le emozioni inespresse non moriranno.
sono sepolte vive e usciranno più avanti
in un modo peggiore.Un'altro mese passò velocemente e mi meravigliai per come la vita andava avanti senza farsi nessuno scrupolo.
Molte volte mi sentivo soffocare a causa della mancata percezione della realtà, anche per le piccole cose, in questi casi preferivo fuggire con anima e corpo.
E se non potevo portarmi il corpo almeno potevo tentare di portarmi via la mia anima.
In tutto questo asso di tempo, mi accorgevo che mi mancava terribilmente sentirmi libera, volevo ritrovare il mio equilibrio ma la verità era che mi sentivo nostalgica di qualsiasi cosa che si trovasse là fuori.
La nostalgia talvolta mi seduceva, mi costava separarmi dai ricordi perché pensavo che essi fossero realmente dei momenti felici, ma non lo erano e di conseguenza mi toccava pensare al presente e non al passato.
Diedi un'altro pugno al sacco e sussultai per il dolore alla mano, mi tolsi il guantone con il fiatone e strinsi la mano muovendo ogni singolo dito.
"Tutto bene, Ferreiro?" esclamò Alex facendomi l'occhiolino e subito la guardai male serrando la mascella.
"Una meraviglia, Vause." mormorai posando lo sguardo sul mio scorpione che si stava avvicinando a me, non appena vide Alex parlarmi la squadrò dalla testa ai piedi con uno sguardo omicida, era bellissima anche quando era gelosa.
"Ciao." disse seria raggiungendomi e mettendosi dietro il sacco da boxe per tenerlo fermo, mi avvicinai e mi tolsi l'altro guantone mettendomi a posto le bende nelle mani.
"Qualcosa non va?" domandai porgendomi verso di lei per darle un bacio sulla guancia, Zulema scosse la testa e si guardò attorno per vedere se c'erano occhi indiscreti e si avvicinò ad un centimetro dal mio viso.
"Ho sentito parlare Castillo con l'avvocato prima, probabilmente in questi giorni devono revisionare la pena di ciascuna di noi." sussurrò guardandomi dritta negli occhi e quelle parole mi fecero stare male.
"Vabbè vedremo che decisioni prenderanno, non sono tanto preoccupata in fin dei conti." dissi facendo spallucce e dirigendomi verso le docce, Zulema inarcò un sopracciglio confusa e mi inseguì stranita chiedendomi delle spiegazioni.
"Che intendi dire, bionda?" disse sedendosi e guardandomi con attenzione, mi tolsi la maglietta rimanendo in reggiseno davanti a lei e subito si leccò le labbra senza staccare gli occhi dai miei, sapevo quanto mi desiderava anche se cercava di nasconderlo.
"Non vedo l'ora di uscire da qui e di poter vivere finalmente come si deve, non credo che mi allungheranno la pena dato che non ho fatto niente." sussurrai sedendomi al suo fianco e sorridendole.
"Beh, non hai tutti i torti ma in fin dei conti non me ne frega più di tanto." rispose incrociando le gambe fredda e senza nessuna emozione, a volte mi domandavo come diavolo faceva a rimanere così impossibile anche per una cosa così importante.
"Se non mi dovessi vedere più, ti dispiacerebbe?" le domandai serrando la mascella tremando dalla paura, so che era una domanda importante e onestamente non sapevo cosa aspettarmi.
Il mio scorpione sbuffò evitando il mio sguardo e per attirare la sua attenzione mi misi a cavalcioni sopra di lei, in un primo momento fu sorpresa ma posò con decisione le mani sulle mie cosce e le strinse attorno alla sua vita.
"Mi rispondi?" sussurrai ad un centimetro dalle sue labbra nel mentre che il suo sguardo si posava nel mio seno esposto.
"No." disse sorridendomi in un modo strafottente e per vendicarmi mi mossi sopra di lei facendola fremere dalla sorpresa.
"Non sfidarmi, bionda." mormorò mettendo le mani sulla mia vita stringendola possessivamente, non avevamo avuto nessun contatto fisico nell'ultimo mese per evitare sospetti e mi mancava terribilmente.
Sandoval non faceva altro che tormentarci ordinando a Hierro di tenerci sempre d'occhio, anche per la minima cosa.
Era come se fosse diventato il suo cagnolino, rispondeva a tutti i suoi ordini senza farsi nessuno scrupolo.
"Sennò che fai?" dissi incominciando a baciarle quel collo perfetto che si ritrovava, subito il suo profumo mi fece calmare all'istante ma questo non nascose il terrore che avevo nel domandarle determinate cose.
Le sue labbra si posarono sul mio seno destro baciandolo e mordendolo con decisione, mi strappò un gemito rumoroso ma subito mi tappai la bocca per non farmi sentire.
"Rispondimi." le sussurrai dopo un po' guardandola con attenzione e rimasi stregata dalla sua bellezza.
