperta a guardare, invece, la sua espressione allo stesso tempo spaventata e speranzosa.

"Mi stai chiedendo indirettamente di venire a vivere con te?" gli domandai ancora avvolto dalla sorpresa, non riuscendo, però, a non far spuntare un leggero sorriso sul mio viso.
"Sì. Ed io sto assistendo a questo momento importante!" esclamò Seohyoon praticamente all'apice della felicità, ottenendo come risposta solamente il fatto che Jungkook gli consegnasse le chiavi del mio vecchio appartamento dicendogli di sparire da quella stanza il più rapidamente possibile.

Ah, non prima di avergli rivolto uno sguardo glaciale, ovviamente.
Che belli i rapporti tra fratelli...

"Q-quindi?" mi chiese Jungkook nel momento stesso in cui tornò a sedersi, mordendosi ripetutamente il labbro inferiore in segno di nervosismo.
"Penso che sia scontato, a questo punto, ma...sì, certo che vengo a stare qui con te" gli risposi pieno di emozione, sentendomi addosso, meno di un millesimo di secondo dopo, le sue labbra calde.

Risposi al bacio con intensità, lasciando, dopo che le nostre labbra si staccarono, che le nostre fronti si unissero e che rimanessimo lì per un po', quasi a confermare il fatto che tutto, finalmente, fosse ritornato come prima.

"Kook, ma...quindi in sei mesi non hai trovato nessuno che volesse il mio appartamento?" gli chiesi nel momento in cui accoccolai a lui, decidendo di accendere la televisione mentre aspettavamo Seohyoon di ritorno dal suo giro di perlustrazione nella mia vecchia abitazione.
"In realtà, non ho nemmeno detto alla padrona di casa che te ne eri andato. Ho continuato a pagare io le rate" mi rivelò lui con aria un po' imbarazzata, distogliendo lo sguardo quando cercai di incontrare con i miei occhi, a dir poco sconvolti, i suoi.

"Perchè?" gli domandai dopo un po', cercando una misera spiegazione nei suoi occhi ancora abbassati verso il pavimento.
"Sia perchè credevo che, prima o poi, saresti tornato sia perchè sapere che qualcun altro avrebbe potuto prendere il tuo posto lì dentro voleva dire che dovevo seriamente rendermi conto del fatto che fosse tutto finito.
E, sinceramente, non sono mai stato in grado di farlo" mi spiegò con calma e serietà, osando rialzare lo sguardo, per osservare la mia reazione, solo al termine delle sue parole.

"Dio...sei la persona migliore che potevo trovare in tutto il mondo" mormorai con voce rotta, lasciando che, dai miei occhi lucidi, uscisse una piccola lacrima di gioia.

Perchè, fidatevi, dopo tutto quello che era successo da quando avevo conosciuto Jungkook, piangere dalla gioia per come erano "finite" le cose era l'unica cosa che potevo permettermi di fare.

"Non piangere, Jimin. Che, poi, piango anche io" mormorò lui cercando di usare un tono divertito, avvicinando la sua mano al mio viso, poi, per togliermi una ciocca ribelle dalla fronte.
"Okay, allora mi trattengo" conclusi con una risatina, aprendo le mie labbra in un sorriso spontaneo e sincero.

Uno di quelli che, a pensarci bene, avevo rivolto solamente a lui ed a Minkun. Ma, in quel momento, non ero più così pentito come un anno prima di aver condiviso tanti momenti insieme a quest'ultimo.
Ero...semplicemente un po' cambiato nel tempo in cui sono stato ad Incheon. Se in meglio o in peggio ancora non ve lo avrei saputo dire in quel momento, ma...chissà, forse ve lo dirà Jungkook per me...

"Sai, vero, che se tuo fratello rimane qui dovrai dire agli altri chi è e da dove è saltato fuori?" dissi dopo un po', girando leggermente la testa incontrando lo sguardo più che consapevole di Jungkook.
"Sì...e finalmente, per la prima volta da quando lui è sparito, sento che raccontare questa storia non è più la cosa peggiore della mia vita.
E non lo sarà mai più" mi rispose lui in tono maledettamente serio, facendomi realizzare seriamente che, dopo il ritorno di suo fratello ed il fatto che Minkun non era più tutta la fonte del mio odio, i nostri rispettivi passati si erano sistemati praticamente da soli.

Senza che noi due, alla fine, facessimo assolutamente niente se non amarci a vicenda...

•To feel alive {Jikook}•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora