"Saray dovresti aggiungere più colla in entrambi i lati." disse Bambi ridendo.
"Giusto ragazzina, non ci avevo pensato guarda." disse la gitana sbuffando, eravamo da più di due ore facendo dei lavori per Natale visto che ormai eravamo al 13 Dicembre e ci avevano imposto di addobbare il carcere.
"Allora vi avviso, la nostra cella la decoro io. Voglio tutte le lucine e quella specie di Babbo Natale spastico che sta disegnando Tere!" esclamò Saray alzandosi dal suo posto per andare al suo fianco, scoppiai a ridere e scossi la testa aggiungendo altri glitter nelle mie palline, mi era sempre piaciuto fare questo genere di lavori, mi rilassavano parecchio.
Alzai lo sguardo e guardai Zulema nel mentre che colorava qualcosa, la sua mano era rilassata e qualche volta si mordeva il labbro corrucciando la fronte.
Dopo quella litigata non ci eravamo più rivolte la parola e facevamo di tutto per evitarci ma a volte non era possibile.
Erano esattamente due giorni che il mio umore era cambiato a causa di questo, forse avevo sbagliato a dirle quelle cose ma non capivo assolutamente la sua gelosia nei miei confronti visto che aveva sempre detto di non tenere a me.
Alzò lo testa un attimo e non appena incrociò i miei occhi serrò la mascella distogliendo subito lo sguardo da me, sospirai pesantemente e continuai a fare quello che stavo facendo e ogni tanto parlavo con Riccia al mio fianco.
"Bene, dopo che abbiamo finito questi lavori, vado subito in cella. Dev'essere tutto perfetto." disse Saray battendo le mani felice e afferrando alcune cose.
"Ci risiamo." borbottò Zulema facendo ridere Bambi e il resto del nostro gruppo.
"Zule, tu non capisci la gravità della cosa, il Natale è la mia vita." disse Saray quasi offesa mettendosi una mano sul petto teatralmente.
"Guarda, se tu non me l'avessi detto sicuramente non me ne sarei mai accorta." disse il mio scorpione con il suo solito tono sarcastico, soffocai una risata mordendomi il labbro e subito sentii il suo sguardo su di me ma la evitai girando il viso di lato.
Zulema sbuffò infastidita e si alzò dal posto non prima di aver finito quello che stava facendo, la seguii con lo sguardo fino a quando non scomparì dalla mia vista.
"Ma che le è preso?" disse Kabila confusa.
"Sapete com'è fatta Zulema, ha i suoi momenti dove vuole stare da sola." disse Saray guardandomi velocemente e facendomi l'occhiolino.
"Ti devo parlare dopo." mi mimò con le labbra in modo tale da vederla solo io, annuii e continuai a fare le mie decorazioni senza smettere di pensarla.
Zulema aveva determinato la mia vita, controllando aspetti su cui nemmeno io ero stata in grado di esercitare la mia volontà, trasformando tutto ciò che mi circondava in un dannato inferno.
Avevo desiderato tante volte di ucciderla e sopratutto di evitare tutta la miriade di sensazioni che mi provocava un solo sguardo.
Ero quasi morta per mano sua, però grazie a lei ero viva perché mi aveva salvata tante volte ed io avevo imparato a sopravvivere qui dentro solo perché lei mi aveva imposto di farlo, trattandomi come una sua pari stravolgendomi la vita in pieno.
Ero terrorizzata da lei, e il fatto che l'avevo vista nei miei sogni era la prova che dentro a questo rapporto così "malato" io c'ero dentro fino al midollo.
Perché lei per me era diventata indispensabile e con gli anni avevo smesso di avere paura, ma in questo preciso istante l'unica mia paura vera era di perderla per sempre."Dimmi." mormorai non appena raggiunsi Saray in biblioteca, la mia amica mi sorrise e mi fece un cenno indicando la sedia davanti a lei, mi sedetti e aspettai che parlasse.
"Come stai?" disse accennandomi un sorriso che ricambiai all'istante.
"Sto bene e tu?" dissi sospirando e mettendo le mani sotto al mento guardandola meglio.
"Bionda non mentirmi, so della litigata con Zulema." disse ridendo leggermente, alzai gli occhi e incrociai le braccia al petto infastidita.
