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I miei occhi erano incollati ai suoi e sentii tutti i muscoli irrigidirsi.
"Da quanto tempo sei qui?" dissi posando lo sguardo sulla sua amica, ovviamente lei non era mai sola dato che non aveva la forza fisica per affrontare gli altri.
"Abbastanza da vedere questo ben di Dio." disse afferrando il mio asciugamano ma le diedi uno schiaffo sul braccio facendola arretrare.
"Non ti azzardare minimamente a toccarmi, dico davvero." dissi furiosa e allontanandomi da lei.
"Sennò che fai? Lo dici alla tua amica araba?" disse ridacchiando e avvicinandosi facendomi arretrare, sussultai non appena la mia schiena aderii contro al muro freddo, mi strinsi di più l'asciugamano nel corpo e la guardai male.
"Zulema? Non me ne frega un cazzo di lei, se vuoi saperlo." dissi mentendo spudoratamente, non volevo che finisse nei guai per colpa mia.
"Bene." disse girandosi e facendo un cenno alla sua amica che andò subito a fare da sentinella nello stipite della porta, subito mi venne il panico e non appena cercai di allontanarmi mi afferrò per il braccio rimettendomi al mio posto.
"Senti non voglio problemi, quindi potresti gentilmente allontanarti? Mi stai innervosendo." dissi alzando il tono della voce spingendola con il cuore in gola e tremando leggermente.
"Eh no, prima voglio divertirmi un pochino." disse sorridendomi baciandomi con forza, non so perché ma avere il mio corpo così esposto e fragile mi privava di ogni tipo di forza e non riuscii ad allontanarla subito.
"Lasciami cazzo." mormorai girando il viso di lato disgustata, non avevo provato nessun tipo di emozione non appena appoggiò le labbra sulle mie.
E questo mi fece capire molte cose.
Alex non mi ascoltò e non appena fece per strapparmi l'asciugamano di dosso venne bruscamente allontanata da me, sussultai non appena vidi Zulema e boccheggiai confusa ritrovandomela davanti.
"Mammina e papino non ti hanno insegnato che quando una persona ti dice di no non si deve insistere? O avevi dei problemi di apprendimento già da allora?" disse andando pericolosamente davanti a lei, sorrisi leggermente per il suo solito sarcasmo ma ero bloccata non riuscendo a muovermi.
"È l'ennesima volta che mi interrompi figlia di puttana, mi sono stancata di te." disse Alex urlando ad un centimetro dal suo viso.
"Wow, molto bello da parte tua approfittare di una persona in questo stato. Non ti smentisci mai." disse applaudendo divertita ma notavo che era furiosa.
"Ora se ti levi dal cazzo mi fai un grandissimo piacere, farò finta che tutto questo non sia mai accaduto dato che non voglio perdere tempo prezioso con te." aggiunse indicandomi e incrociando le braccia al petto mettendosi davanti a me.
"Non finisce qui, sappilo." disse Alex guardandomi un'ultima volta e con passo veloce uscì lasciandoci sole, tirai un grosso sospiro di sollievo e tremai per il freddo, ero stupefatta per ciò che stava per accadere.
"Stai bene?" disse Zulema venendo verso di me ma la scansai afferrando l'intimo e indossandolo dandole le spalle, sentii il suo sguardo in tutto il mio corpo ma non mi importava.
"Non avevo bisogno del tuo aiuto, potevi benissimo farti i cazzi tuoi. Come hai sempre fatto d'altronde." dissi con tono ferito infilandomi la felpa velocemente, subito mi sentii meglio e incominciai a tamponarmi i capelli ancora umidi.
"Potresti ringraziarmi dato che quella era addosso a te e ti stava per fare le peggiori cose." disse furiosa guardandomi male, alzai gli occhi al cielo e mi infilai i pantaloni della tuta nel mentre che lei squadrava le mie gambe nude.
"Ok Zulema." dissi stanca andando davanti allo specchio e togliendo tutti i residui di trucco dal mio viso, la sentii dietro di me e mi afferrò per i fianchi facendomi voltare nella sua direzione.
Una scarica di brividi attraversò la mia spina dorsale e mi sentii male in quel momento, mi era mancato sentirmi così viva.
"Ti devi rilassare." sussurrò guardandomi dritta negli occhi e automaticamente mi morsicai il labbro, il suo profumo invase le mie narici e mi rilassai solamente a sentirlo, il mio sguardo si posò sulle sue labbra perfette e volevo tanto baciarla, era bella da togliermi il fiato.
"Per favore, Zulema." dissi sull'orlo di un pianto spingendola debolmente lontana da me, la sua presenza in questo momento mi faceva solamente stare male, perché la mia testa era letteralmente un casino e avevo bisogno di pensare al nostro rapporto.
Il suo sguardo era confuso e mi voltai nuovamente per finire di struccarmi, facendo finta che non esistesse.
"Bionda, io non ti capisco." la sentii dire e la guardai tramite lo specchio, vidi che alzò la testa chiudendo gli occhi ed esponendomi quel collo perfetto che si ritrovava, mi stava facendo letteralmente uscire fuori di testa e lo sapeva bene.
Serrai la mascella cercando di rimanere lucida e andai a sedermi infilandomi le scarpe con tutta la tranquillità di questo mondo, una volta finito mi alzai e mi bloccò un'altra volta facendomi tremare, non mi aveva lasciata un attimo sola.
"Mi spieghi che vuoi?" dissi perdendo la pazienza.
"Capire." mormorò guardandomi dritta negli occhi ma la scansai nuovamente.
"Non c'è niente da capire Zulema." dissi fredda e voltandomi per andarmene ma improvvisamente si mise davanti facendomi sobbalzare.
"Allora sai che ti dico? Fai come cazzo vuoi la prossima volta, non me ne frega niente di te, bionda." disse ad un centimetro dal mio viso con uno sguardo gelido mai visto prima, se ne andò lasciandomi da sola e mi appoggiai alla parete per poi scivolare lentamente e sedermi a terra.
Quelle parole erano una pugnalata al cuore per me, le ondate di dolore da cui prima ero stata sfiorata ora si innalzavano di fronte a me e mi si infrangevano addosso, trascinandomi giù nel buio più totale, un'altra volta.
"Che ci fai qui tutta sola?" disse Saray inarcando un sopracciglio e avvicinandosi, mi asciugai velocemente le lacrime dal viso ma fu troppo tardi perché lei lo notò e il suo sguardo si addolcì.
"Vieni." disse porgendomi la mano che afferrai al volo e mi tirò su come niente, rimasi sorpresa quando senza dire una parola mi abbracciò tenendomi stretta a sè, inizialmente ero rigida come una statua ma lentamente mi sciolsi e ricambiai sospirando.
Forse in questo momento era la cosa più giusta da fare e Saray aveva capito tutta la situazione, fin dall'inizio.
"Lo vedo che non stai bene, ma anche lei non scherza, siete due orgogliose del cazzo." sussurrò facendomi ridere nel mentre che una lacrima mi rigava il viso, la strinsi ancora di più e da lontano vedevo Zulema che ci guardava scuotendo la testa e andandosene con passo sicuro togliendosi dalla mia vista.
"Grazie, Saray." sussurrai accarezzandole lentamente la schiena staccandomi da lei con un sorriso sulle labbra.
"Ci sono, lo sai." disse dandomi una pacca sulla spalla amichevolmente e andandosene per poi girarsi e farmi l'occhiolino, scoppiai a ridere e con la manica della felpa mi asciugai le lacrime tirando su con il naso, mi guardai attorno e notai che stava per suonare la sirena per la cena.

"Secondo me non è vero, ti dico che il mio hamburger assomiglia a un cuore, guarda!" esclamò Bambi facendo incazzare Saray, sorrisi leggermente e le guardai divertita nel mentre che finivamo di mangiare, il mio umore era migliorato e stavo cercando di avere un attimo di spensieratezza.
"Senti ragazzina, quello non è un fottuto cuore, ha un'altra forma." disse quest'ultima indicandolo con la forchetta.
"Siete da più di 20 minuti discutendo per un hamburger, siete incredibili cazzo." disse Zulema mettendosi un pezzo di mela in bocca, era incredibilmente bella.
