11.

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Controllo.
Paura.
Esitazione.
Quante volte ci siamo sentiti così per una persona?
Quante volte non abbiamo dato ascolto al nostro cervello?
Ci aggrappiamo alla speranza, pensando che un piccolo dettaglio, una piccola informazione possa sistemare le cose, in qualche modo.
Posso cambiarle, aggiustarle, far sì che il mondo non si sposti dall'asse di rotazione.
Quando in realtà, non esiste, e non puoi scappare.

"Mi stai ascoltando?" disse Kabila sventolandomi una mano davanti al viso per richiamare la mia attenzione.
Strabuzzai gli occhi e sbadigliai un secondo dopo, avevo due ore di sonno e non avevo dormito nulla per colpa dei miei pensieri.
"Sì, ti sto ascoltando Riccia." mormorai finendo di mangiare il mio yogurt, per poi guardarmi attorno.
Zulema stava scherzando tranquillamente con Saray e ogni tanto i nostri sguardi si incrociavano.
Dopo quello scontro a cena non c'eravamo parlate per giorni, e andava bene così.
"Ferreiro finisci tutto, mirracomando." disse Hierro guardandomi per poi gironzolare tra i tavoli, lo guardai seria e serrai la mascella non appena si avvicinò a Zulema e le fece un sorrisetto che faceva intendere mille cose.
Sentivo la rabbia crescere dentro di me, dovevo ammetterlo, era come se mi mancasse il fiato, come se stessi annegando e nessuno lanciava una corda per salvarmi.
Stavo affogando nei sentimenti più profondi, più importanti, quelli che non riuscivi ad ammettere a te stessa neanche se ti puntavano una pistola sulla tempia.
Ed io con Zulema ogni volta che pensavo di aver toccato il fondo, succedeva sempre qualcosa di peggiore.
Ma finalmente avevo capito che il fondo non era una linea piatta su cui sbattere e fermarsi, ma un immenso vuoto dove continuavi a cadere senza mai trovare la fine.
"Hey Maca, stasera trasmetteranno un film in sala, ci vieni?" disse Tere alzandosi dal tavolo.
"D'accordo." dissi facendo spallucce e finendo il mio pasto, mi girai un attimo e guardai il mio scorpione sorridere verso Saray mangiando con tutta la tranquillità di questo mondo.
Sospirai pesantemente e i miei occhi erano ancora incollati a lei, mi incantai davanti alla sua bellezza.
"Vuoi una foto per caso?" la sentii dire con un sorrisetto divertito, sgranai gli occhi e mi girai arrossendo violentemente facendo finta di nulla, in tutta sua risposta Zulema rise.
"Ma che ha da ridere?" disse Kabila guardando nella sua direzione, sorrisi per la sua gelosia e afferrai la sua mano.
"Lascia stare." dissi sorridendole per poi alzarmi e uscire con lo sguardo di Zulema su di me.

