L'indomani mattina mi svegliai a causa della sirena e volevo ancora dormire.
"Dai Maca, alzati." disse Sole scuotendomi leggermente.
"Non mi va." dissi mettendo la testa sotto il cuscino svogliata, sentii Bambi parlare e lentamente mi tolse le coperte di dosso.
Imprecai e mi sollevai strofinandomi gli occhi assonnata, non volevo uscire dalla cella, non mi andava perché il mio umore non era chiaramente uno dei migliori.
"Lasciatemi cazzo." dissi sbuffando rumorosamente.
"No, tu c'eri quando avevo bisogno di aiuto e mi hai salvata. Ora sono io che devo aiutare te." disse Bambi porgendomi la mano, la guardai attentamente e mi accorsi di quanto era cresciuta, non era più un cucciolo indifeso.
Non aveva più paura e si era ambientata a stare qui dentro.
"Bene, d'accordo." dissi afferrando la sua mano e mi alzai controvoglia, Sole mi sorrise e mi abbracciò calorosamente.
Ricambiai l'abbraccio e mi sentii molto più tranquilla, in un certo senso era come se fosse una seconda madre per me.
"Qualunque cosa tu abbia, cerca di mandarla via. Non puoi permetterti di abbassare la guardia qui dentro e lo sai bene." disse staccandosi da me per poi accarezzarmi il viso, annuii e andai nelle docce ma non appena entrai notai che c'era un bel po' di gente, mi ero svegliata troppo tardi.
"Hey Maca! Vieni qui!" esclamò Riccia nel mentre che era sotto il getto dell'acqua bollente, le sorrisi e mi avvicinai per poi spogliarmi.
Ormai non avevo nessun tipo di problema a esporle il mio corpo, non provavo più niente e la vedevo come una semplice amica però per lei non era la stessa cosa dato che non mi toglieva gli occhi di dosso.
"Tutto bene?" disse preoccupata regolando un'attimo la temperatura dell'acqua, non dovevo dirle nulla o avrebbe capito tutto.
"Sì, e tu?" dissi sorridendole per poi insaponare con cura ogni parte del mio corpo.
"Sì, tutto bene. È che ultimamente ti vedo strana, distaccata oserei dire. Sappi che per qualunque cosa io ci sono, lo sai." disse spegnendo l'acqua per poi avvolgersi il corpo con l'asciugamano.
"Lo so Kabila, grazie." dissi sorridendole dolcemente.Una volta entrata in mensa, non andai a prendere il vassoio e mi sedetti direttamente in un tavolo a caso.
"Ciao, associale." disse Tere sorridendomi sedendosi affianco a me, la salutai e ricambiai il sorriso aspettando tutte le altre.
Sgranai gli occhi non appena vidi Saray insieme a Zulema, quest'ultima si sedette davanti a me con la sua solita mela tra le mani.
Si era ripresa bene e camminava perfettamente, la guardai velocemente ma non appena i suoi occhi incontrarono i miei deviai lo sguardo.
"Buongiorno, biondina." disse Saray allegramente, la guardai e le feci un cenno sorridendole, non mi andava di parlare con nessuno inoltre per quanto io non volessi ammetterlo, c'erano sentimenti più forti dalla voglia che avevo di ignorarli.
"Che c'è bionda, il gatto ti ha mangiato la lingua per caso?" disse Zulema con un tono di sfida, la guardai male e serrai la mascella furiosa, non mi andava di discutere con lei.
Non era il giorno adatto.
Fece per dirmi un'altra cosa ma Hierro venne davanti al nostro tavolo e mi guardò severo.
"Perché non hai il vassoio? Ti credi speciale per caso? Mangia detenuta, qui non si spreca niente." disse alzando la voce ma rimasi al mio posto e guardai un punto fisso davanti a me, mentre le rabbia incominciava ad aumentare e i muscoli a irrigidirsi.
Nella sala calò il silenzio e tutti gli occhi erano puntati su di noi, idem quelli di Zulema.
Sentivo il suo sguardo penetrante addosso che peggiorò solo le cose.
"Non ho fame." mormorai piano senza guardarlo, cercai in tutti i modi di trattenere la rabbia ma stavo per scoppiare letteralmente.
"Come scusa? Non ho sentito bene." disse lui alzando ancora di più la voce, a quel punto persi la pazienza e mi alzai dal posto sbattendo la mano sul tavolo facendo sobbalzare le mie compagne.
"Ho detto, che non ho fame." ringhiai a denti stretti avvicinandomi ad un soffio dal suo viso.
Si creò un gran fracasso in sala e tutte stavano sbattendo i bicchieri per fare ancora più rumore.
"Ferreiro ti avviso, se non mangi avrai un richiamo e alla prossima ti sbatto in isolamento." disse prendendo un taccuino e una penna nonostante il gran fracasso, feci spallucce e scoppiai a ridere ma era una risata isterica.
"Maca ti prego, non fare cazzate." sussurrò Riccia tirando la manica della mia felpa per rimettermi seduta ma non mi spostai di un millimetro.
I miei occhi erano incollati a quelli di Hierro e tutti avevano il fiato sospeso aspettando chissà quale mossa da parte mia.
"Ho detto di no." dissi scandendo bene le parole non muovendomi dal mio posto.
"Bene, la prossima volta se fai anche la minima cazzata vai in isolamento." disse sorridendomi falsamente e scrivendo qualcosa velocemente, mi infuriai ancora di più e lo guardai male non staccando per nessuna ragione al mondo gli occhi dai suoi.
"Sei migliore di così, non abbassarti a certi livelli." disse Zulema dopo un lungo silenzio e continuando a mangiare, vidi le altre sgranare gli occhi nel sentirla.
Mi girai lentamente verso di lei e mi risedetti guardandola attentamente.
"Non mi pare di aver chiesto la tua opinione." dissi seria, il suo sguardo diventò duro ma fece un sorrisetto divertito mettendosi un pezzo di mela in bocca e masticando piano.
Le altre non avevano aperto bocca, e di tanto in tanto ci guardavano ma era come se non volessero mettersi in mezzo alla nostra conversazione.
"Infatti, la sto dicendo io. Il tuo consenso non mi interessa, ti fa male quando ti sbattono la verità in faccia per caso?" disse appoggiandosi nel tavolo e mettendo le mani sotto al mento per guardarmi meglio.
Inarcai un sopracciglio confusa e non capivo il senso di quella domanda, si stava riferendo ad altro sicuramente, cercai la risposta nei suoi occhi ma non capivo dove voleva arrivare.
"Vaffanculo Zulema, davvero." dissi dopo un po' perdendo la pazienza, mi alzai velocemente e andai via.
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amnesia
Fanfiction➵ ZURENA. (gxg) E se dopo tutto quell'odio nascesse un'amore inaspettato? Non potevo odiarla dopo tutto quello che mi aveva fatto provare anche con un semplice tocco. Non potevo scappare dai miei sentimenti più profondi. Perché io e lei siamo sempre...