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LEI

Era difficile dover ammettere quanto mi infastidisse quel servizio fotografico. Forse era tutta colpa della gelosia. O forse della tempesta d'ormoni.

O forse c'era qualcosa in più che riusciva ad agitarmi.

Non riuscii a tenere quel pensiero per me. Bisbigliai con tono pacato. "quella donna mi rende nervosa!"

"chi?" chiese Can sin troppo indaffarato per udirmi. Eppure...

Lo vedevo intento ad armeggiare con i vari artifici fotografici. Uno sfondo verde. Delle grosse lampade.

"nessuno!"smentii

Scoppiò a ridere e lanciò uno sguardo nella mia direzione. Il fatto che fosse scoppiato a ridere confermò che avesse in parte compreso la mia frase.

"ti va di sederti un po'!"propose premurosamente poco dopo. "sto bene!"rifiutai testardamente.

Fu in quel momento che vidi soggiungere la donna. Polly. Una sorta di incubo.

Persino il suo nome riusciva ad innervosirmi.

"Can!"esclamò "scusa per il ritardo!" aggiunse con tono acuto.

Così acuto da costringermi a grattare le orecchie. O forse fu quell'ennesimo Can ad animare il prurito.

Storsi la bocca.

"ah cara ... ci sei anche tu!"disse qualche secondo dopo rivolgendosi a me.

Come se si fosse accorta della mia presenza solo in quell'istante. Ne dubitai fortemente. Can sembrò trattenere un risolino. Si divertiva davvero troppo.

Io non provai nemmeno a rispondere.

Mordicchiai un angolo della bocca e tacqui. Senza troppa diffidenza accennai un sorriso forzato.

D' un tratto un bambino fece irruzione. Aveva i capelli a spazzola. E dei grossi occhi scuri.

Notai in lui qualcosa di familiare, ma nulla che seppi definire. Osservò Can, poi si voltò verso me. Sembrò perplesso. "mamma, io ho fame!"disse d'un tratto scandendo ogni parola.

"tesoro...ti prego non fare capricci!"controbatté nell'immediato la donna.

Se ne stette per qualche secondo in silenzio. Poi capì che fosse opportuno presentarlo. "Yasin è mio figlio!"disse d'un fiato.

Né io, né Can, riuscimmo ad interloquire con il bambino. Ci ignorò.

"mamma... ho detto che ho fame!"ribadì lamentandosi

"sto lavorando tesoro ...devi aspettare che finisca!"parlò sua madre spazientita.

Ricordai che lungo il tragitto, Can aveva pensato di comprare qualcosa da sgranocchiare per me.

Qualcosa che mi tenesse occupata e qualcosa che mi tenesse in forza.

A detta sua facevo troppa attività fisica nelle mie condizioni e mi nutrivo poco. Sorrisi. Afferrai la borsa e frugai attentamente.

Estrassi una merendina. Ricoperta al cioccolato. Il bambino udì nell'immediato il rumore della carta. Si voltò verso me e si illuminò di entusiasmo.

"puoi mangiare questa ...io non la magio!"dissi d'un fiato guardando il bambino. Gliela porsi.

"menomale ... ora ringrazia la signora!"parlò sua madre lieta che avessi trovato una soluzione immediata ai capricci di suo figlio.

Signora? Mi aveva chiamato signora?

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