21. Ti ha almeno chiesto scusa?

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JIMIN

Due giorni dopo, stavo salendo le scale del condominio che avrebbero portato al mio appartamento quasi con ansia. Ed anche maledicendomi perchè non avevo preso l'ascensore, ma questo è secondario...

Non so se questa ansia fosse dovuta al fatto che non sapevo come Jungkook aveva preso tutta la mia "lettera rivelazione" o per altro, però...cercai di farci caso il meno possibile.

Fu non appena arrivai di fronte al mio appartamento che gli diedi le spalle, avvicinandomi lentamente all'appartamento di Jungkook davanti a me ed alzando una mano per bussare alla sua porta.
Effettivamente, lui era la prima cosa che volevo vedere di quel posto...

Dopo qualche istante, però, l'ansia che lui potesse averla presa male, nonostante il messaggio che mi aveva mandato, prese il sopravvento su di me, facendomi abbassare di scatto la mano e tornare davanti alla mia porta in meno di un nano secondo.

Presi le chiavi dalla tasca posteriore dei jeans, inserendola nella serratura e girandola fino a quando la porta si aprì da sola.
Portai dentro la valigia e la lasciai vicino all'appendiabiti, decidendo di aprire le finestre per far arieggiare un po' l'appartamento.

Fu solo nel momento in cui tornai davanti alla porta che mi resi conto che non solo quella davanti a me era aperta, ma c'era anche Jungkook, posato sullo stipite, lì fermo che mi guardava.
Ricambiai il suo sguardo per svariati secondi, non riuscendo assolutamente a dire niente.

Jungkook, fortunatamente, risolse la situazione dopo qualche secondo, chiedendomi una cosa che, effettivamente, non mi sarei mai aspettato sarebbe stata la sua prima domanda.

"Ti ha almeno chiesto scusa?" mi domandò con aria quasi malinconica, rimanendo dove fosse, senza nemmeno avvicinarsi di un passo.
Io mi posai allo stipite della mia porta nel suo stesso identico modo, scuotendo, poi, ripetutamente la testa.

"Che pezzo di merda..." mormorò lui in tono amaro, stringendo un pugno, probabilmente, nel tentativo di trattenere la rabbia.
"Non l'ho più visto da quel giorno. E, in tutta sincerità, ho sempre pensato che fosse quello il motivo per cui non ho mai ricevuto delle scuse. La realtà è che non gli dispiace per niente" gli risposi cercando di mantenere un tono controllato, mordendomi, subito dopo quelle parole, il labbro inferiore per evitare di farmi scendere ulteriori lacrime per quel ragazzo.

Perchè no, ragazzi, non aveva senso piangere ancora per lui. Assolutamente no.

Jungkook, dopo quel mio gesto, colmò la distanza tra di noi piuttosto velocemente, stringendomi tra le sue braccia e facendomi, irrimediabilmente, rilassare sotto il suo tocco.

"Stiamo da te?" mi sussurrò nell'orecchio durante quell'abbraccio, facendomi annuire subito dopo.
"Magari è il caso che chiudiamo entrambe le porte di casa nostra, prima" gli dissi in tono ironico qualche secondo più tardi, facendolo ridere leggermente.

Jungkook si slegò spontaneamente dall'abbraccio, dicendomi di mettermi seduto ed andando, poi, a chiudere entrambe le porte, rimaste aperte perchè eravamo troppo concentrati nel guardarci per pensare anche solamente di chiuderle.

Ritornò in casa mia dopo meno di un minuto, sedendosi accanto a me sul mio letto e prendendomi una mano tra le sue, iniziando ad accarezzarla con l'indice subito dopo.

"Lo so che può sembrarti un po' da psicopatici, ma...mi sei mancato in questi due giorni" mormorò subito dopo, alzando la testa verso di me ed incrociando i miei occhi azzurri.
"Allora siamo psicopatici in due" gli risposi in tono ironico, non smettendo nemmeno per un istante di guardarlo.

"C-com'è andata a Busan? Nel senso: il tuo intento è riuscito?" balbettò poco dopo, distogliendo lo sguardo con imbarazzo.

Io feci un sorrisetto tra me e me, pensando che, forse, l'articolo, che credevo idiota, che avevo letto sul fatto che una persona a cui piaci non riesca a mantenere il contatto visivo con te fisso per più di un certo periodo di tempo non fosse proprio una stronzata...

"Sì, è andato tutto come doveva andare.
Ho raccontato la verità a mia madre, dopo praticamente un anno, scoprendo che, in realtà, sapeva già tutto e stava solo aspettando che io trovassi il coraggio per parlare.

Poi...sono stato in tutti i soliti posti dove andavo sempre con Minkun, da solo. Ho rivissuto un po' i nostri momenti e la nostra relazione, rendendomi conto che...per lui non sono stato altro che uno zerbino che poteva dargli informazioni sulla sua principale compagnia di ballo avversaria.
Forse all'inizio ci ha provato sul serio, ma poi, probabilmente, si è reso conto che non gli riuscivo a piacere in nessun modo possibile mentre io, invece, ero talmente perso che mi sarei potuto buttare da un ponte se me l'avesse chiesto.
E, dopo, ha semplicemente iniziato ad usare questo a suo vantaggio...

Ma non è questo l'importante. La cosa importante è che, ora che ho raccontato la verità e che ho capito come stavano realmente le cose tra quello e me, tutta la rabbia, tutto il dolore e tutto il risentimento nei suoi confronti se ne stanno andando da soli.

Perchè io, a differenza sua, mi sono comportato come la persona che sono sempre stato e che avrei dovuto essere. Quindi non ho proprio niente da rimpiangermi, se non l'aver detto la verità così tardi" gli rivelai con leggerezza, spostandomi un po' e mettendomi di fronte a lui, iniziando ad accarezzargli ed attorcigliarmi sulle dita una ciocca dei suoi capelli ribelli.

Jungkook mi fece un leggero sorriso, scostandomi la mano dai suoi capelli e chiedendomi quasi con imbarazzo: "Posso baciarti?".
"Perchè me lo stai chiedendo?" gli domandai con aria, allo stesso tempo, stranita e divertita, avvicinando il mio viso al suo senza nemmeno che lui se ne accorgesse.
"Perchè, forse, hai bisogno di aspettare ancora" mi rispose con sincerità, mordendosi, subito dopo, il labbro inferiore dal nervosismo.

"Io non voglio aspettare. Io voglio te" gli dissi con aria sicura e convinta, prendendogli il viso tra le mani e rivolgendogli uno dei sorrisi che, ormai, riservavo solo a lui.
"Ma..." iniziò a dire lui, interrotto, però, dalle mie parole seguenti.
"Nessun ma. So che c'è il rischio che tu possa farmi del male e che io possa farne a te. Però...mi sono reso conto che non è che se aspettiamo ancora questo rischio possa diminuire.
Aspettare non farebbe alcuna differenza.
Quindi, sì, puoi baciarmi. E non solo una volta. E non solo quello, se vuoi...".

Jungkook fece una specie di risata dopo il mio ultimo tono allusivo, prendendomi, poi, per la nuca e facendo unire le nostre labbra per la seconda volta da quando ci eravamo conosciuti.

Quella volta, però, la persona nella mia testa era solamente una.
E non era sicuramente Minkun...

SPAZIO AUTRICE:

Buongiorno, credo che questo fosse un capitolo che in tanti stavate aspettando.
E, finalmente, ce l'abbiamo fatta😂.

Detto questo, grazie per le 3mila letture e buona giornata a tutti✌🏻❤️.

•To feel alive {Jikook}•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora