3.

2.2K 140 9
                                    

Il cuore prese a battermi velocemente e se mi fossi alzata come minimo sarei svenuta a causa delle mille emozioni che stavo provando.
E avevo solo sentito la sua voce.
Appoggiai il libro e mi girai seria nella sua direzione, le mie pupille si dilatarono appena la vidi, bella da togliermi il fiato, era appoggiata nel muro e stava fumando tranquillamente con il suo solito atteggiamento duro.
Appena i miei occhi incontrarono i suoi, mi sentii mancare il respiro, mi alzai lentamente ma rimasi al mio posto, era cambiata parecchio: aveva perso peso e i capelli le erano cresciuti un po' di più rispetto a prima.
Le arrivavano sopra la spalla e le donavano, perché facevano risaltare i suoi occhi enormi ancora di più.
Era truccata come suo solito e sorrisi leggermente a tanta bellezza.
"Ciao, Zulema." dissi ritrovando un minimo di autocontrollo dentro di me, sentii il suo sguardo bruciare in tutto il mio corpo e questa cosa non aiutava.
"Ti vedo bene." disse lei facendo uscire lentamente il fumo dalle sue labbra, avrei voluto dirle tante cose.
Avrei voluto dirle che mi era mancata da morire.
Avrei voluto dirle che era sempre tra i miei pensieri.
Mi limitai ad avvicinarmi un po' di più a lei, e solo ora mi accorsi di quanto era bella così, quasi vicina al mio viso.
Il suo profumo invase le mie narici e mi rilassai solamente a sentirlo.
Dopotutto erano passati più di 8 mesi e le cose erano cambiate parecchio, la guardai negli occhi e serrai le labbra in una smorfia dura, qualcosa non andava in lei.
La vedevo rotta, persa, come se avesse perso una parte importante di lei.
Una persona importante.
Lo conoscevo bene quello sguardo, perché era lo stesso che avevo io quando persi i miei genitori.
"Ho saputo che hai provato a salvarmi, grazie." dissi sincera, dopotutto mi aveva salvato la vita per davvero.
Zulema finí la sigaretta e la spense per poi buttare la cicca negli appositi contenitori che avevano sparso in tutto il carcere, per non sporcare il pavimento.
"Non ringraziarmi bionda, chiunque l'avrebbe fatto quindi non sentirti importante." disse fredda e sedendosi in un letto a caso, evitandomi al 100%.
Eccola lì, la solita stronza menefreghista.
Non so perché ma quelle parole mi fecero un certo effetto.

"Non sentirti importante."

Ovviamente, e da quando a Zulema le importava di qualcuno?
Povera illusa.
Non avevo mai imparato ad essere un po' di più menefreghista, a togliere un po' di cuore in ciò che facevo, ed è per questo che rimanevo sempre fregata.
Anche dalle persone in cui non me l'aspettavo.
Scossi la testa scacciando via quel pensiero e andai a sedermi nel mio letto guardandola attentamente.
Serrai la mascella e mi sdraiai a pancia in su guardando il soffitto, volevo farle mille domande, volevo sapere della rivolta.
Subito mi misi seduta di scatto e la guardai con attenzione, aveva gli occhi chiusi e il suo volto era rilassato e ad ogni battito di ciglia mi innamoravo sempre di più.
Possibile che una persona come Zulema Zahir fosse così perfetta anche quando era così?
"Lo percepisco che mi stai fissando, cosa c'è?" disse subito dopo per poi aprire gli occhi e guardarmi curiosa.
Boccheggiai leggermente davanti a quello sguardo così penetrante e serio.
"Quanto tempo sei stata in isolamento?" chiesi leggermente titubante per una sua reazione.
"Quasi 3 mesi bionda, ciò che ho fatto è abbastanza grave." disse alzandosi lentamente rimanendo nonostante tutto seria, e menefreghista assai.
"Mi ha accennato qualcosa Bambi tempo fa." dissi facendo spallucce guardandola seria ma volevo sapere tutto il resto di questa storia disastrosa.
"Ti sei persa molte cose." disse serrando la mascella evitando il mio sguardo ma io continuai a fissarla.
"Del tipo?" dissi alzandomi e andando davanti a lei, fece per rispondermi ma fummo interrotte dalle altre.
"Il film era bellissimo, dovevi assolutamente vederlo." disse Riccia felice ma non si accorse della presenza di Zulema e mi irrigidii come una statua.
Tra loro non scorreva buon sangue.
"Ecco qui la mia Zule!" urlò Saray abbracciandola forte e improvvisamente tutti gli occhi erano puntati su di loro.
Guardai con attenzione quella scena, chissà che effetto faceva abbracciarla e sentire il suo profumo così da vicino, il calore che emanava il suo corpo.
Mi morsi il labbro e distolsi lo sguardo.
"E tu chi cazzo saresti?" disse ad un certo punto Alex, con le sue amiche affianco.
Zulema in un primo momento non la considerò e sorrisi per il suo atteggiamento da menefreghista.
"E tu perché non ti fai un pacco di cazzi tuoi?" scattai verso di lei furiosa già irritata dal suo tono di voce.
Come si permetteva?
"Calmati splendore, non stavo dicendo a te." disse lei ridendo e mi avvicinai ancora di più ma due mani afferrarono la mia vita e mi allontanarono da lei.
"Rilassati bionda, non ho bisogno della guardia del corpo." sussurrò Zulema sul mio orecchio destro.
La sua presa stretta, sicura e forte mi fece andare completamente fuori di testa.
Mi venne un nodo allo stomaco e la pelle d'oca ad averla così vicina ma questo contatto durò pochissimo perché mi spinse lontana.
"Suppongo che tu stessi dicendo a me beh, io sono Zulema ed è un dispiacere conoscerti." disse con un sorriso da stronza sulle labbra, risi leggermente ma diventai tesa non appena notai Alex avvicinarsi a lei.
"Hey, perché non ci calmiamo?" disse Saray mettendosi in mezzo e Zulema alzò gli occhi al cielo, se ne andò con passo sicuro uscendo dalla nostra cella.
Tutte ripresero a fare quello che stavano facendo e tirai un sospiro di sollievo.
"Lurida figlia di puttana." sussurrò Kabila a denti stretti guardandola uscire fuori, con il suo solito passo sicuro.
"Hey, calmati." dissi accarezzandole una spalla ma lei mi guardò male e sbuffò.
"No, non mi calmo cazzo! Per colpa sua sono finita in isolamento per 2 mesi. Se scatena una rissa qui è la fine! Siamo tutte nella merda, lo capisci questo?" urlò acida e serrai la mascella furiosa, perché se la doveva prendere con me?
Feci per risponderle ma Saray mi precedette toccandosi il viso per poi passare la mano sulla sua lunga coda.
"Io vedo che non ti sei fatta problemi a pugnalare Sandoval dopo di noi. Facile gettare la merda sugli altri quando non si sanno ammettere le cose nemmeno a se stessi." rispose dura e guardandola assai male, Kabila la guardò di rimando e non rispose per poi infilarsi sotto le coperte dandoci le spalle in silenzio.
Sospirai pesantemente e rivolsi un sorriso a Saray che venne ricambiato all'istante.
Mi infilai anche io sotto le coperte e mi addormentai con lo sguardo di Zulema impresso su di me.

L'indomani mattina mi svegliai prima che suonasse la sirena e andai dritta nelle docce.
Volevo approfittare dell'orario per farmi una doccia fredda e svegliarmi del tutto.
Mi spogliai ancora assonata e andai sotto il getto dell'acqua gelida, mi vennero i brividi ma essendo abituata trovai la cosa piacevole.
Una volta finito, mi coprii con l'asciugamano e mi tamponai i capelli asciugandomi ma mi bloccai di scatto non appena vidi Zulema di spalle, intenta a spazzolarsi i capelli.
La squadrai attentamente e per mia sfortuna era vestita e aveva addosso la canotta bianca.
Non sapevo che fare, ma come al solito non ragionai e mi avvicinai a lei.
"Hey." dissi titubante non avendo mai pensato di fare una cosa del genere, la mora si girò di scatto sorpresa ma riprese subito il suo autocontrollo.
"Ciao." disse evitandomi dandomi le spalle, alzai gli occhi al cielo e decisi di avvicinarmi a lei anche se avevo paura.
"Posso?" dissi dolcemente afferrando la spazzola dalle sue mani volendo tanto avvicinarmi di più a lei.
I miei occhi si scontrarono con i suoi e la vidi leggermente sorpresa dalla mia richiesta, se le altre ci vedessero in questo stato probabilmente non ci crederebbero manco morte.
"Se proprio ci tieni." disse girandosi con uno sguardo un pochino incuriosito.
Aveva davvero detto di sì? Assurdo.
Sorrisi mordendomi il labbro e incominciai a spazzolarle i capelli sciogliendo tutti i nodi, erano ancora più lunghi da bagnati e mi innamorai sentendo il loro profumo.
Incredibile come alcune cose possano cambiare nell'arco degli anni.
Eravamo passate a cercare di ucciderci a vicenda e ora siamo qui, io mezza nuda che le spazzolavo i capelli.
"Ecco a te." dissi dandole la spazzola una volta finito, l'araba si girò ed era ancora più bella senza trucco, aveva un viso quasi angelico.
"Non farti strane idee bionda, non mi devi nulla." disse fredda finendo di asciugarsi per poi andarsene e lasciarmi come un'idiota.
Serrai la mascella e mi rivestii velocemente con le lacrime che minacciavano di uscire perché non volevo questo da lei, non più.

amnesiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora