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I giorni passarono e stavo decisamente meglio, il medico fu molto sorpreso dal fatto che riuscivo a camminare senza alcuna difficoltà.
Rispondevo bene ai farmaci e fui molto sollevata di questo, la tac non aveva mostrato nessun deficit cerebrale, dovevo solo riprendere a fare le cose con calma.
Ovviamente non ricordavo tutte le cose, potevo avere degli episodi di amnesia, dei vuoti di memoria e tantissimo altro.
L'infermiera mi accompagnò in bagno e mi feci una lunga doccia, oggi finalmente dopo gli ennesimi controlli potevo uscire senza nessun tipo di problema mentre il medico mi aveva prescritto delle pasticche da prendere ogni giorno, per almeno 3 mesi.
I capelli mi erano cresciuti fino alla spalla e mi stavano bene fortunatamente, mi lavai i denti e mi truccai evidenziando i miei occhi verdi.
Mi vestii e ad aspettarmi c'era un'agente che subito mi portò fuori mettendomi le manette.
"Non ce n'è bisogno, non uccido nessuno." dissi innervosendomi mentre mi strattonava facendomi camminare come se fossi un fottuto burattino.
"Noi seguiamo la legge." disse lui brusco guardando davanti a sé serio, inarcai un sopracciglio e non l'avevo mai visto, doveva essere nuovo.
"Tu saresti?" dissi nel mentre che entrai in macchina gemendo leggermente dal dolore, avevo i muscoli assai fragili.
"Hierro e faresti bene a chiudere quella bocca mentre siamo in viaggio." disse chiudendo lo sportello con forza per poi partire, lo guardai stupefatta e serrai la mascella, non mi piaceva per niente.
Rimasi in silenzio e guardai il paesaggio scorrere davanti a me dal finestrino, le giornate non erano caldissime, l'estate ormai stava finendo.
Rabbrividii non appena arrivammo a destinazione, è sempre tutto uguale, scesi dalla macchina e appena entrai fui subito messa sotto a dei controlli.
Mi diedero la divisa e la indossai sentendomi subito a mio agio, stavo bene nonostante avessi la canotta bianca.
"Bentornata, Ferreiro." disse Palacios non appena uscii da quella stanza per andare a prendere le mie cose.
"Grazie." dissi regalandogli un sorriso mentre un'altro agente mi accompagnò nella mia cella e stranamente non vidi nessuna delle mie compagne.
C'era qualcosa che non andava, però essendo quasi ora di pranzo magari erano fuori o stavano facendo attività.
"Cella 252, Macarena Ferreiro." disse l'agente per poi farmi entrare, una volta dentro la cella si chiuse e mi guardai attorno, Cruz del Norte non era cambiato di una virgola.
In cella c'era una ragazza che mi squadrò dalla testa ai piedi non appena entrai come se fossi un dolce da mangiare, serrai la mascella infastidita e scelsi un letto a caso lontano da lei, notai che c'erano ben 6 letti a disposizione.
Perché c'erano tutte queste persone qui?
"Chi sei?" disse dopo un po' la ragazza nel mentre che mi sistemai il letto con varie lenzuola pulite e coperte.
Mi girai e la guardai attentamente.
Era poco più bassa di me, magra, capelli rossi rasati al lato, piena di tatuaggi sulle braccia e occhi azzurri.
Era una bella ragazza dovevo ammetterlo, ma il suo atteggiamento mi dava sui nervi.
"Mi chiamo Macarena e tu sei?" dissi sistemando le ultime cose non calcolandola, chissà chi c'era dentro a questa cella ed ero davvero curiosa.
"Alex, piacere." disse facendomi l'occhiolino per poi leccarsi le labbra, feci una smorfia di disgusto e mi sdraiai nel letto riposandomi un pochino prima di pranzo, ma sentii il suo sguardo addosso e mi girai dandole le spalle.
"Che diavolo hai fatto per essere finita qui?" disse dopo alcuni minuti e sbuffai apprendo gli occhi non guardandola.
"Fidati è meglio non saperlo." dissi seria, non volevo raccontare troppo di me a questa perfetta sconosciuta.
La sentii ridacchiare e mi fece infuriare ancora di più, odiavo le persone così tremendamente superficiali.
"Dovrei avere paura?" disse mettendosi comoda, mi girai guardandola dritta negli occhi e lentamente mi misi seduta.
"Fossi in te sì." dissi gelida guardandola dritta negli occhi, stavo studiando il suo atteggiamento e non mi piaceva.
La ragazza fece per replicare ma la sirena suonò e ci recammo in sala.

