Hero
So che devo parlare urgentemente con Jo, ma alla fine sono rimasto a casa di Felix fino alle 12.00 per riflettere un pò e pensare a quello che potevo dirle.
Ora sono dentro un Uber anche se volevo restare ancora un pó a casa di Felix, ma lui mi ha sbattuto fuori a pedate dicendo che più a lungo aspettavo peggio sarebbe stato quindi sono dovuto per forza andare.
Quando arrivo sono super agitato. Il viaggio è durato troppo poco per i miei gusti. Anche quando sono in ascensore il viaggio dura troppo poco e penso velocemente a quello che le devo dire.
Mi faccio strada lungo il corridoio e apro lentamente la porta usando la mia chiave. Una volta dentro, mi guardo intorno per cercare Jo ma non c'è nessuna traccia di lei. Salgo lentamente le scale e quando raggiungo la mia stanza vedo il mio letto completamente fatto che non mostra alcuna traccia dell'attività del ultima notte tra me e Jo.
Mi avvicino alla stanza di Jo e faccio un respiro profondo prima di bussare. Nessuna risposta. Busso ancora un pò più forte questa volta e ancora nessuna risposta. Mentre sto per voltarmi vedo che la porta si apre e Jo appare.
"Umh ciao" dico facendo un piccolo sorriso mettendomi le mani in tasca.
"Ei" dice guardandomi.
Mi gratto la nuca mentre comincio a formulare una frase ma lei mi legge nel pensiero e dice "possiamo parlare?"
"Si certo" dico e lei esce fuori dalla stanza e chiude la porta dietro di sè.
"Andiamo nella mia stanza?" Chiedo.
"Andiamo giù" risponde senza guardarmi e si dirige verso le scale.
"Okay" dico leggermente turbato dal suo comportamento mentre la seguo in cucina.
Si siede e mi guarda. Sento il cuore che mi batte forte nel petto. Una parte di me spera che i miei sentimenti siano ricambiati, ma dal suo comportamento sembra che ce l'abbia molto con me in questo momento. Vorrei dirle tutto, ma non riesco a dire una parola sotto il suo sguardo freddo. Codardo.
"Umh forse è meglio finirla con il nostro accordo " dice tutto d'un fiato.
Che cosa?
"Aspetta cosa? Perchè?" La guardo.
"Penso solo che sia meglio smettere subito. Entrambi abbiamo ottenuto ciò che volevamo da esso e non voglio che le cose vadino oltre..."
No. Non può dire questo.
"Jo." La provo a interrompere.
"Lasciami finire" dice e io mi zittisco. "Penso solo che dovremmo finirla prima che diventi qualcosa di troppo serio, sai, non sto dicendo che accadrà qualcosa di serio, so che non lo vuoi e nemmeno io, ma è mglio prevenire che curare. Inoltre, ciò che stiamo facendo è sbagliato, anche perchè sono fidanzata. "
Neanche io.
Lei continua a parlare ma io mi sono fermato a quel neanche io.
"È per ieri sera? Se..." dico interrompendola.
"Non si tratta di ieri sera, so che eri ubriaco e non ci stavi con la testa e l'hai detto così senza pensare!" Dice mordendosi il labbro. "Inoltre so che Jack è tuo amico, quindi ti ho anche messo in una situazione abbastanza strana."
Ma questa ragazza è seria?
"Possiamo solo tornare a come erano le cose prima a inizio quarantena?" Chiede.
Annuisco lentamente.
"Tu invece cosa mi volevi dire?" Chiede guardandomi.
"Quello che hai detto te" dico scrollando le spalle e alzandomi dalla sedia.
"Hai ragione. Sai come sono e la scorsa notte non significava nulla. Entrambi abbiamo già ottenuto ciò che volevamo dalla situazione, non c'è bisogno di continuare" dico il più disinvolto possibile.
"Okey" dice annuendo e giocando con l'orlo della canottiera.
"Bene" rispondo mordendomi l'interno della guancia. Dì qualcosa Hero.
"Vado di sopra, ho delle cose da fare" dico grattandomi la nuca. Ma non questo!
Non aspetto una risposta mentre mi dirigo verso le scale e le salgo due gradini alla volta.
So che ho appena fatto una cazzata, che dovevo dirle la verità, ma non posso sopportare un rifiuto perchè ora ho la prova che Jo non ricambia i miei sentimenti.
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Quarantena
FanfictionJosephine Langford è bloccata a Londra a causa del nuovo virus che ha messo in ginocchio il mondo. Per questo motivo lei non può tornare a casa sua in Australia perchè tutte le frontiere sono chiuse. Josephine, quindi, decide di chiedere aiuto ad He...