"Guarda che devi girare quella vite lì." disse Bambi passandomi il cacciavite, lo afferrai e la svitai con facilità, avevo imparato tantissimo in queste settimane e sorrisi non appena la lampadina si riaccese per l'ennesima volta.
Esultai felice e diedi il cinque alla mia compagna accanto, per poi guardare Zulema che se ne stava lì seduta indifferente.
"Oh guardala, ora mi supera pure." disse quest'ultima sorridendomi con tono di sfida.
Alzai gli occhi al cielo e non la calcolai continuando a fare ciò che stavo facendo quando ad un certo punto la sentii alzarsi dal suo posto.
In un primo momento credevo che se ne fosse andata, dato che tutte le altre erano uscite e nella stanza c'ero solo io ma mi sbagliavo.
Improvvisamente sentii le sue mani nelle mie spalle e si avvicinò al mio collo soffiando leggermente nel mio orecchio, gesto che mi provocò miliardi di brividi.
"Perché continui ad evitarmi?" sussurrò sensualmente per poi mordermi piano il lobo dell'orecchio sinistro.
Ma che stava facendo? Aveva fatto tutto lei.
Subito il mio cuore prese a battermi velocemente e sentii tutta l'adrenalina aumentare e scorrere impetuosa nel mio sangue.
La sua voce roca e seducente, mi provocò un calore nel basso ventre difficile da controllare.
Sentivo le gambe tremare.
"Zulema, che stai facendo?" mormorai con il fiato corto, ma non mi girai perché il suo profumo mi mandava a puttane tutto.
Non mi rispose e con mossa veloce mi spostò i capelli da un lato e incominciò a lasciare una scia di baci lungo il mio collo, automaticamente chiusi gli occhi e portai la testa all'indietro appoggiandomi a lei e rilassandomi al contatto delle sue labbra con la mia pelle.
Mi morsicai il labbro ma mi alzai dal mio posto a malincuore facendola arretrare bruscamente, avevo gli occhi sgranati e il fiatone, come se avessi fatto una corsa di 20 km in due minuti.
Zulema mi guardava divertita e in quel momento mi arrabbiai terribilmente.
"Credi che tutto questo sia divertente?" dissi avanzando verso di lei, fino ad arrivare ad un soffio dal suo viso.
"Perché, per te no?" disse divertita guardando velocemente le mie labbra, il suo comportamento mi faceva arrabbiare come non mai, la mia rabbia non aveva niente a che fare con la cattiveria, volevo solo difendere la mia fragilità.
"Tu non puoi baciarmi e fare così, non sono una fottuta bambola che puoi trattare come cazzo vuoi. Lo capisci questo?" dissi spintonandola all'indietro, trovando il coraggio di farlo, Zulema mi afferrò per i polsi e mi spinse contro il muro facendomi sbattere con forza la testa.
"La stai prendendo troppo sul personale bionda, come in tutte le cose fai anche con la più insignificante." disse aumentando la presa e assumendo uno sguardo gelido che avevo visto poche volte.
"Non c'entra un cazzo quello che stai dicendo, lasciami." dissi girando la testa di lato impaurita, se avessi continuato a guardarla non avrei più retto con quello sguardo e avrei fatto sicuramente una cazzata più grande di me.
Zulema liberò il mio polso e afferrò la mia gola per tenermi ferma, mi mancò ancora una volta il fiato per la sua presa forte e sicura.
"Vuoi uccidermi per caso? Non sarebbe la prima volta tanto." dissi facendo una risata isterica guardandola divertita nel mentre che lei alternava il suo sguardo dai miei occhi alle mie labbra.
"Bionda, perché mi devi sempre far incazzare?" disse avvicinandosi sul mio collo di nuovo e allentando la presa.
Inarcai la schiena nel mentre che le sue labbra si posarono nel segno che mi aveva lasciato, mi baciò lentamente e nel frattempo mise le mani sui miei fianchi per tenermi ferma.
Chiusi gli occhi e mi scappò un gemito non appena passò alla mia mascella, ormai sapeva riconoscere i miei punti deboli e la odiavo.
Ma anche io stavo incominciando a conoscere i suoi, anche se lei in fin dei conti non me lo permetteva più di tanto.
Zulema mi baciò sull'angolo della bocca e a quel gesto scattai afferrandola per il viso e avvicinandola a me, ma ancora una volta mi rimise al mio posto allontanandomi.
"Prima ti incazzi e poi vuoi baciarmi, credo che qui i ruoli si stanno invertendo." mi sussurrò guardandomi dritta negli occhi per poi tirarmi il labbro inferiore con i denti andandosene divertita con il suo solito atteggiamento duro.
La guardai sotto shock per quel gesto e se non ci fosse stato il muro dietro di me probabilmente sarei svenuta all'istante.

L'intero pomeriggio lo passai in cella a pensare a ciò che era successo con lei, non riuscivo a capire perché aveva assunto questo atteggiamento nei miei confronti.
Non riuscivo ad avere una conversazione con lei, perché era un muro letteralmente blindato, volevo cercare di capire cosa le passava per la testa ma era un'abisso profondo mille metri.
"Siamo in ritardo, andiamo?" disse Riccia entrando sorridendomi, annuii e mi alzai dal letto stiracchiandomi e legandomi i capelli ancora umidi dalla doccia in uno chignon con alcune ciocche fuori, che evidenziavano il mio viso ancora di più.
Guardai Kabila ed era a bocca aperta guardandomi, mi bloccai sul posto e inarcai un sopracciglio stupefatta.
E ora che avevo fatto?
"Perché hai un succhiotto nel collo?" disse alzando la voce, sgranai gli occhi incredula per poi andare davanti al piccolo specchio che avevamo nella scrivania.
Girai la testa di lato e avevo un segno violaceo abbastanza evidente, come se Zulema volesse appunto marcare il territorio.
"Lurida figlia di puttana." sussurrai a denti stretti senza smettere di guardarlo.
"Che hai detto?" disse Riccia confusa, mi misi la felpa e le sorrisi cercando di tranquillizzarla, se avesse scoperto la verità sarebbe successo il finimondo.
"Non è un succhiotto, semplicemente mi sono data un colpo per sbaglio nel mentre che stavo sistemando alcuni apparecchi elettrici stamattina tranquilla." dissi facendo spallucce sperando che questa scusa funzionasse, la ragazza davanti a me mi guardò ancora più confusa ma annuì senza replicare e la seguii andando in sala.
"Siete in ritardo andate a sedervi, il film sta per incominciare." disse Palacios sgridandoci non appena entrammo, annuii e ovviamente Riccia si era seduta affianco a Bambi, l'unico posto libero rimasto era quello affianco Zulema nell'ultima fila.
Chi è che si siederebbe vicino alla detenuta più temuta del carcere? Nessuno ovviamente.
"Ferreiro muoviti, non aspettiamo mica te." disse Hierro brusco spingendomi verso di lei.
Sbuffai rumorosamente e andai a sedermi affianco alla mia regina araba, arrabbiata come non mai, Zulema rise divertita vedendomi in questo stato e mi girai dalla sua parte fulminandola con lo sguardo.
"Hey bionda, rilassati." disse Saray porgendosi e toccandomi la spalla amichevolmente sorridendomi.
Feci per risponderle ma spensero le luci e ci furono esclamazioni felici da parte delle altre detenute.
Il film incominciò e non riuscivo a prestare attenzione perché il profumo di Zulema mi stava facendo uscire fuori di testa, era troppo buono e ormai era diventato una droga.
La guardai con la coda dell'occhio e il suo sguardo era concentrato, ogni tanto sorrideva per qualche battuta e incurvava le labbra in una smorfia divertita.
Volevo tanto baciarglielo quel sorriso, ma non potevo però decisi di vendicarmi un pochino anche perché era buio e nessuno ci poteva vedere.
Tossicchiai leggermente e mi avvicinai piano al suo viso, vidi che percepì i miei movimenti ma non si mosse di un millimetro continuando a guardare davanti a sé.
Una volta arrivata vicina al suo orecchio, i suoi capelli lisci mi solleticavano il viso e sorrisi.
"Comunque il succhiotto potevi risparmiartelo." sussurrai piano porgendomi di più verso di lei, la sentii ridere e mi vennero i brividi a sentirla così vicina, non le staccavo gli occhi di dosso e ovviamente il film stava andando a farsi fottere beatamente.
"Eppure credevo che ti sarebbe piaciuto, ho visto che hai apprezzato." sussurrò senza guardarmi, serrai la mascella e subito il nervoso aumentò facendomi sussultare.
"Zulema." ringhiai allontanandomi di qualche centimetro ma lei non mi guardò.
"Presta attenzione al film bionda, dai." disse girandosi verso di me sorridendomi nonostante ci fosse buio, la guardai male e decisi di non continuare la conversazione tanto non avrei risolto nulla, quindi mi girai a guardare il film senza pormi mille domande.
Ad una certa sentii le palpebre farsi sempre più pesanti, ma avendo solo due ore di sonno era inevitabile che mi addormentassi.

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