Appena entrai cercai subito le altre con lo sguardo ma non c'era nemmeno l'ombra di una di loro.
Che diavolo stava succedendo?
Mi rassegnai e presi il vassoio con il cibo, mi sporsi leggermente e non c'era nemmeno Antonia nelle cucine.
Qui era successo qualcosa di grave e dovevo scoprirlo subito.
Si sentiva la mancanza di Zulema, di solito quando entrava tutte in mensa avevano paura e tutti gli occhi erano perennemente su di lei.
Sorrisi per quel pensiero ma lo scansai via subito, scossi la testa e mi sedetti in un tavolo appartato vuoto.
Mangiai con calma e ogni tanto mi guardai attorno fino a quando i miei occhi incontrarono quelli di Bambi.
"Cazzo!" esclamai alzandomi attirando la sua attenzione, finalmente un viso a me conosciuto dopo tanto tempo.
"Ferreiro un po' di contegno!" disse la guardia riprendendomi ma chiesi scusa e mi sedetti aspettando la ragazza che molto probabilmente, poteva colmare ogni mio dubbio.
"Maca! Finalmente!" disse lei abbracciandomi calorosamente, la strinsi a me per alcuni secondi ma una guardia ci fece staccare subito.
Lo guardai male e ci sedemmo mangiando in silenzio, non vedevo l'ora di scoprire cosa diavolo era successo.
"Sei stata via per 8 mesi, credevo di non vederti mai più." disse felice e una lacrima le rigò il volto, subito pensai a Zulema e una scarica di brividi mi colpii in pieno ma tossicchiai leggermente e la guardai.
"Va tutto bene, ho fatto tutti i controlli necessari e il medico mi ha detto solamente di fare le cose con calma. Potrei avere anche alcuni episodi di amnesia ma fortunatamente tengo tutto sotto controllo con dei farmaci." le spiegai nel mentre che finivo la mia insalata e Bambi annuì ma notai solo ora che aveva dei leggeri segni in faccia, come se l'avessero picchiata.
"Mi spieghi cosa sta succedendo? Dove sono tutte le altre?" dissi seria serrando la mascella, volevo vedere Zulema a tutti i costi, mi sentivo vuota.
Come se mancasse ancora qualcosa dentro di me.
"Vedi Maca, c'è stata una rivolta contro Sandoval, circa 2 mesi fa. Ci stava mettendo troppe restrizioni e non potevamo nemmeno respirare, la situazione stava diventando troppo grave e allora abbiamo deciso di prendere in mano la situazione. Ci hanno sbattute quasi tutte in isolamento, io sono uscita l'altro giorno dopo 3 lunghe settimane." incominciò seria spiegandomi la situazione e sgranai gli occhi mentre improvvisamente tutta la fame passò.
"Quindi lui dirige ancora questo posto?" dissi cercando di ingoiare il grosso groppo che avevo in gola.
"Non lo sappiamo, perché è stato gravemente ferito da una ventina di detenute. L'hanno pugnalato e tra queste c'erano Saray, Zulema e Riccia." ammise riprendendo a mangiare, non appena sentii il suo nome mi sentii male come se avessi un macigno nel petto.
Era forse paura?
Mi morsicai l'interno della guancia sinistra e le feci alcune domande.
"Quindi quando ritorneranno?" dissi tesa agitandomi leggermente sul posto, come avrei gestito questa situazione?
"Non lo so con certezza, ma spero presto. Ciò che abbiamo fatto è molto grave e a tutte è stata assegnata una pena differente a seconda della gravità dell'azione." disse finendo di mangiare con la voce tremolante e la mia mascella era contratta a dismisura, la sirena suonò e ci alzammo dal nostro posto.

Bentornata, un cazzo.

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