27.

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Le sue labbra mi erano mancate terribilmente, mi toglieva come al solito ogni respiro, ogni briciola di lucidità, mi ero lasciata andare pur sapendo di farmi solo del male.
Con lei dovevo andarci piano, volevo conoscerla fino infondo e se me lo aveva permesso non dovevo correre, anzi.
I giorni trascorrevano e lentamente le acque tra di noi si erano calmate, portandoci ad una situazione di "pace" dove riuscivamo ad avere anche conversazioni civili senza litigare costantemente.
Entrai in biblioteca e la vidi seduta nel mentre che leggeva un libro, mi appoggiai sullo stipite della porta e la guardai attentamente mordendomi un labbro e squadrandola dalla testa ai piedi.
Le sue gambe magre e lunghe erano appoggiate sopra al tavolo mentre il suo sguardo era corrucciato, ogni tanto sbuffava per poi rileggere sempre la stessa pagina.
"Lo so che mi stai guardando." la sentii dire senza alzare lo sguardo dal libro, alzai gli occhi al cielo infastidita e mi avvicinai a lei per poi sedermi al suo fianco.
"Hey." mormorai sotto voce e scoccandole un bacio sulla guancia, in un primo momento Zulema si irrigidì ma subito dopo vidi spuntare sulle sue labbra un sorriso divertito.
"Ciao bionda." disse guardandomi attentamente per poi continuare a leggere, inarcai un sopracciglio confusa e mi accoccolai di più a lei, ero curiosa di sapere che cosa stava leggendo di così interessante.
"Ah, quindi leggi William Shakespeare? Mi sorprendi." sussurrai facendola ridere leggermente e con cautela affondai il viso sul suo collo inspirando il suo profumo.
La sua mano si posò sulla mia vita e la sentii stringermi a se, ma notai la tensione sul suo atteggiamento, era ancora presto e non potevo pretendere grandi cambiamenti.
"Mi stai distraendo." disse sbuffando infastidita ma non volevo staccarmi da lei.
"Ah ?" dissi incominciando a lasciarle dei baci umidi e caldi sul suo collo magro e perfetto, stava diventando una droga ormai.
"Fanculo Shakespeare." disse infastidita dopo un po' per poi lanciare il libro sul tavolo e afferrare saldamente il mio viso con le mani.
"Che si fottano Romeo e Giulietta." sussurrai lasciandole un bacio sull'angolo della bocca ma sul suo volto vidi l'ombra di un sorriso malizioso.
"Hai detto per caso fottere?" disse con il suo solito atteggiamento strafottente, sgranai gli occhi incredula e le diedi uno schiaffo sul braccio per poi staccarmi da lei, avevo le guance in fiamme.
Non avevamo più parlato di quello che era successo, anche perché ogni volta che tiravamo fuori l'argomento finivamo sempre per litigare, per colpa del suo dannatissimo orgoglio che si ritrovava.
"Sei un'idiota Zulema, fanculo." ringhiai verso di lei furiosa ma non appena feci per andarmene mi afferrò per la vita e mi scaraventò sopra al tavolo, infilandosi tra le mie gambe.
"Non mi pare che abbiamo finito di parlare." disse sorridendomi e mettendomi le mani sui fianchi per avvicinarmi ancora di più a lei, strinsi la sua vita con le cosce e la guardai male.
Possibile che fosse così bella anche in questo stato?
Lentamente si avvicinò al mio viso e appoggiò le labbra sulle mie, subito sorrisi e con cautela le accarezzai il collo con l'indice facendola rilassare nel mentre che intrecciava la lingua con la mia.
"Prendetevi una stanza cazzo." disse una voce facendomi sobbalzare ma sorrisi non appena notai che si trattava di Saray, era l'unica che sapeva di ciò che stava accadendo tra noi due.
Ci guardava divertita e alzò le mani in aria esultando per poi immergersi negli scaffali, sicuramente doveva prendere qualche libro per Sole.
Zulema le fece il dito medio e si riattaccò alle mie labbra facendomi gemere leggermente ma mi staccai da lei dopo un po'.
"Non dovresti trattare così la tua migliore amica." dissi tra un bacio e l'altro ma ovviamente il mio scorpione non mi ascoltò.
"È abituata ormai." borbottò alzando gli occhi al cielo e sorrise, mi bloccai di colpo e lentamente sfiorai il suo tatuaggio sotto all'occhio e la vidi serrare la mascella.
"Perché?" sussurrai senza staccare gli occhi dai suoi ma Zulema non mi ascoltò allontanandosi bruscamente.
La curiosità mi divorava ogni secondo, volevo sapere la motivazione di quel tatuaggio, sapevo che aveva perso qualcuno di importante ma quando cercavo di scoprilo la paura si impossessava di me facendomi fare dieci passi indietro da lei.
"Stai sfiorando brutti ricordi bionda." disse con uno guardo glaciale afferrando nuovamente il libro sedendosi con il suo solito atteggiamento duro.
Scesi dal tavolo e lentamente mi abbassai alla sua altezza richiamando la sua attenzione.
"Sappi che se vorrai parlare con me io ci sono, davvero." le sussurrai dolcemente e con un pizzico di paura nella voce, avevo il terrore che una mossa sbagliata ci facesse allontanare nuovamente.
Zulema annuì piano e nel mentre che me ne andavo le strinsi la mano con forza, notando tutta la tensione sul suo corpo.

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