20.

2.1K 121 17
                                    

"Cosa devo fare con te, bionda? Ti devi mettere sempre nei guai." disse Zulema sarcastica mentre percorrevamo il corridoio, le sue mani erano sulla mia vita mentre mi sosteneva, mi portò in cella e lentamente mi fece sedere nel letto.
Non le risposi e strinsi i denti dal dolore, non ero ridotta malissimo anche perché non avevo ricevuto bene il colpo dato che all'ultimo ero riuscita a deviarlo un po'.
"Spogliati." disse seria afferrando la cassetta del pronto soccorso e girandosi di spalle per guardare cosa c'era dentro.
Arrossii leggermente e mentre ingoiavo il grosso groppo che avevo in gola tolsi la canottiera gemendo dal dolore.
Sentii il suo sguardo in tutto il mio corpo non appena si girò e venne verso di me abbassandosi per controllare meglio il mio livido sul mio addome.
Mi aprii le gambe lentamente per posizionarsi meglio e sussultai per quel gesto.
"Merda." la sentii dire nel mentre che mi afferrava un fianco per avvicinarmi di più, una scarica di brividi attraversò il mio corpo e Zulema ridacchiò facendomi innervosire.
Notava ogni volta l'effetto che mi faceva il suo tocco e questa cosa mi faceva piacere ma allo stesso tempo mi urtava da morire.
"Rilassati bionda." disse alzando la testa per guardarmi dal basso e con cautela le accarezzai i capelli facendola irrigidire ma si rilassò subito dopo.
Anche io le facevo effetto ma aveva un'orgoglio al di fuori dal normale perché riusciva a mantenere il suo solito atteggiamento freddo e menefreghista in qualsiasi situazione.
"Innanzitutto bevi questo." disse seria dandomi un bicchiere d'acqua con una pastiglia che bevvi tutto d'un fiato.
Ritornai ad accarezzarle i capelli nel mentre che applicò uno spesso strato di crema facendomi rabbrividire.
"Cosa c'è stato tra te e Hierro?" le domandai una volta che si fu alzata, Zulema fece spallucce facendo finta di niente e arricciò le labbra riavvicinandosi guardandomi la spalla con attenzione.
"Non c'è stato niente." disse non calcolandomi minimamente mettendomi un po' di ghiaccio facendomi rabbrividire.
Scossi la testa e la guardai serrando la mascella, davvero credeva che io fossi stupida?
"Ho notato i vostri sguardi d'intesa tantissime volte, non mentirmi." sbottai furiosa, la donna davanti a me fece spallucce e un sorriso spuntò sulle sue labbra, gesto che mi fece arrabbiare ancora di più.
"D'accordo bionda, visto che ci tieni tanto a saperlo." mormorò sul vago e lentamente mi fasciò la spalla, non prima di riavermela pulita e disinfettata.
Avevo preso un bel colpo ed ero sicura che ci sarebbero voluti giorni affinché guarisse per bene, anche se riuscivo a muoverla bene speravo che non ci fosse nulla di rotto.
Non so perché ma appena disse quella frase mi venne paura, anche se già ipotizzavo cosa poteva essere successo tra loro due.
"Abbiamo scopato sul bagno dell'aereo, quando mi stavano trasferendo. Ma è successo mesi fa, tu eri in coma." disse non guardandomi e prestando attenzione a quello che stava facendo, sgranai gli occhi e improvvisamente il dolore fisico che provavo non c'era più, la mia gelosia era abbastanza evidente e subito misi il viso di lato per non guardarla.
Al solo pensiero che lui l'aveva toccata, baciata ed era addirittura entrato dentro di lei, mi faceva ribrezzo ma sopratutto mi provocava delle emozioni mai provate prima d'ora.
Zulema non appena vide la mia reazione si bloccò e i suoi occhi erano su di me.
"Che hai bionda? Non dirmi che sei gelosa." disse girandomi il viso nella sua direzione ma non la guardai negli occhi per paura di smascherarle tutto quello che provavo.
"No, non sono gelosa." mormorai serrando la mascella e incrociando le braccia al petto dato che ero in reggiseno davanti a lei.
"Guardami allora." disse con tutta la tranquillità di questo mondo.
Incatenai i miei occhi ai suoi e sospirai serrando le labbra in una smorfia infastidita.
"Mhm?" disse alzandomi il mento per potermi guardare ancora meglio negli occhi, incredibile quanto fosse bella vista da così.
Con cautela le misi le mani sui fianchi e la spinsi verso di me facendola sorridere divertita.
"Sei gelosa." sussurrò vicina alle mie labbra dandomi un bacio casto, alzai gli occhi al cielo infastidita e la staccai da me, ma la sua mano afferrò il mio collo per potermi baciare e tenere ferma.
Cercò subito la mia lingua e l'accontentai intrecciandola con la sua, subito le morsicai il labbro inferiore facendola gemere e nel mentre strinsi la sua vita con forza.
"E anche se lo fossi? Cambierebbe qualcosa per te?" dissi mettendo la testa di lato per lasciarle più spazio nel mentre che mi baciava il collo.
"Può darsi." disse stringendo la mia coscia facendomi gemere leggermente.
"Zulema." mormorai afferrandole il
viso e notai le sue pupille dilatarsi non appena incrociò il mio sguardo sconcertato.
"Che c'è bionda?" sussurrò baciandomi per ricercare la mia lingua per l'ennesima volta, ovviamente la lasciai fare dato che i suoi baci stavano diventando una droga ed io ne avevo bisogno ogni secondo, era inevitabile ormai.
Quando vide che non le risposi si staccò dedicandosi al mio collo e scese baciandomi il seno scendendo verso il mio ventre tonico.
I suoi baci erano come fuoco e ardevano dentro di me provocandomi brividi di eccitazione che non riuscivo a controllare.
"Zulema, fermati." dissi ansimando e prendendole la mano per tirarla su.
"Divertiti bionda, non è forse quello che stiamo facendo?" disse afferrando il mio volto tra le sue mani ma mi staccai dalla sua presa.
"Tu pensi che io mi stia divertendo ma non hai ancora capito che tutto questo non è un gioco per me, non sono la tua cazzo di bambola che tratti come vuoi, Zulema." dissi allontanandola dal mio corpo e alzandomi dal letto ma subito mi afferrò per un polso facendomi voltare nella sua direzione.
La vidi serrare la mascella furiosa e guardarmi con il suo solito sguardo penetrante.
"Chi ha detto che per me è un gioco?" disse seria non staccando il nostro contatto visivo.
Feci per risponderle ma Saray entrò in cella e sgranò gli occhi appena ci vide in questo stato.
Zulema si allontanò bruscamente e le lacrime minacciavano di uscire dai miei occhi, non mi piaceva litigare con lei, non più ormai.
"Stai bene?" disse la gitana avvicinandosi verificando la fasciatura nella mia spalla e il livido sul mio addome.
" sto bene, ora mi fa male un po' la testa, vorrei stendermi un attimo." mormorai afferrando la mia felpa e indossandola sotto lo sguardo serio di Zulema.
Mi tolsi le scarpe e mi accoccolai sotto le coperte ma Saray venne e si sedette nel mio letto spostandomi una ciocca ribelle dal viso.
"La droga non era tua, vero?" disse dolcemente guardando Zulema che si era seduta nel suo letto, non staccando gli occhi da me.
"Saray mi conosci, non faccio uso di queste cose e di sicuro non sono così stupida da lasciarle sotto al cuscino come se niente fosse. È stata Alex insieme al suo gruppo, ho visto che stavano ridendo non appena Hierro mi ha urlato contro." mormorai debolmente, il dolore alla spalla stava diventando sempre più insistente e facevo fatica a fare anche la minima cosa.
"D'accordo bionda, ti credo. Spero vivamente che tu non debba tornare in isolamento, non è giusto. E riguardo a loro non preoccuparti, ce la vediamo noi." sussurrò guardando Zulema seria per poi alzarsi e lasciarmi sola, sospirai pesantemente e guardai il mio scorpione nel mentre che alzava la testa e fece una smorfia con le labbra, incredibile quanto fosse bella.
Ripensai alla conversione che avevamo avuto e ancora non riuscivo a capire un bel niente del nostro rapporto, anche perché c'eravamo sempre odiate ma col tempo stavamo imparando a mettere da parte l'orgoglio, anche se era ancora molto difficile dato anche il nostro passato.
Il carattere di Zulema era troppo forte rispetto al mio, ma di sicuro non mi lasciavo mettere i piedi in testa da lei dato che non era nella mia indole, nonostante fosse difficile dato che i mie sentimenti mi tradivano quando si trattava di lei.
Prima di chiudere gli occhi notai Riccia venire verso la mia direzione e lasciarmi un dolce bacio nella guancia per poi accarezzarmi i capelli e sedendosi al mio fianco.
"Hey, stai bene?" sussurrò piano, annuii e sentii le palpebre farsi sempre più pesanti e lentamente chiusi gli occhi abbandonandomi in un sonno profondo sperando che gli incubi non mi perseguitassero per l'ennesima volta.

amnesiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora