sorpresa romantica

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LEI

L'idea che dovessi vuotare il sacco fece eco dentro di me. Dovevo parlare con Frank.

Dirgli che il suo gioco era finito. Che non avrebbe avuto più alcun modo di continuare quella farsa.

Uno stupido gioco delle parti, che non aveva saputo interpretare. Gli telefonai. Più volte. E quando rispose parve sfuggente.

Gli proposi di incontrarci. Mi rispose che era troppo impegnato. Che nutrisse qualche sospetto?

Probabile. Pensai.

Provai ad insistere. Ma lui negò più volte.

Can, che mi stava tenendo d'occhio dall'altra parte della stanza, continuava a suggerirmi di lasciar perdere. Voleva parlarci lui.

Mi aveva detto che avrebbe provato a cercarlo e parlarci. Non si fidava più di lui e pertanto aveva paura che mi cacciassi nei guai, incontrandolo.

Era un truffatore. Ma non era pericoloso. Ne ero certa.

Ed ero certa anche che fosse un codardo. Che non avesse il coraggio di ammettere ciò che faceva.

Insistei e insistei. E lui si limitava a declinare.

Mi propose di inviargli la somma. E fui io a negare.

Nessuna transazione. Gli dissi che volevo incontrarlo. E ciò lo fece insospettire ancora più.

Ci furono giorni di silenzio.

E capii che Frank non si sarebbe fatto più vedere.

Era scappato. E forse era pronto a truffare qualche nuova famiglia.

Nella migliore delle ipotesi, forse il calore con cui lo avevamo accolto, lo avrebbe spinto a cercare una vita diversa. A lavorare onestamente. Nella peggiore, la sua carriera da truffatore avrebbe continuato a caratterizzarlo.

Non ero certa di nulla. Ero certa solo che non l'avremo più rivisto.

Intanto non avevo ancora cominciato a lavorare. L'università mi aveva avvertito che a causa di problemi burocratici avrebbero posticipato l'assunzione. E in parte ne fui lieta. Quei soldi ci servivano per il ristorante ed il matrimonio, ma prima avevamo alcuni dettagli da sbrigare.

Dopo una settimana di silenzi, infatti, fui costretta a dire ai miei tutta la verità.

E mi sentii straziata a dover ammettere che in quei mesi ci eravamo affezionati ad uno sconosciuto. Che l'effimera felicità di aver trovato quel figlio da cui erano stati separati,

aveva letteralmente offuscato le loro menti. Che eravamo stati degli irresponsabili a fidarci senza prove. Che eravamo stati truffati e raggirati.

Sembrò che in un attimo il loro legame si fosse distrutto. Frantumato in schegge piccole e taglienti. Che un giorno avrebbero di certo smesso di fare male. Soprattutto se fossi riuscita a rispettare la mia promessa.

"ve lo prometto, troverò mio fratello!"avevo detto.

Ora che ero a conoscenza di quella vicenda non avrei lasciato che il fiume degli eventi scorresse indisturbato.

I miei genitori parvero crederci. Un abbraccio sancì quel tacito accordo. Tornai a casa. Mi sentivo dispiaciuta per quell'inganno futile.

Come aveva potuto?

Can mi venne incontro. Tra le sue braccia c'era Bianca. Era il rimedio a tutto.

La presi in braccio, sfilandola dalle braccia di Can. "amore della mamma!"sussurrai prima di darle un bacio.

Ti voglio ancora💞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora