è così che rimani vivo: quando soffri tanto
da non riuscire a respirare,
è così che sopravvivi.
ricordando che un giorno, chissà come inspiegabilmente, non ti sentirai più così
e non soffrirai più così tanto."Zulema, che cazzo stai dicendo?" esclamai sconvolta con la bocca spalancata.
"Mi hai sentito bene bionda, dimentica tutto quello che è successo tra di noi perché non ha significato niente." disse facendo spallucce e allontanandosi dal mio corpo ma l'afferrai subito per un polso.
Non poteva fare così, non glielo avrei permesso, non ora che stavo per uscire definitivamente da questo posto.
Nessuno di noi aveva la possibilità di avere ciò che davvero voleva, lo sapevo che non c'era niente di peggio che perdere un'opportunità che avrebbe potuto cambiarmi la vita.
E l'opportunità era lei, quelle che non ti capitavano una seconda volta nella vita perché erano troppo preziose.
"Ti senti quando parli? Non puoi dirmi determinate cose e poi rinnegare tutto quanto, non è giusto cazzo. Io non ti capisco!" urlai spingendola contro il muro e incominciando a colpirla contro il petto, ero ferita e amareggiata perché sapevo che lo faceva per autodifesa.
"So che non puoi capirmi e nemmeno io riesco a farlo, per questo devi starmi lontana, è troppo per me." disse serrando la mascella distogliendo lo sguardo dal mio afferrandomi per i polsi e allontanandomi.
C'era una ragione se avevo sempre detto che sarei stata meglio da sola, non era perché pensassi che sarei stata felice senza nessuno.
Era perché pensavo che se mi fossi affezionata ad una persona e poi fosse finita, potevo non farcela.
E quindi cosa dovevo fare quando dovevo prendere una decisione?
Quando non avevo parametri per decidere?
Chiusi gli occhi, abbandonandomi a me stessa senza considerarla e pregavo che la voce dentro di me avesse ragione perché sapevo che una volta presa la mia decisione, non potevo mai più tornare indietro.
"Vattene, non voglio vederti." sussurrai senza neanche guardarla filando dritta in doccia, cercando di rimuovere tutto il dolore possibile che provavo con l'acqua gelida sul mio corpo.Una volta finito di lavarmi andai dritta da Pablo e mi sfogai buttando fuori tutte le lacrime possibili e immaginabili.
"È normale che ti senti così, sei umana." mi sussurrò nel mentre che mi abbracciava forte.
"Io la odio con tutta me stessa, odio che si sia presa tutto quanto." dissi singhiozzando disperatamente pensando a tutto quello che era successo tra noi due, mi ero resa conto che ormai le somme erano state fatte già da diverso tempo.
"Macarena, ti sei innamorata." sussurrò Pablo accarezzandomi la schiena delicatamente e asciugandomi le lacrime.
"Sì." risposi senza esitazione mettendo da parte tutto l'orgoglio, ero distrutta e la causa era Zulema.
"Quindi ogni giorno, ogni volta, il viso e l'immagine della donna che ami ti appaiono speciali e preziosi." disse dolcemente non smettendo per un attimo di stringermi a sé.
"Sì, e so di poterla perdere da un momento all'altro." confessai con lo sguardo perso nel vuoto, sapevo che prima o poi sarebbe successo perché già dal primo momento in cui i miei occhi si erano posati sui suoi aveva completamente mandato a puttane tutto.
Per quanto io non sia riuscita ad odiarla, tutto il mio amore aveva eclissato l'odio come niente, senza neanche darmi il tempo di respirare.
"Perdersi è necessario, perché dobbiamo farlo per ritrovare gli altri e perderli una seconda volta. Non sempre riesci a controllare le cose che potrebbero portarti alla deriva e mentre sei lì, sotto il portico, ad osservare la vita che stai lasciando alle spalle devi accettare che è finita, che si è persa proprio come te. L'unica cosa che puoi fare è restare perfettamente immobile, respirare momento per momento e cercare di essere pronta per qualsiasi luogo in cui l'evento deciderà di portarti." disse interrompendo l'abbraccio per potermi guardare negli occhi, ero sconvolta per tutto ciò che era successo e ovviamente per le sue parole.
"Cosa devo fare? Io mi sento così persa, così vuota, come se lei avesse preso ogni briciolo della mia anima e l'abbia distrutta completamente." mormorai toccandomi i capelli furiosa.
"A volte la chiave per poter andare avanti è riconoscere come fare quel primo passo, poi cominci il tuo viaggio, speri per il meglio e tieni duro giorno dopo giorno. Anche se sei stanca, anche se vorresti mollare, non molli perché sei tu, nessuno ha mai detto che sarebbe stato facile. Devi andare avanti e non mollare perché non puoi lasciarti andare totalmente, non è sano per te. Ti sei innamorata e non l'hai deciso tu, l'avete deciso insieme perché so che anche per lei è la stessa cosa." disse deciso e sentii la rabbia scorrermi nelle vene.
"No Pablo, non puoi dirmi questo! Cazzo, lei ha detto chiaramente che non gliene frega un cazzo di me, perché nessuno riesce e capirlo? Da quando sono qui dentro lotto con lei anche per la minima cosa, si è portata via tutto, la mia famiglia e ora anche il mio cuore. E la cosa che mi fa incazzare perché gliel'ho lasciato fare, sono una stupida." dissi scoppiando nuovamente a piangere tenendomi la testa tra le mani, avevo combinato un bel casino.
Zulema aveva importanza.
Fin dal nostro primo incontro, aveva determinato la mia vita, controllando aspetti su cui nemmeno ero stata allora in grado di esercitare la mia volontà.
In un primo momento l'avevo odiata, avevo desiderato di ucciderla e avevo ucciso per lei, nonostante tutte le volte che aveva cercato di farmi fuori.
Avevo smesso di avere paura di lei e avevo iniziato ad avere paura se le fosse capitato qualcosa, ma io sapevo che era terrorizzata, lo vedevo dal modo in cui mi aveva detto quelle parole senza un minimo di esitazione, come quando uno scorpione doveva pungere la sua preda in mezzo al deserto.
Zero paura, solo tanta ambizione nell'ottenere ciò che si voleva.
"Non dimenticarti mai di te Macarena, meriti di stare con qualcuno che ti renda felice, qualcuno che non ti complichi la vita e che non ti faccia soffrire." mormorò appoggiando una mano sulla mia spalla e stringendola.
"Lei non deve mai sapere tutto questo, non ne vale la pena ed è sbagliato." sussurrai asciugandomi le lacrime e mi accorsi che avevo tutto il trucco colato.
"Se ami qualcuno, diglielo anche se hai paura che non sia la cosa giusta. Anche se hai paura che possa portare qualche problema, anche se rovina completamente la tua vita, dillo ad alta voce e poi riparti da lì. Perché se lei ti fa stare bene non è sbagliato, ma non puoi distruggere te stessa fino a polverizzati." disse dolcemente e scossi la testa chiudendo gli occhi.
"Le persone possono spezzarsi è vero, ma quello che si è spezzato si può ricomporre, una ferita può guarire. E non importa quanto sia buio fuori, il sole sorgerà di nuovo e tutto avrà un senso nella tua vita." aggiunse riabbracciandomi un'altra volta e sospirai non vedendo l'ora di uscire da qui.La cosa che desideravo di più era quella che non potevo avere, il desiderio mi lasciava con il cuore infranto, mi esauriva completamente.
Poteva distruggermi la vita, ma per quanto poteva volere qualcosa, le persone che soffrivano di più erano quelle che non sapevo cosa volevano e Zulema era una di quelle.
"Quindi tra pochissimo uscirai da qui bionda?" disse Saray felice e annuii finendo di mangiare, era l'ora di cena e non vedevo l'ora di andare a dormire.
"Finalmente, ti levi dalle palle." disse Zulema facendomi sobbalzare e alzai la testa di scatto guardandola male, stava mentendo spudoratamente e volevo tanto alzarmi per spaccarle la faccia per poi baciarla.
"Non rivolgermi la parola e non guardarmi nemmeno, non ne hai il diritto!" esclamai con le lacrime agli occhi e Riccia mi strinse subito il braccio facendomi calmare, avevo deciso di perdonarla anche perché non volevo perdere l'ennesima persona all'interno del carcere.
"Potete dirci che sta succedendo?" esclamò Bambi perdendo la pazienza, Zulema scosse la testa con un sorriso sulle labbra e vedevo che stava cercando di trattenersi, mi stava provocando perché voleva parlare con me.
"Lo volete veramente sapere? Bene, io e Zulema tempo fa siamo andate a letto insieme e non ha fatto altro che trattarmi di merda." dissi abbassando lo sguardo e una lacrima mi rigò il viso, mi sentivo usata.
"Avete scopato? Voi due?" disse Tere sconvolta e Kabila scoppiò a ridere istericamente, mi girai guardandola stranita.
"Scusami se rido ma non riesco ad immaginarmi voi due mentre scopate, fino a ieri stavate cercando di uccidervi a vicenda. Ora capisco tutti i vostri comportamenti." disse scuotendo la testa incredula e Zulema la guardò male, il mio sguardo si posò sulle altre ed erano letteralmente a bocca aperta tranne Sole, dato che conosceva tutto.
Mi guardava dispiaciuta perché le avevo raccontato ogni singola cosa, fino alla più recente.
"Beh, non me ne frega più." dissi gelida e vidi il mio scorpione sussultare per il tono menefreghista che avevo usato, se pensava che tornassi tra le sue braccia si sbagliava.
Mi alzai senza degnarla di uno sguardo e uscii fuori dalla sala mensa ma dopo due secondi la mia schiena andò a sbattere contro il muro.
"Non dovevi dire un cazzo." sussurrò Zulema inchiodandomi con il suo corpo e mi vennero i brividi ad averla così vicina.
"Non toccarmi." dissi spingendola lontano da me ed entrando in cella ma non si arrese.
"Hai fatto una cazzata più grande di te!" esclamò afferrandomi per un polso facendomi voltare nella sua direzione, le diedi uno schiaffo con tutta la forza che avevo e rimase sorpresa dal mio gesto così inaspettato.
"Porca troia." dissi gemendo dal dolore a causa della forza che avevo applicato per darglielo, mi faceva male la mano.
Zulema mi restituì il colpo e la guardai male nel mentre che le lacrime rigavano il mio viso.
"Ti odio cazzo, io ti odio." sussurrai serrando la mascella e allontanandomi.
"Non è vero, smettila di mentire." disse afferrandomi per la gola per potermi guardare dritta negli occhi e la spinsi nuovamente.
"Tu mi hai sempre mentito, non venirmi a fare la ramanzina quando sei stata tu quella incoerente fin dall'inizio!" urlai furiosa spintonandola con forza ma Zulema mi bloccò nel mentre che tentavo di colpirla.
"Smettila." disse seria mettendosi a cavalcioni sopra di me inchiodandomi nel pavimento cercando di tenermi ferma.
"Tu non capisci, ho paura per quanto ti voglio ad ogni costo. E se ho paura significa che ho qualcosa da perdere, ed io non voglio perderti." dissi girando il viso di lato per non guardarla, avevo il cuore a mille nel mentre che le confessavo quelle cose.
"Devi dimenticarmi una volta uscita da qui, lo capisci che non ti ho mai voluta? Siamo finite a letto insieme solamente perché eravamo disperate, nulla di più." disse alzandosi dal mio corpo seria, mi misi seduta e la guardai con uno sguardo pieno di odio, ma infondo c'era anche un pizzico di amore che mi faceva stare male terribilmente.
"Ti sei presa un pezzo di me ed io te l'ho lasciato fare, non deve più accadere." dissi alzandomi del tutto mettendomi ad un centimetro dal suo viso per poterla guardare meglio negli occhi, dopo tanto tempo il suo sguardo glaciale mi fece venire i brividi e guardai altrove non riuscendo più a reggerlo.
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amnesia
Fanfiction➵ ZURENA. (gxg) E se dopo tutto quell'odio nascesse un'amore inaspettato? Non potevo odiarla dopo tutto quello che mi aveva fatto provare anche con un semplice tocco. Non potevo scappare dai miei sentimenti più profondi. Perché io e lei siamo sempre...