ti voglio ancora

9.7K 248 104
                                    

LUI

"Ti amo più di ogni altra cosa!"le dissi Sorrise e sembrò rilassarsi.

"anche io Can ... ti amo più di ogni altra cosa!" Mi chinai per baciarla. Me lo impedì.

"devo dirti una cosa!"mi disse

"è così importante ... proprio ora?"mi lamentai mentre tornavo ad ergermi col mio corpo su di lei.

"lo è... !"disse

Tornai al mio posto e tornai a reggermi nuovamente su un gomito. "dimmi amore mio!"

"Can ...!"

Se ne stette ancora per qualche secondo immobile.

Cosa aveva da dirmi di così tanto gravoso da non trovare il coraggio? Prese a parlare.

E si perse a declinare una serie infinita di ragioni per le quali aveva ritenuto poco opportuno parlarmene prima.

Disse frasi del tipo: sono solo sospetti.

Non vorrei allarmarti. Non vorrei che tu stravolgessi le tue idee per un semplice equivoco. Non voglio nemmeno fare lo stesso errore dei miei genitori. Forse è solo un dubbio ... però devo dirtelo.

Mi sentii investito dalla caotica trafila di parole. Cosa stava cercando di dirmi?

Fui costretto ad agire.

"amore mio ... cosa stai dicendo?"

Si bloccò ed avvampò quando capii che forse ero lontano da ciò che stava cercando di suggerirmi ormai da alcuni minuti.

Fissò per qualche secondo il suo sguardo dentro il mio. Colsi la tensione. Poi lo distolse e simultaneamente prese un respiro. Deglutì.

Sembrava pronta ad una deposizione in tribunale e invece ... "Can ... ho un ritardo!"

Me ne stetti qualche secondo immobile. Non ero certo di avere la giusta padronanza del vortice di parole e del turbinio di pensieri che animavano la mia psiche.

E non ero certo nemmeno di aver capito.

"credi di essere incinta?"le chiesi ancora immobile Si limitò ad annuire. Poi prese a parlare ancora.

Proprio come faceva ogni volta che si ritrovava in preda al panico.

Il flusso delle sue parole fluiva veloce accarezzando le sue labbra. Come se svuotarsi di ogni parola fosse utile ad allontanare l'agitazione e la preoccupazione.

"lo so che siamo stati sempre attenti" disse sottolineando -con tono buffo e innocente - la parola attenti e quasi sentii l'esigenza di sorridere, ma ero ancora pietrificato.

"ma credo che potrebbe esserci stata magari una piccola disattenzione o forse è stato solo lo stress ... non so ... sono confusa!" continuò a colmare il silenzio con le sue parole e con la sua bellissima voce.

Fece una pausa. E il silenzio tornò ad essere opprimente.

"ti prego Can dimmi qualcosa!" disse in un sussurro quasi implorante. Era sempre così genuina.

Sanem aveva quella trasparente bontà, quella leggiadra dolcezza, quell'intoccabile innocenza che riusciva a rendere ogni sua parola pregna di incolumità morale.

Mi aveva affascinato sin da subito il suo ingenuo candore. E poi poco alla volta me ne ero innamorato. Follemente innamorato.

Chinai lo sguardo sulla sua mano. E vidi che il mio anello era ancora lì. Al suo posto. Dove doveva essere. Sul suo anulare. Come simbolo inequivocabile del nostro amore. Della nostra appartenenza.

Ti voglio ancora💞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora