LEI
Non ero certa di aver capito.
Era qui per metterci in guardia da chi? Frank?
Avevo avuto davvero la giusta impressione che mi stesse mentendo? Non potevo crederci.
"perché?" dissi e a malapena riuscii a parlare davvero. Più che altro sembrava un pensiero vaneggiato.
"è un truffatore!" E lo sapevo già.
E non era quello il punto.
Avevo paura che quell'individuo fosse un uomo losco e sapevo che a breve mia madre e mia figlia avrebbero fatto ritorno.
Volevo solo liberarmi di lui. Eppure, volevo indagare. "vi sta truffando!"ribadì
"cerca di essere più chiaro!"ringhiò Can, per niente calmo.
"ha studiato ogni dettaglio ... voleva che io collaborassi con lui!"
"devi essere più chiaro!" borbottò Can e suonò come una minaccia vera e propria. Così tanto da convincere l'uomo a spiegare ciò che stava suggerendo da alcuni minuti.
"tutti i soldi che gli avete mandato ... non servivano a nulla ... nessuno gli sta chiedendo dei soldi ... nessuno lo sta minacciando!"
"e il locale?"
"credo lo abbia incendiato lui!" "perché dovrei crederti?"
"perché scommetto che quando vi siete visti ti ha detto che sta lavorando per cercare di saldare ciò che ancora non ha saldato ... ti chiederà di aiutarlo ancora una volta ... per evitare altri eventuali danni!"
"non ti credo!"
Corsi per un attimo con lo sguardo a Can. Sembrava attento.
L'uomo barbuto parve spazientirsi. Giocherellò con la sua barba. Sbuffò e parlò ancora. "forse tuo fratello è da qualche parte lì fuori ... ma non è Frank!"
Era un colpo basso.
Fino ai miei ventuno anni non sapevo nemmeno di avere un fratello.
Ora invece mi trovavo a fronteggiare un finto fratello truffatore e un vero fratello da qualche parte nel mondo.
Sembrava surreale. Estremamente surreale. Non volevo crederci.
"avete chiesto il DNA?" disse ancora l'uomo.
Eppure, ancora non gli credevo.
"va via ora!" disse Can con lo stesso tono minaccioso di poco prima. L'uomo parve dispiaciuto.
"non volevo spaventarti!"disse rivolgendosi a me.
Si incamminò verso l'uscio e prima di sparire si voltò inchiodando il suo sguardo fiducioso nei miei occhi "mi dispiace!"disse e poi sparì.
"stai bene?" chiese Can senza nemmeno aspettare che fosse troppo lontano. "sto benissimo!" ammisi
Non mi aveva torto un capello. Can non sembrò fidarsi.
Posò le sue mani su di me e cercò segni sul mio corpo. Controllò il collo. Le spalle. Le mani. Sollevò i capelli.
"sto bene!"dissi con tono sicuro e parve fidarsi solo dopo aver concluso l'ispezione. Mi abbracciò, tirando un sospiro di sollievo. Poi si distaccò per fissarmi in viso. "gli credi?" chiese perplesso
"tu?" ricambiai con una domanda Non sapevo cosa credere.
"non lo so!" disse "nemmeno io!"ammisi
Non mi restava altro che aspettare la prossima mossa di Frank. E se così fosse stato?