"Che ti devo dire bionda? Lo sai che non mi affeziono a nessuno." mi rispose facendo spallucce e sgranai gli occhi cercando di togliermi dal suo corpo ma la sua presa forte me lo impedii.
"Giusto, non ti sei affezionata a me però non ti sei fatta problemi a scoparmi giusto?" le domandai furiosa e guardandola male, la mia non era rabbia, era paura di perderla perché tenevo a lei in una maniera indescrivibile.
"Vuoi davvero parlarne in questo momento?" disse alzando gli occhi al cielo e allentando un po' la presa sui miei fianchi.
"Sì Zulema, voglio parlarne in questo momento perché tu a volte non capisci quanto sei importante per me e di quanta strada abbiamo fatto insieme!" esclamai afferrandole il viso tra le mani incrociando lo sguardo con il suo, questa frase la spiazzò completamente e sapevo di aver esagerato.
"Va bene." disse togliendomi dal suo corpo per alzarsi e mi sentii male in quel momento.
Stava scappando perché era terrorizzata da questa miriade di sentimenti che la sovrastavano, come poteva rimanere impassibile dopo tutto quello che era successo? Era inevitabile e lo sapevo bene.
"Stai fuggendo per l'ennesima volta." dissi scuotendo la testa e incrociando le braccia al petto percependo già le lacrime agli occhi.
"Bionda, se tu ti ricordassi di me anche quando uscirai fuori da qui, non mi importerebbe nulla neanche se tutti gli altri mi dimenticassero." disse facendo spallucce e il mio cuore fece una capriola sentendo quella frase, mi avvicinai a lei e l'abbracciai stringendola forte a me, non volevo lasciarla per nessuna ragione al mondo.
"Potresti anche lasciarti trasportare dalle emozioni, qualche volta." mormorai contro il suo collo stringendola ulteriormente, la sentii sbuffare e abbracciarmi a sua volta cautamente, percepivo tutta la sua tensione ed ebbi paura di oltrepassare il limite.
"È troppo facile essere me stessa, assieme a te, non voglio che questo accada." disse con il suo tono menefreghista e orgoglioso.
"Zulema l'importante è che tu rimanga al mio fianco, perché ti voglio." sussurrai impaurita lasciandole un bacio sulla guancia.
"Ne sembri convinta." disse staccandosi e ridendo amaramente, stava rialzando ogni singola barriera davanti a sé e il suo atteggiamento cambiò subito.
"Mai stata così convinta di qualcosa in vita mia, sappi che qualunque cosa accada ti aspetterò, anche per tutta la vita se è necessario. So che tutto ciò mi rende visibilmente spaventata e nervosa ma allo stesso tempo sono felice, non ho mai creduto a un qualcosa che ne valesse veramente la pena." mormorai sincera, volevo dirle tante di quelle cose che probabilmente un'intero giorno non sarebbe bastato.
Sapevo della revisione della mia pena e Castillo mi aveva detto che tra meno di un mese sarei uscita perché ormai avevo scontato tutto.
Rimasi abbastanza sorpresa dalla sua confessione e non credevo che fosse passato tutto questo tempo, Zulema mi squadrò con quei suoi occhioni e il mio sguardo si posò sulle sue labbra che tanto bramavo da giorni.
La vidi mordersi il labbro e scuotere la testa per poi venire verso di me e baciarmi, sapevo che non aveva nulla da dirmi e cercava di nascondersi tramite le mie labbra.
Ma non perché lei avesse chissà quale paura, era terrorizzata da se stessa ed io ero l'unica persona alla quale poteva fare affidamento.
Le sue labbra erano così fredde da farmi venire i brividi, mi era mancata la sua sensazione delle mani dietro al mio collo e delle nostre lingue a contatto.
Strinsi la sua vita e di conseguenza aumentò la pressione del bacio mordendomi il labbro e facendomi gemere.
Il mio scorpione si staccò guardandomi dritta negli occhi e pronunciò una frase che mi spezzò letteralmente il cuore in due, e solo ora mi accorsi di quanto tenevo a lei e di quanto aveva cambiato la mia vita in zero secondi.
Era sempre stato così, ero rotta e i pezzi aumentavano a dismisura, appena ne riparavo uno se ne rompeva un'altro e così via.
Avevo sempre lottato per mantenere le cose come stavano, ma non potevano rimanere com'erano, dovevo solo lasciarle andare, perché per quanto era doloroso era l'unico modo per crescere.
Non potevo evitare il dolore, dovevo conviverci perché la verità era che non potevo evitarlo o la vita me ne portava sempre dell'altro."È meglio chiuderla qui, bionda."
STAI LEGGENDO
amnesia
Fanfiction➵ ZURENA. (gxg) E se dopo tutto quell'odio nascesse un'amore inaspettato? Non potevo odiarla dopo tutto quello che mi aveva fatto provare anche con un semplice tocco. Non potevo scappare dai miei sentimenti più profondi. Perché io e lei siamo sempre...