23.

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"Ferreiro devi andare subito in sala non puoi rimanere qui." disse Palacios sullo stupite della porta.
"D'accordo." sbottai furiosa incamminandomi con passo veloce raggiungendo le altre, decisi di sedermi nel posto che avevo scelto prima.
"Hey stavo per venire a cercarti, stai bene?" disse Riccia voltandosi nella mia direzione e annuii facendole un sorriso, feci dei respiri profondi e fortunatamente riuscii a calmarmi, avevo tanta adrenalina in corpo e sopratutto non riuscivo a calmare il mio calore nel basso ventre.
"No te lo giuro, devo assolutamente trovare quelle fottute lucine colorate." disse una voce dietro di me e sorrisi non appena vidi Saray sedersi al mio fianco ma cedette il suo posto a Zulema guardandomi divertita.
Mi venne un magone allo stomaco ricordando ciò che era successo poco fa e ingoiai il grosso groppo che avevo in gola non appena sentii il suo profumo che mi stabilizzò completamente.
"Silenzio!" disse una guardia richiamando la nostra attenzione e sbuffai infastidita mettendomi comoda, il mio scorpione non mi aveva degnato di uno guardo e la voglia di abbracciarla e stringerla a me era ancora alta.
Le luci si spensero e subito il documentario iniziò, ma io avevo letteralmente la mente da un'altra parte.
"Il mio preferito cazzo, finalmente." disse Saray dopo venti minuti buoni entusiasta battendo le mani felice ma venne subito ripresa dalla guardia.
Con la coda dell'occhio guardai Zulema e sorrisi per la sua espressione seria, non staccava per nessuna ragione al mondo gli occhi dallo schermo e con cautela le afferrai la mano accarezzandole le nocche dolcemente, come se stessi toccando la cosa più preziosa del mondo.
Non si mosse di un millimetro e mi accoccolai di più a lei appoggiando la testa sulla sua spalla lasciandole un piccolo bacio sul collo.
Non mi importava se ci vedevano o altro, tanto era buio e non volevo avere nessun rimpianto, ma sapevo che stavo superando la nostra linea e con lei dovevo andarci piano senza farla allontanare da me per un motivo stupido, dovevo cercare di capire ogni aspetto del suo carattere.
"Bionda, stai esagerando." sussurrò girandosi dalla mia parte per guardarmi intensamente negli occhi, mi vennero i brividi per quello sguardo e scossi la testa per poi avvicinarmi.
"Perché starei esagerando?" sussurrai accarezzandole la mascella piano lasciandole un bacio sulle labbra, ma non venne ricambiato, Zulema scosse la testa divertita e si allontanò piano da me senza staccare la mano dalla mia e continuò a guardare il documentario come se niente fosse.
"Guarda che bello quell'unicorno." disse Saray toccandole la spalla per richiamare la sua attenzione, inarcai un sopracciglio confusa cercando di capire a cosa si stesse riferendo.
"Cristo Saray, è una giraffa." sussurrò il mio scorpione ridendo e stringendo ancora di più la mia mano, ne approfittai per accarezzarne bene ogni centimetro.
"Zulema, cazzo non capisci nulla." sussurrò la gitana mettendo il broncio, la donna al mio fianco rise leggermente per poi girarsi e guardarmi un'altra volta, incatenai i miei occhi ai suoi e lentamente mi avvicinai per lasciarle un'altro bacio ma si scansò girando il viso di lato.
"Non puoi fare così ogni volta." le sussurrai per poi togliere la mano dalla sua infastidita sentendola sbuffare leggermente, ma non si avvicinò al mio corpo fino a quando non finì il documentario.
Mi faceva arrabbiare il fatto che mi provocava e poi mi lasciava come una perfetta idiota, facendomi sentire un calore dentro estenuante che a stento mi faceva respirare.
Una volta che accesero le luci mi strofinai gli occhi e mi stiracchiai alzandomi in piedi senza guardarla minimamente.
"Ti è piaciuto?" disse Riccia raggiungendomi per poi circondarmi la vita con il braccio trascinandomi con lei fuori.
", abbastanza." dissi sorridendole sentendo lo sguardo inconfondibile di Zulema su di me.

Una volta entrate in mensa andai subito da Antonia che mi porse il vassoio con la cena, stavo morendo di fame e non vedevo l'ora di mangiare.
Le sorrisi voltandomi per raggiungere le altre ma Alex venne davanti a me e con un colpo secco mi fece cadere il vassoio a terra con tutto il cibo, subito calò un silenzio tomba e avevo tutti gli occhi puntati su di me.
"Tutto bene Ferreiro?" disse lei ridendomi in faccia e pensai bene a cosa fare dato che per colpa sua stavo per finire in isolamento un'altra volta.
Serrai la mascella e con cautela afferrai il vassoio da terra porgendolo ad Antonia con uno sguardo dispiaciuto ed evitando la ragazza dietro di me.
"Ora non reagisci più? Ti sei rammollita?" disse lei facendo ridere le sue compagne ma ancora una volta la scansai ritornando al mio posto ma venni bloccata dalla sua presa forte sul mio braccio.
"Non mi devi toccare." dissi guardandola male nel mentre che Palacios si metteva in mezzo per farci staccare con scarsi risultati.
"Non hai sentito? Lasciala!" esclamò Zulema spingendola furiosa scatenando mormorii dalle altre detenute, la sua presenza mi fece sobbalzare dato che non l'avevo sentita arrivare e sorrisi per il suo istinto protettivo nei miei confronti.
Alex arretrò quasi impaurita dal suo sguardo e fece una smorfia guardandola male non reggendo il contatto visivo.
"Fanculo." dissi sbuffando arrabbiata dopo un po' per poi recarmi fuori dato che la fame mi era passata come niente.
"Ferreiro non puoi uscire." disse Palacios sgridandomi ma feci finta di nulla continuando a camminare.
"Non me ne frega un cazzo." dissi dando un colpo alla porta spalancandola furiosa dirigendomi in cella.
Una volta entrata mi tolsi le scarpe e mi sdraiai nel letto facendo dei respiri profondi e calmandomi, odiavo che ogni volta Alex doveva tormentarmi con i suoi giochetti.
"Qualcuno è arrabbiato qui." disse una voce facendomi sobbalzare, mi alzai sui gomiti e vidi Zulema appoggiata sullo stipite della porta.
Sbuffai rumorosamente e appoggiai la testa sul cuscino guardando il soffitto con attenzione ancora tesa per colpa dello scontro avvenuto.
Nel mentre sentii il mio scorpione avvicinarsi e si mise al mio fianco guardandomi con attenzione, notai che era ancora più bella vista dal basso.
"Che c'è?" dissi innervosendomi senza staccare gli occhi dai suoi, Zulema scosse la testa arricciando le labbra e si mise seduta nel mio letto, di conseguenza mi appoggiai su un fianco per guardarla meglio.
"Non puoi non mangiare e sopratutto devi mantenere la calma." disse seria scrutandomi attentamente, sbuffai per il suo tono autoritario e decisi di mettermi seduta, giusto per averla ancora più vicina.
"Che te ne frega?" le domandai calma, volevo sapere cosa la spingeva a difendermi ogni volta che mi trovavo in difficoltà.
"Ci risiamo." disse alzandosi infastidita ma l'afferrai per un polso facendola risedere con forza, mi guardò male e sorrisi per quanto fosse bella, volevo vedere ogni sua espressione possibile e immaginabile in modo tale da conoscerla meglio.
Con mossa veloce mi misi a cavalcioni sopra di lei fregandomene altamente delle conseguenze, in un primo momento la vidi sorpresa ma successivamente si rilassò appoggiando le mani sui miei glutei e li strinse facendomi gemere.
"Non giocare con il fuoco bionda." sussurrò guardandomi seria e con gran mio piacere notai le sue pupille dilatarsi scrutando attentamente il mio corpo e il mio seno vicino al suo viso.
Con lei era così, avevo la necessità di starle vicina e di conoscere ogni parte del suo corpo per averlo impresso nella mia mente e sopratutto tracciarlo con le mie mani.
