18.

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1 settimana passò come niente e lentamente mi stavo abituando alla presenza di Zulema qui dentro, ormai eravamo compagne di cella e dovevo accettarlo.
I raggi del sole colpirono il mio viso e aprii gli occhi sbattendo le palpebre un paio di volte abituandomi alla luce, mi accoccolai di più sotto le coperte calde e mi voltai verso il mio scorpione, c'erano volte in cui mi svegliavo prima di lei e la guardavo mentre dormiva.
Era così rilassata e aveva un volto angelico che mi faceva sorridere non so quante volte, i suoi capelli neri erano sparsi nel cuscino e non le staccai gli occhi di dosso guardando ogni suo lineamento e sopratutto il tatuaggio che aveva sotto l'occhio.
Era il diavolo più bello che avessi mai visto, ma allo stesso tempo era l'angelo più dannato di tutto il paradiso.
Il mio sguardo si focalizzò sulle sue labbra socchiuse e morsicai automaticamente le mie, a volte sentivo la necessità di baciarla e di assaggiare nuovamente il suo sapore.
Ma non potevo perché davanti a noi c'era un muro alto non so quanti metri che ci impediva di fare tutto quanto, mi limitavo a guardarla e a parlarci quando serviva.
Ma nulla di più.
La sentii mugugnare nel sonno e fece una smorfia infastidita non appena percepii la luce solleticarle il viso e facendola sbuffare ad occhi chiusi.
Incredibile come fosse bella anche così, appena sveglia, volevo guardarla sempre non perdendomi nemmeno un piccolo dettaglio su di lei.
Perché Zulema era una scoperta nuova
ogni tottuto giorno.
"Mhm." sussurrò stiracchiandosi leggermente e aprendo del tutto gli occhi, la prima cosa che fece fu voltarsi nella mia direzione ma fortunatamente feci già finta di dormire.
Sentii il suo sguardo gelido addosso e cercai di essere il più convincente possibile, infatti dopo un po' la sirena suonò e anche tutte le altre si svegliarono.
"Buongiorno." disse Riccia sporgendosi e guardandomi dall'alto, le feci un piccolo sorriso e ricambiai togliendomi le coperte di dosso e rabbrividendo al freddo di Dicembre.
Afferrai la felpa e la indossai guardando Zulema che se ne stava ancora sotto le coperte guardando un punto indefinito con lo sguardo perso nel vuoto.
Avevo notato questo suo atteggiamento parecchie volte da quando ero tornata dall'isolamento, era come se entrava in un mondo letteralmente suo, chissà a cosa stava pensando.
"Vieni o no?" disse Kabila richiamandomi, annuii e ci recammo nelle docce.
Una volta entrata appoggiai le mie cose e mi lavai accuratamente parlando con quest'ultima.
"Hai dormito stanotte?" disse guardandomi stranita, scossi la testa nel mentre che mi mettevo il balsamo, i capelli mi erano cresciuti un pochino e mi arrivano sotto alla spalla.
"Incubi?" mormorò Kabila seria.
"Come sempre d'altronde, mi vengono a trovare ogni notte alla stessa ora." dissi facendo spallucce e spegnendo il getto dell'acqua bollente.
"Mi dispiace che tu stia così." sussurrò la ragazza al mio fianco dispiaciuta, non le risposi e avvolsi il mio corpo in un asciugamano per poi asciugarmi velocemente infilandomi la tuta.
Dopo l'episodio avvenuto con Alex mi erano sorte delle paure difficili da togliere, nel mentre che mi asciugavo i capelli vidi proprio lei entrare e mi guardò maliziosamente squadrando il mio corpo, serrai la mascella e le lanciai un'occhiataccia andando in mensa.
"Lurida stronza." borbottai nel mentre che mi sedevo nel solito tavolo con il vassoio in mano, le altre mi raggiunsero subito dopo.
Guardai Bambi e vidi che serrò i pugni dalla rabbia, inarcai un sopracciglio e mi porsi di più a lei.
"Che succede?" mormorai preoccupata, a lei ci tenevo tantissimo visto che per l'ennesima volta aveva dimostrato di essere una persona sincera e di tenere a me.
"Quella stronza mi ha rubato i vestiti e sono dovuta rimanere con solo l'asciugamano addosso." disse sbuffando e alzando gli occhi al cielo.
"Chi ti ha fatto questo scusa?" disse Saray raggiungendoci con Zulema al suo fianco, quest'ultima aveva ancora i capelli un pochino umidi e si era truccata facendo una linea perfetta di eye-liner e rendendo le sue ciglia lunghissime con il mascara.
Distolsi lo sguardo serrando la mascella e prestai attenzione alla ragazza al mio fianco.
"Allison." disse furiosa, inarcai un sopracciglio confusa e cercai di ricordarmi chi fosse.
"È per caso una di quelle nuove?" dissi voltandomi nel loro tavolo appunto, dato che erano appena arrivate.
", è quella mora." disse senza voltarsi un pochino impaurita, sentii la rabbia riaffiorare su di me e mi alzai di scatto girandomi e andando verso di loro ma qualcuno mi bloccò facendomi venire i brividi.
"Non qui idiota passeresti subito nei casini, siediti." disse Zulema con un tono autoritario facendomi innervosire ancora di più.
"D'accordo, mamma." dissi incominciando a mangiare infastidita, a quella frase la vidi incupirsi tutto ad un tratto e Saray mi guardò implorandomi di smetterla, inarcai un sopracciglio confusa e vidi Zulema stringere la forchetta con forza serrando la mascella facendo risaltare ancora di più il suo tatuaggio sotto all'occhio.
"Sei la solita." disse lei dopo un po' scuotendo la testa furiosa.
"Ti sei guardata allo specchio stamattina?" dissi ribattendo furiosa ma Riccia mi diede una gomitata intimandomi di smetterla.
"Basta per favore, non è il momento." disse Saray con la voce tremolante e cambiando subito argomento, rimasi in silenzio non capendo che cosa fosse successo e finii di mangiare tenendo lo sguardo fisso sul mio scorpione e lasciando perdere la questione.

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