34.

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Non appena finimmo di mangiare decisi di andare in bagno per farmi una lunga doccia rigenerante e sospirai di sollievo notando che non c'era nessuno, lavai con cura ogni centimetro della mia pelle e una volta finito mi vestii mettendomi davanti allo specchio e incominciando a truccarmi.
Afferrai il mascara e nel mentre che me lo mettevo notai le altre entrare e raggiungermi salutandomi.
"Hey bionda, che si dice?" esclamò Saray mettendosi al mio fianco sciogliendo la sua lunga coda per poi iniziare a spazzolare con cura i suoi capelli, feci spallucce e continuai a fare quello che stavo facendo.
"Niente di che, sono stanca e voglio dormire." dissi ridendo leggermente e il mio sguardo si posò su Zulema che raggiunse la sua migliore amica con una sigaretta tra le labbra, era incredibilmente bella e come al solito la fissai come un'idiota.
"Ma quindi è vero che si era fidanzata con il suo capo?" esclamò una voce che conoscevo benissimo, serrai la mascella e subito il mio scorpione mi guardò con attenzione.
Allison si accorse della mia presenza ma continuò a ridere con le altre e con mia grande sorpresa notai Goya tra di loro, perché la sua ragazza faceva parte del loro gruppo.
", però a quanto ho capito è stata fregata, che imbecille." disse Alex ridendo per poi guardarmi, Saray mise una mano sulla mia spalla nel mentre che io continuavo a truccarmi cercando di non ascoltare le loro parole prive di senso.
"Anche i suoi genitori erano abbastanza sorpresi per questa cosa, si staranno rivoltando nella tomba anche in questo momento." disse una di loro scoppiando a ridere e la voglia di spaccare lo specchio davanti a me era molto alta.
Tremai dal nervoso e serrai la mascella fino a farmi male, non dovevo abbassarmi ai loro livelli ma la mia pazienza aveva un limite e loro la stavano esaurendo del tutto.
"Poi ovviamente c'è suo fratello, che per colpa di Zulema ha perso la figlia ma ho sentito alcune cose da voci abbastanza attendibili." disse Allison alzando ancora di più la voce e Bambi si mise al mio fianco cercando di tranquillizzarmi ma strinsi i bordi del lavandino fino a farmi diventare le nocche bianche.
"Cosa?" esclamò Alex facendo finta di essere sorpresa.
"A quanto pare anche la regina araba aveva una figlia che però è stata uccisa, che disgrazia! Però se ci pensate bene il karma ha veramente fatto il suo lavoro, la ricchezza dei genitori di Ferreiro non era poi così frutto di un duro lavoro per poter impedire l'uccisione della nipote." disse Allison ridendo e a quel punto sentii la rabbia esplodermi nelle vene, Zulema sgranò gli occhi sconvolta e nel suo sguardo ardeva il fuoco più pericoloso di tutto l'inferno non appena sentì parlare della figlia.
Saray strinse ancora di più la presa nel mio braccio ma le staccai la mano violentemente dirigendomi verso Allison, l'afferrai per le spalle e la spinsi contro al muro furiosa.
Zulema intanto era dietro di me e guadava tutte le altre con odio, facendole arretrare bruscamente, nessuno era mai riuscito a sostenere il suo contatto visivo.
Alex venne verso di me ma il mio scorpione la bloccò puntandole un dito contro.
"Se tu provi a sfiorarla, ti rovino talmente tanto la faccia che avrai bisogno addirittura di una chirurgia plastica facciale." disse seria nel mentre che i miei occhi erano incollati a quelli di Allison, Riccia venne verso di me preoccupata ma Saray le intimò di stare calma e di farsi da parte, avevano esagerato con le parole ed ero stanca.
"Ritira quello che hai detto, subito." ringhiai contro la ragazza davanti a me furiosa nel mentre che calò un silenzio tomba.
"Non so di cosa tu stia parlando." disse lei con un tono tranquillo facendomi infuriare ancora di più.
"Ritira subito quello che hai detto, Allison." sibilai furiosa e stringendo i pugni, non mi importava di nessuno ma non doveva mettere in mezzo la mia famiglia né tantomeno Zulema e Fatima.
"Mi stai dicendo che non è vero?" mi domandò ridendo ma sgranò gli occhi impaurita non appena mi avvicinai al suo volto.
"Tu non sai niente di me, e quando le persone non sanno niente devono stare zitte. Per quanto mi riguarda dovresti stare in silenzio sempre visto che non sai mai un cazzo!" esclamai furiosa facendo ridere alcune detenute ma Zulema le fulminò con lo sguardo facendole smettere.
"Ripetilo un'altra volta, puttana!" esclamò Allison ma uno schiaffo le arrivò dritto in faccia e mi voltai verso Zulema sconvolta.
"Il nome di mia figlia non deve uscire dalla tua bocca di merda per nessuna ragione al mondo, sai almeno con chi ti stai mettendo contro? No, non ne hai idea tesoro, posso renderti la vita un'inferno senza neanche farti avere un minimo di consapevolezza." disse furiosa e non l'avevo mai vista così arrabbiata, si allontanò guardandomi seria.
"Per quanto riguarda a me, non sai un cazzo della mia vita tantomeno sul mio passato quindi sei pregata di non mettere in mezzo la mia famiglia perché ci metto pochissimo a spaccarti la faccia senza sforzarmi più di tanto." dissi sferrandole un pugno facendola cadere a terra dolorante.
Avevo tantissima rabbia in corpo e l'unica cosa che volevo era sfogarla contro qualcuno, non capivo le loro motivazioni nel dire queste cose davanti a me senza nessuno scrupolo.
"Portala fuori prima che arrivi qualche guardia." disse Saray a Zulema ma non l'ascoltai perché i miei occhi non si staccavano da quelli della ragazza davanti a me.
"Non avete nient'altro da fare? Fuori dalle palle!" urlò Bambi arrabbiata ad un certo punto e improvvisamente tutte uscirono guardandoci un'ultima volta.
Alex venne verso la sua amica ma Zulema la bloccò guardandola in cagnesco con la mascella contratta.
"Io e te abbiamo un conto in sospeso, mi hai stancata tu ma sopratutto i tuoi commenti del cazzo verso di lei!" esclamò indicandomi e sussultai per il suo tono così arrabbiato e possessivo, mi voltai verso di lei appoggiandomi al lavandino incrociando le braccia al petto guardandola attentamente con le labbra serrate.
"La bionda non è tua." disse Alex guardandomi e le lanciai un'occhiataccia infastidita, Zulema rise e si avvicinò ulteriormente al suo corpo, subito mi allarmai credendo che da un momento all'altro potesse ucciderla.
" invece, e le cose di mia proprietà non si toccano nemmeno con un dito." disse furiosa e boccheggiai sorpresa dalla sua risposta, Alex abbassò lo sguardo e aiutò la sua amica trascinandola via e sbuffai andando a prendere le mie cose.
"Stai bene?" disse Zulema dietro di me e la guardai tramite lo specchio.
"Potrei farti la stessa domanda." dissi senza voltarmi continuando a guardarla seria.
"Io sono abituata a questo genere di cose ormai, tu no invece." disse incurvando le labbra dura e mi voltai nella sua direzione infastidita
"E tu che ne sai? Entri nella mia mente per caso?" esclamai ridendo istericamente e andai verso l'uscita ma la sua mano afferrò saldamente il mio polso facendomi arretrare.
"Non entro nella tua mente bionda ma si vede che non riesci a nasconderlo." disse brusca ad un centimetro dal mio viso.
"Stai dicendo queste cose a me quando tu hai deciso di prendere da sempre la parte della donna fredda e indifferente di fronte ai sentimenti, da quando mi fai questo genere di discorsi scusa? In totale sincerità hai scelto un copione di merda se posso permettermi ma nonostante questo ti capisco. So bene cosa si prova ma sappi che la stai dando a bere solo a te stessa, davanti a te hai dei muri inalzati oltre la stratosfera e non puoi permetterti di capire gli altri quando dovresti farlo prima con te stessa." sbottai acida e nei suoi occhi vidi tanta rabbia, non era la prima che le dicevo queste cose.
"Sei sempre così testarda e li alzi ogni volta che una persona prova ad avvicinarsi a te, ma devi sapere che non tutti hanno cattive intenzioni nei tuoi confronti." aggiunsi girandomi per andarmene ma la sua voce mi fermò subito facendomi sussultare.
"Scegli di essere come vuoi tu o come vogliono gli altri? Fammi capire." disse riavvicinandosi a me e la guardai interrogativa.
"Come voglio io, ovviamente." risposi come se la risposta fosse ovvia.
"Allora perché continui a dirmi ciò che devo fare?" disse facendo spallucce sorridendomi, mi infuriai e la guardai male, non le risposi non sapendo che dirle e mi guardai attorno serrando la mascella chiudendo gli occhi, la nostra situazione era difficile e sospirai cercando di placare la mia rabbia.
"Va bene Zulema sai che ti dico? Non me ne frega un cazzo." mormorai andandomene ma la mia schiena andò a sbattere contro il muro e il suo corpo sovrastò il mio di scatto.
"Perché menti?" disse ad un centimetro dalle mie labbra ma girai il viso di lato per non guardarla.
"Sto dicendo la verità, sei tu che non sei sincera con me." ringhiai contro di lei furiosa ma le sue labbra si appoggiarono sulle mie togliendomi il respiro come se niente fosse.
Le morsicai il labbro e la feci gemere dal dolore infuriandomi ancora di più, le sue mani afferrarono i miei polsi e li mise sopra alla mia testa stringendomeli.
"E comunque non sono tua, smettila di dirlo come se niente fosse." sbottai acida nel mentre che mi baciava il collo, possessiva.
"Ah no?" la sentii dire e improvvisamente un ghigno malefico le attraversò il viso.
Scossi la testa e sgranai gli occhi non appena lasciò i miei polsi e si abbassò sollevandomi la canottiera lasciandomi dei baci caldi e umidi sul mio ventre piatto.
"Zulema." la richiamai con il fiatone ma afferrò saldamente il mio fianco con la mano e mi morsicò un lembo di pelle provocandomi spasmi involontari.
Inutile negare che il suo tocco mi era mancato da morire, bastava poco per affondare così come per tornarla a galla.
Bastava un niente, come un soffio di vento a una foglia in autunno, per cadere nel suo mondo e adattarmi appieno.
Sentivo tutto sulla pelle, nel cuore e nella mente e queste sensazioni mi portavano in paradiso ma potevano anche portarmi all'inferno.
Ma si guariva sempre dalle ferite?
A volte le coprivo pur di non farle notare ma non era nemmeno vero che il tempo era sempre in grado di cicatrizzarle ma lo era il bisogno di avere qualcuno accanto che era disposto a curartele.
Come pretendevo di dimenticare le cose se sapevo solo metterle da parte?
Zulema alzò lo sguardo su di me sorridendomi e a quel gesto il mio cuore fece una capriola facendomi aumentare il battito cardiaco.
Con mossa veloce mi abbassò i pantaloni della tuta insieme agli slip ed entrò dentro me con la lingua facendomi inarcare la schiena di scatto.
Ero stupefatta e sentii la sua mano afferrare la mia coscia per metterla nella sua spalla per andare ancora più in profondità, mi misi la mano in bocca per placare le urla e chiusi gli occhi abbandonandomi completamente a lei.
Con l'altra mano libera le accarezzai i capelli nel mentre che la sua lingua si muoveva abile dentro di me portandomi in un'altra dimensione facendomi provare come al solito un piacere immenso.
La sentii sogghignare vedendomi in questo stato e le strinsi ancora di più i capelli gemendo e mordendomi il labbro nel mentre che aumentava la velocità e di conseguenza spinsi la sua testa verso la mia intimità.
Le mie unghie finirono sulle sue spalle e le affondai nel mentre che incidevano la sua pelle sempre più a fondo.
Volevo lasciarle il segno come lei aveva fatto con me parecchie volte, sapevo che stava sorridendo prendendosi gioco di me e serrai la mascella gemendo ancora più forte ma urlai non appena si alzò e infilò due dita dentro di me.
Zulema si leccò le labbra e non appena mi baciò sentii il mio sapore nella sua lingua e sussultai per la miriade di emozioni che mi stava facendo provare.
"Hai detto che mi volevi." ansimò contro il mio collo portando la mia gamba sul suo fianco per avvicinarsi ulteriormente al mio corpo.
"Sì, dannatamente tanto." le confessai alzando la testa e scoprendo il mio collo che venne subito morsicato da lei.
Stavamo sfogando tutta la nostra rabbia e frustrazione così, avevo bisogno di sentirla ogni momento per colmare ogni punto vuoto nella mia vita.
Ricercai le sue labbra e non appena si toccarono la sua mano afferrò la mia gola per tenermi ferma ancora di più, dato che il mio bacino stava assecondando i suoi movimenti esperti.
Una scarica di brividi attraversò la mia spina dorsale e non appena sentii le gambe cedermi venni esausta aggrappandomi a lei con il cuore in gola.
Zulema uscì da me e mi rivestì dato che non avevo le forze necessarie per farlo e lentamente mi strinse a sé lasciandomi dei baci sulla guancia.
Mi rilassai subito tra le sue braccia e il mio respiro irregolare si placò non appena mi strinse ad un abbraccio protettivo, come se fossi una bambina che aveva paura di esporsi al mondo intero.
Mi appoggiai sulla sua spalla e mi accoccolai nell'incavo del suo collo chiudendo gli occhi abbandonandomi alle sue carezze.
"Odio litigare con te." le sussurrai stringendole la vita e baciandole le labbra dolcemente.
"Io invece odio quando sei testarda e ascolti solo quelle stupide idee che hai in testa." disse sbuffando e alzando gli occhi al cielo, non risposi perché volevo semplicemente gustarmi il momento in silenzio, con lei tra le mie braccia che mi stringeva a sé senza lasciarmi.
Le afferrai il viso tra le mani e il mio sguardo si focalizzò sul suo tatuaggio, glielo sfiorai con cautela ma Zulema scosse la testa e si avvicinò per baciarmi un'altra volta.
Le sorrisi circondandole il collo con le braccia e sussultai non appena la mia schiena aderii contro il muro nuovamente, le sue labbra ormai erano una droga e ne avevo bisogno ogni secondo e penso che anche per lei era la stessa cosa.
"Anche io forse, odio litigare con te." sussurrò affondando il viso sul mio collo e sgranai gli occhi mentre una scarica di brividi colpiva il mio corpo.

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