8.

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Dopo aver avuto quella conversazione con Zulema mi recai direttamente in mensa per pranzare, non c'era nessuna traccia di Alex e le altre e fui sollevata da questo, sicuramente erano state spedite in infermeria.
Di nuovo.
Una volta preso il vassoio andai dalle altre e mi sedetti affianco alla Riccia dato che era l'unico posto libero, non la guardai e incominciai a mangiare silenziosamente.
"Hey, mi dispiace per stamattina, scusami." disse appoggiando la testa nella mia spalla accarezzandomi l'avambraccio dolcemente.
"Va tutto bene." dissi sorridendole, Kabila ricambiò e notò la fasciatura nella mia mano.
"Che hai fatto?" disse sfiorandola con l'indice attentamente.
"Mi sono fatta male mentre mi stavo allenando poco fa, tranquilla." dissi mentendo spudoratamente.
"D'accordo, stai attenta la prossima volta." disse staccandosi da me sorridendomi, ricambiai il sorriso sollevata e mi guardai attorno, Saray venne al nostro tavolo con il vassoio in mano preoccupata.
"Tutto bene?" le chiese Bambi non appena si sedette al suo fianco, la gitana scosse la testa e si guardò attorno per poi incominciare a mangiare.
"È che Zulema non è venuta, quindi sono andata nella sua cella e stava poco bene." disse facendo spallucce, sussultai leggermente non appena sentii il suo nome ma fortunatamente nessuno se ne accorse.
"Sembrava che appunto avesse fatto a botte con qualcuno, aveva dei leggeri segni sul viso e un livido nel suo zigomo destro. Devo scoprire che cazzo è successo, non me la racconta giusta." disse infuriandosi un pochino, chiaramente era preoccupata per la sua amica, e ci stava.
Lei e Zulema avevano un bel rapporto, era normale che lei si sentisse così.
"Non mi sorprenderei se quella figlia di puttana avesse fatto una cosa del genere." disse Kabila seria, feci per risponderle ma Saray mi precedette fulminandola con lo sguardo.
"Zulema non è quello che pensi, non la conosci." disse seria, Kabila scoppiò a ridere come se avesse detto la cazzata più grande di questo mondo.
"I fatti parlano chiaro e lo sai anche tu, guarda come ti sei ridotta da quando stai con lei." disse scuotendo la testa incredula, serrai la mascella e sentivo il nervoso aumentare sempre di più.
È vero, Zulema non era una santa ma sicuramente mi aveva insegnato ad affrontare le cose, a stare qui dentro e a sopravvivere.
Il vivere quotidiano occupava inesorabilmente i nostri pensieri, e molte cose importanti si eclissano dalla nostra coscienza, come vecchie stelle pietrificate.
Ci sono troppe cose di cui dobbiamo occuparci ogni giorno, troppe cose nuove da imparare.
E tuttavia ci sono esperienze che, per quanto tempo possa passare e per quante cose possano accadere nel frattempo, non si riescono a dimenticare.
Io non ho dimenticato tutto il male che mi aveva fatto Zulema, perché in fin dei conti mi aveva fatta crescere.
Era riuscita a tirare fuori tutta la mia forza, anche quando l'avevo esaurita.
C'erano ricordi che non si sbiadivano, eventi che rimanevano dentro come pietre miliari.
Per me, tutte le cose accadute con lei erano uno dei questi.
Scacciai via questi pensieri e mi accorsi che Saray e Riccia stavano litigando.
Quindi decisi di intervenire.
"Kabila smettila, non ha un fottuto senso il tuo discorso." dissi alzando leggermente gli occhi al cielo, lei si girò di scatto verso di me furiosa e Saray mi guardava incredula ma con un sorriso stampato in faccia.
Calò il silenzio e tutte erano sorprese dal mio comportamento, non avevo mai preso le difese di Zulema.
"Mi spieghi quale cazzo é il tuo problema?Perché devi difenderla sempre? Ti piace per caso?" disse alzando la voce, sgranai gli occhi a questa domanda e serrai la mascella distogliendo lo sguardo dal suo rossa in viso.
"Assolutamente no, ma date le circostanze non sei nella posizione di parlare visto che sei in torto marcio." dissi sbattendole la verità in faccia, sentii il suo sguardo addosso ma non mi girai continuando a mangiare in silenzio.
Saray ridacchiò divertita, aveva capito tutto.
"Bene, evito di risponderti perché non mi va di litigare con te per l'ennesima cazzata." disse con un tono più tranquillo arrendendosi.
Annuii e le sorrisi debolmente finendo di mangiare.

Stavo passeggiando tranquillamente per il corridoio quando Saray afferrò il mio braccio e mi trascinò in biblioteca sotto gli occhi di tutti.
"Che stai facendo?" dissi gemendo dal dolore, i lividi mi facevano ancora male e non ero guarita del tutto.
Mi fece sedere in un tavolo appartato per poi prendere una sedia al volo per sedersi davanti a me.
"Bionda, tu non me la racconti giusta." disse sorridendo come un'idiota, feci finta di niente e mi guardai attorno ma non c'era nessuno.
"Di che parli?" dissi tirando le maniche della felpa nervosamente.
"Smettila di negare, si vede che provi qualcosa per Zulema." disse sussurrando per non farsi sentire, sgranai gli occhi e mi avvicinai di più a lei.
"Non dire queste cazzate Saray! Non è vero." le risposi acida, la gitana mi guardò e poi scoppiò a ridere.
Mi fece innervosire ancora di più e incrociai le braccia al petto aspettando che finisse.
"No, non sono cazzate. È la verità, ho notato subito i vostri sguardi e tu cara mia te la mangi con gli occhi ogni volta che la vedi." disse ritornando seria e puntandomi un dito contro, arrossii leggermente ed evitai il suo sguardo ma dovevo riprendere il mio autocontrollo.
"Saray davvero, ti stai sognando tutto quanto. Zulema non mi piace, anzi ci odiamo." dissi facendo spallucce.
"Sì, ed io sono un unicorno che vola non mi vedi? Cago pure gli arcobaleni." disse allargando le braccia divertita, scossi la testa innervosendomi e mi alzai per andarmene ma la sua mano afferrò il mio polso facendomi risedere.
"Non so che intenzioni hai con lei, ma non è come tutte le altre. Si vede chiaramente che provate qualcosa, lo percepisco dai vostri comportamenti. Zulema è una persona complicata e tu lo sai benissimo, non l'ho mai vista così tanto presa per qualcuno. E quel qualcuno sei tu." disse seria, sussultai leggermente e la guardai dritta negli occhi con un velo di paura, non credevo che Saray mi stesse dicendo queste cose.
Non sapevo cosa dire e mi limitai a stare in silenzio, toccandomi il viso nervosamente.
"Gli altri potranno cascarci, ma questo non funziona con me bionda. Conosco Zulema da tanto tempo e se ti dico così è perché lo so. Quindi, smettila di indossare quella maschera che hai una volta per tutte." disse sorridendomi, si alzò con cautela e mentre andò via mi strinse la spalla amichevolmente.
Aveva capito veramente tutto.
Quindi secondo lei, anche Zulema provava qualcosa per me, mi presi il viso tra le mani e sussultai sentendo i brividi ricoprire il mio corpo.
Non avevo mai provato queste sensazioni, né con Fabio né tantomeno con la Riccia.
Dovevo cercare di riordinare i miei pensieri e lasciare stare questi stupidi sentimenti.
Io non potevo stare con Zulema.

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