Volevo cercare di abbassare quella corazza che si ritrovava per conoscere ogni parte della sua persona e assicurarmi che si lasciasse andare con me senza problemi.
Ma purtroppo il suo carattere estremamente difficile non me lo permetteva, il suo orgoglio mi respingeva sempre a tal punto di arrendermi.
Era come se fossimo due corde troppo tese e se ci fossimo avvicinate ancora per molto avremo iniziato a sanguinare fino a spezzarci.
Mi leccai le labbra ancora doloranti per i suoi morsi e lentamente mi avvicinai tenendo lo sguardo fisso su di lei e sulla sua bocca perfetta.
"Vuoi avere sempre il controllo su tutto, ma perché non ti lasci andare per una volta?" sussurrai sfiorandole le labbra ma la sua mano afferrò subito la mia gola con decisione.
"Non puoi decidere per me, bionda." disse arrabbiandosi e alzai gli occhi al cielo infastidita aspettandomi già una risposta del genere.
Appena allentò la presa sul mio collo mi avvicinai baciandola e lentamente le infilai la lingua in bocca notando subito il suo consenso, con molta cautela le afferrai la mascella saldamente e le alzai il viso per guardarla meglio negli occhi.
Trovavo la felicità in luoghi inaspettati, ritrovavo la via che mi riportava alle cose che contavano di più.
L'universo era così strano a volte, trovava il modo di farmi finire esattamente dove dovevo stare e con lei era sempre così.
Le lasciai un'altro bacio sulle labbra e lentamente scesi sul suo collo baciandolo possessivamente e mordendolo con decisione facendola gemere, avevo la necessità di farle capire che la volevo per me, volevo che fosse mia perché se ero diventata così era solo merito suo.
Ogni suo bacio, carezza e sopratutto le ferite che mi aveva provocato erano solo ed esclusivamente opera sua, come se appunto fossi un quadro bianco e lei aveva dipinto ogni centimetro lasciando il suo segno e ogni suo colore.
Le mie mani andarono sui suoi capelli morbidi e la strinsi a me con il terrore che potesse scappare da un momento all'altro, Zulema era così, scappava perché aveva paura lei stessa dei suoi sentimenti.
"Bionda." sussurrò chiudendo gli occhi mettendo la testa di lato divertita, e solo a quella vista il calore che avevo nel basso ventre diventò più pungente facendomi venire i brividi.
Con cautela le accarezzai la spalla per poi scendere verso il suo seno e non appena lo sfiorai, venni scaraventata nel materasso con il suo peso che mi sovrastava completamente.
"Figlia di puttana." le sussurrai ansimando nel mentre che mi stringeva i polsi e mi guardava divertita con il suo solito sorrisetto strafottente.
"Che hai detto?" disse diventando subito seria guardandomi male, cercai di strattonarmi dalla sua presa per liberarmi ma non me lo permetteva visto che era più forte di me.
"Cosa vorresti fare, bionda?" sussurrò contro il mio collo innocentemente per poi scendere verso il mio seno e mordermi un lembo di pelle provocandomi uno spasmo involontario.
"Lasciami, Zulema." dissi serrando la mascella inarcando la schiena, odiavo da morire che lei voleva avere sempre e costantemente il controllo su di me.
Sentii le sue labbra nel mio ventre e mi lasciò un'altro morso facendomi urlare dal piacere ma anche dal dolore.
Mi mossi sotto di lei ma strinse ancora di più la presa affondando le unghie sui miei polsi, mi stava facendo uscire letteralmente fuori di testa e subito pensai al sogno che avevo fatto su di lei e a quanto la desiderassi.
Mi morsicai il labbro e finalmente mi liberò un polso facendomi sorridere, ne approfittai per premere le cosce sulla sua vita e attirarla a me baciandola con passione, intrecciando la lingua con la sua.
Mi abbandonai completamente e sussultai non appena la sua mano accarezzò il mio fianco e scese verso la mia intimità facendomi spalancare gli occhi dalla sorpresa e dallo stupore.
Avevo una voglia matta di sentirla dentro di me, mi aveva fottuto il cervello non poterla sentire per davvero almeno una volta.
"Ti prego." la supplicai ricercando le sue labbra e la sentii ridere divertita, prendendosi gioco di me per l'ennesima volta.
Non supplicavo mai nessuno ma con lei era diverso, e in questo preciso istante mi accorsi di non volere nessun'altra per quanto fosse sbagliato.
Zulema si staccò guardandomi intensamente e notai una luce diversa nei suoi occhi, il suo dannato autocontrollo voleva prendere il sopravvento su di lei e ci riuscì alla grande.
Con mossa veloce mi spostò gli slip ed entrò dentro di me portandomi letteralmente in un'altro mondo, un gemito fuggii dalle mie labbra mentre altre due dita lo seguirono a ruota allargando la via al mio interno.
Ansimai disperatamente non appena iniziò a muoversi dentro di me e di conseguenza spalancai le labbra per la situazione assurda che si era appena creata, mentre gemiti sempre più forti iniziarono a riempire il silenzio della stanza ma le sue labbra si posarono sulle mie per zittirmi mentre il suo profumo meraviglioso mi inebriava la mente.
Cercai la sua mano sfiorandole le nocche e non appena gliela strinsi usai quell'appoggio per rimanere un attimo lucida nel mentre che lei mi faceva sua come se non ci fosse un domani, come se fosse naturale farlo.
"Diamine." sussurrai senza fiato contro la sua bocca non appena la forza dei suoi movimenti si iniziarono a mescolare con il dolore infrangendo il piacere, era incredibile come fosse brava e sopratutto come riusciva a toccare ogni mio punto sensibile.
Zulema aveva sempre divorato tutto quanto appena le avevo concesso di entrare nella mia vita, si era presa ogni cosa di me ed io gliel'avevo lasciato fare senza mai sentirmi in dovere di dirle di no.
La mia mano scivolò tra i suoi capelli stringendoglieli con forza e notai una smorfia infastidita sul suo viso ma non si fermò aumentando il ritmo facendomi portare la testa all'indietro.
Ma la sua mano libera si serrò attorno al mio collo per tenermi ferma e di conseguenza la guardai dritta negli occhi nel mentre che gemevo disperatamente, era come se quello sguardo fosse stato in grado di attraversare la mia anima e di prenderla senza neanche affaticarsi.
Zulema aveva le pupille dilatate, la mascella contratta e il respiro pesante nel mentre che aumentava le spinte andando in profondità e facendomi provare un piacere unico, immenso e soprattutto appagante.
"Silenzio, bionda." sussurrò solleticandomi le labbra con il suo respiro dopo l'ennesimo gemito rumoroso, mentre muovevo i fianchi per permetterle di muoversi sempre più veloce, sempre più forte, dentro di me.
E non appena l'orgasmo attraversò il mio corpo chiusi gli occhi mettendomi una mano sulla bocca per soffocare le urla, permettendo al piacere di invadermi completamente e di rilassare i miei muscoli contratti.
Infatti Zulema allentò la presa sul mio collo per poi appoggiare le labbra nella mia gola, accarezzando piano con la lingua i segni che mi aveva appena fatto.
Lentamente uscii da me e subito sentii la mancanza del suo tocco, non avevo mai provato una cosa profonda come questa che mi aveva letteralmente distrutta.
"Cristo." ansimai riprendendomi nel mentre che la donna sopra di me scosse la testa divertita, aveva le labbra gonfie dai miei baci ed era bella da togliermi il fiato, infatti l'attirai a me per baciarla ma si staccò subito dopo.
"Non montarti la testa, bionda." disse sorridendomi soddisfatta alzandosi dal mio corpo scosso ancora dai brividi e dall'eccitazione che lei stessa mi aveva provocato.
Uscì dalla cella sistemandosi i capelli in disordine a causa mia e non le staccai gli occhi di dosso nel mentre che sentivo il viso andare in fiamme, con un turbine di sensazioni nuove nell'anima mai provate prima d'ora.

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