Saray scoppiò a ridere e appoggiò la testa sulla sua spalla e scoccandole un bacio sulla guancia, distolsi subito lo sguardo e serrai la mascella, non ero gelosa del loro rapporto ma anche io volevo tanto baciarla, abbracciarla e toccarla senza nessun tipo di problema davanti a tutti.
Mi alzai di scatto innervosendomi e senza nemmeno finire di mangiare mi recai fuori sotto lo sguardo serio di Zulema.
"Fanculo." borbottai andando in bagno per lavarmi i denti e ne approfittai per sciacquarmi il viso con acqua gelida, alzai lo sguardo e nel mentre che le goccioline scendevano lungo il mio collo guardai il mio riflesso.
"Come ho fatto a ridurmi così?" sussurrai sospirando e pensando a lei, era come se non potessi andare avanti finché non avrei lasciato il passato, lasciar andare era la parte più semplice mentre andare avanti era quella più dolorosa quindi combattevo e provavo a tenere immutate le cose sapendo già la risposta.
Ma ad un certo punto dovevo solo lasciar andare, andare avanti, perché non importava quanto fosse doloroso, era l'unico modo per dimenticarla ma allo stesso tempo non volevo farlo.
Sussultai non appena sentii delle voci e Saray entrò allegramente con lei al suo fianco e quest'ultima mi guardò nel mentre che si lavava i denti, mi asciugai il viso con l'asciugamano per poi afferrare le mie cose e andandomene con passo veloce nella mia cella, mi spogliai rimanendo con la mia canottiera bianca e mi sdraiai nel letto.
"Tutto ok?" disse Bambi sorridendomi, annuii e misi il braccio sotto alla mia testa per mettermi più comoda, guardai il soffitto e sgranai gli occhi non appena sentii una voce famigliare riecheggiare in tutta la stanza.
Mi misi subito seduta e boccheggiai sorpresa non appena vidi Zulema entrare e sedersi nel letto affianco al mio.
"Che cazzo significa tutto questo?" esclamai alzando la voce furiosa.
"Cerca di calmarti Maca." incominciò Tere ma la fulminai con lo sguardo.
"Perché non mi avete detto niente?" dissi serrando la mascella e guardando le mie compagne arrabbiata come non mai, sentii Zulema ridere e mi voltai nella sua direzione nel mentre che si toglieva la felpa.
"Lo credi divertente forse? Perché cazzo sei qui?" dissi andando pericolosamente davanti a lei ma Riccia si mise in mezzo allontanandomi subito.
"Perché mi hanno cambiata di cella bionda, per tua sfortuna. Goya è in isolamento già da diverse settimane." disse alzandosi e guardandomi attentamente.
"Perché?" dissi incuriosendomi per un momento, Zulema si toccò i capelli e scosse la testa leccandosi le labbra, incrociai le braccia al petto dato che percepii una scossa di brividi colpirmi la spina dorsale.
"Fai troppe domande." mormorò facendo spallucce.
"E tu sei troppo stronza invece." dissi un secondo dopo nervosa, la donna davanti a me non disse nulla e mi evitò risedendosi nel letto, mentre io fremevo dalla voglia di sapere cos'era successo durante la mia assenza.
Le altre ripresero a fare quello che stavano facendo mentre io avevo ancora lo sguardo fisso su di lei.
"Dormite, forza!" urlò Hierro fuori dalla nostra cella, mi voltai e mi infilai sotto le coperte nel mentre che le luci venivano spente, sospirai e provai a dormire con scarsi risultati, quindi dopo vari minuti decisi di voltarmi piano e di guardare il mio scorpione.
Era ancora sveglia e non appena percepì il mio sguardo addosso si voltò verso la mia direzione e mi guardò con i suoi occhi truccati alla perfezione che volevano penetrarmi nell'anima.
Non so per quanto tempo ci guardammo nella penombra ma in un certo senso averla vicina a me mi faceva stare bene e mi trasmetteva una sorta di protezione e di tranquillità.
Chiusi gli occhi e mi addormentai piano nel mentre che gli incubi mi sovrastavano letteralmente.

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