41.

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Ero decisa su tutto, avevo le idee chiare, sapevo cos'era meglio per me: andare avanti nonostante fosse difficile.
Sapevo che c'erano cose che non potevano essere riparate, sapevo cosa dovevo fare, ed era tutto più chiaro.
Domani sarei uscita definitivamente e ogni secondo mi sentivo morire, volevo cambiare aria e dimenticarmi il carcere per un po'.
"Stai bene?" sussurrò Kabila accarezzandomi i capelli e le sorrisi finendo di vestirmi, ormai stavo accettando il fatto che io e Zulema non eravamo niente, solamente un ricordo bellissimo da cancellare.
"So che stai male per lei, mi dispiace vederti in questo stato nonostante ti ami follemente." disse la ragazza al mio fianco facendomi sobbalzare.
"Kabila non devi dirmi queste cose, per favore." dissi facendole un debole sorriso, non avevo voglia di parlare di Zulema.
"No Maca ascoltami, io uscirò probabilmente tra un paio di mesi e non posso avere questo rimpianto." mormorò afferrandomi le mani con forza stringendole.
Annuii e le diedi il consenso di continuare a parlare, effettivamente aveva ragione e non potevo toglierle questo diritto.
"Zulema è così, ma talvolta non possiamo scappare dai nostri sentimenti, non è roba da tutti. Non voglio rinfacciarti ogni cosa che hai fatto con lei perché non avrebbe senso, però voglio dirti di amarti e di mettere te stessa al primo posto qualche volta. So che tieni a lei e ti farà male ogni volta che ci penserai, ma col tempo il dolore si affievolirà e alla fine ci ripenserai, e farà un male solo un po'. Promettimi che andrà tutto bene." disse sospirando con le lacrime agli occhi, sapevo che non era stato facile dirmi queste parole e apprezzai il gesto.
"Promesso, grazie per avermene parlato." sussurrai abbracciandola e tenendola stretta a me anche se non provavo niente nei suoi confronti, Kabila fin dall'inizio mi aveva aiutata fregandosene altamente delle conseguenze e non mi aveva mai voltato le spalle.
Si meritava una persona che l'amasse veramente, purtroppo io non potevo darle tutto l'amore di cui aveva bisogno perché l'avevo già riservato per un'altra persona.
"Ammettilo che ti manco." disse facendomi ridere e annuii stringendola a me.
"Un pochino, ma non dirlo a nessuno." dissi lasciandole un bacio sulla guancia.
"Cosa farai una volta che uscirai da qui?" disse accarezzandomi i capelli e feci spallucce, non ci avevo mai pensato veramente.
"Penso che per una volta, ascolterò il mio istinto e mi lascerò guidare." le confessai stringendola ulteriormente a me.

Fissavo il soffitto da un paio di ore ed era quasi arrivata ora di cena, pensavo costantemente a tutti gli anni passati qui dentro e vari flashback erano impressi nella mia mente facendomi rivivere quei ricordi tanto lontani.
"Hey bionda!" esclamò Saray balzando sopra al mio letto e sdraiandosi al mio fianco, le sorrisi e appoggiai la testa sulla sua spalla.
"Non dovresti essere fuori a quest'ora?
È una bella giornata non puoi sprecarla così." dissi sgridandola e scuotendo la testa indignata, Saray fece spallucce e rise guardandomi attentamente.
"Volevo passare un po' di tempo insieme a te visto che domani esci, come ti senti?" mi domandò cauta.
"Io in realtà non lo so Saray, sono al settimo cielo perché finalmente sono libera ma allo stesso tempo sto lasciando una parte di me qui dentro, quella più importante." mormorai facendo spallucce.
"E quella parte la possiede Zulema." sussurrò capendo la situazione e annuii serrando la mascella guardando un punto fisso davanti a me.
"Senti bionda, lei mi ha raccontato ciò che le hai detto e mi dispiace se ti ha detto così ma devi capire che è una donna estremamente difficile." disse senza distogliere lo sguardo dal mio e scossi la testa sentendo le lacrime agli occhi.
"Lo so, non gliene frega un cazzo di me e mi ha respinta senza esitazioni!" esclamai perdendo la pazienza sentendo il cuore spezzarsi in due nel pronunciare quelle parole.
"Ti respinge perché detesta essere vulnerabile, ma è allora che bisogno che tu le stia vicina." disse cercando di convincermi ma era impossibile.
"Fa niente, non mi interessa." sussurrai chiudendo gli occhi e lentamente cercai di calmare il mio respiro diventato improvvisamente irregolare.
"Vuoi reprimere tutto in una parte oscura della tua psiche affinché un giorno esploderai e la farai a pezzi?" domandò Saray scoppiando e ridere.
"." dissi girando il viso di lato guardandola sorridendo, per poi ridere ad alta voce.
"Ecco perché siamo amiche!" urlò battendo le mani in aria e scossi la testa divertita.
"Mi mancherai e sono contenta che la nostra amicizia si sia rafforzata, dico davvero." sussurrai stringendola a me in un'abbraccio amichevole.
"Anche per me bionda, ci sono per qualsiasi cosa lo sai. Ti prometto che appena uscirò da questo posto di merda ti verrò a trovare." mormorò accarezzandomi i capelli dolcemente e le scoccai un bacio sulla guancia sorridendole.
Nel mentre entrarono anche le altre e tutte insieme parlammo di tantissime cose, un'ultima volta.
Dopo essere andata in bagno decisi di percorrere il corridoio camminando lentamente e di guardare ogni singolo dettaglio di tutto ciò che mi circondava, come se fossi arrivata qui per la prima volta.
Ricordavo ancora di quando gli occhi di Zulema si erano posati sui miei e mi aveva guardata attentamente.

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