"Vedo che non ha perso tempo a raccontarti le cose. Spero che ti abbia detto tutti i dettagli allora." dissi acida, Saray scosse la testa divertita e si toccò la sua lunga coda per poi guardarmi compassionevole.
"Bionda, è la mia migliore amica certo che mi racconta le cose." disse sorridendomi, feci spallucce e mi guardai attorno notando che non c'era quasi nessuno, almeno potevamo parlare tranquillamente.
"Non me ne frega un cazzo di lei, Saray. E per lei è lo stesso, tutto quello che è successo tra di noi è stato insignificante." dissi arrabbiata cercando di impormi questo pensiero nella mia mente in modo tale da non starci male, ma la verità era che mi sentivo morire e avevo bisogno di sentirla vicina e di stringerla a me fino a farle mancare il respiro.
"Bionda non ci siamo proprio, se a lei non gliene fosse fregato nulla di te non sarebbe rimasta in cella quando avevi la febbre, ha saltato la cena e ti ha concesso addirittura la sua coperta per non farti sentire freddo. E poi è rimasta con te fino a quando non ti sei addormentata." incominciò Saray con un sorrisetto divertito, improvvisamente sgranai gli occhi e subito mi venne un magone allo stomaco realizzando ciò che era successo, avevo paura di parlarle perché avrebbe significato dirle cose che non ero pronta a confessarle ma che tenevo solamente per me.
Il nostro silenzio sarebbe potuto diventare infinito, eterno, perché entrambe eravamo sopraffatte da un'orgoglio grandissimo e solitamente a causa di esso le persone si perdevano con uno schiocco di dita.
"Zulema è un'autentica figlia di puttana ma non pensare che non abbia un cuore, perché lo ha eccome. Devi solo darle tempo perché diciamo che ammettere i suoi sentimenti non sono proprio il suo forte. Maca devi capirla fino infondo, è una donna estremamente difficile e il suo stesso veleno la uccide ogni giorno che passa, è immune a qualsiasi cosa. Gli scorpioni sono fatti così e lei è uno di quelli fin da quando è nata." continuò non appena vide che non le risposi, annuii e feci un lungo respiro profondo con una nuova consapevolezza in corpo che mi fece venire i brividi, Zulema era un'abisso nero e mi aveva uccisa non so quante volte prendendo parti di me senza neanche che io me ne accorgessi, ed io ricadevo e ricadevo e morivo ogni volta che le stavo accanto.
Dal primo momento che l'avevo vista non avevo smesso un secondo di morire per poi ritornare a vivere non appena le sue labbra cercavano le mie.
Potevo raccontare tutte le stronzate che volevo ma sapevamo entrambe che la nostra relazione era una gabbia dove c'eravamo chiuse dentro buttando la chiave senza ritrovarla più.
Lei era il veleno ed io l'antidoto e senza non eravamo complete, uguali o niente.
"Dalle tempo." disse Saray alzandosi e lasciandomi sola assorta tra i miei pensieri.
E se ci avessi provato, come si sarebbero svolte le cose tra me e lei?
Anche il più terribile fallimento, anche il peggiore, il più irrimediabile degli errori era di gran lunga preferibile a non averci mai provato.
Il legame che ci vincolava era difficile da spiegare, ci univamo anche quando sembrava che ci dovevamo spezzare.
Sfidavamo le distanze, il tempo, la logica e il nostro legame non finiva mai perché era destinato ad esistere, come se fosse insolubile.
Ma io tante volte me n'ero andata, come se avessi il terrore di entrare nel suo mondo.
Avevo scelto me e l'avevo lasciata andare, volevo proteggermi, riprendere i pezzi rotti e ricomporli ed io arrivata al momento in cui avevo bisogno di dire basta, basta davvero.
Mi aveva ferita, mi aveva fatto del male ma in compenso le avevo donato la mia anima ed ero pronta a donarle il mio cuore se me lo permetteva.
Mi guardavo attorno e mi chiedevo se tutto quell'amore che la gente diceva di provare era tutto vero, o dettato semplicemente dalla foga del momento.
Non era bello sentirmi così a pezzi, non era bello lasciarla andare per paura di vivere un'emozione così grande.
Non era bello arrivare al punto in cui il dolore era tutto ciò che avevo, mi interrogavo spesso su ciò che era successo tra noi due, avevo in testa così tanti perché desiderosi di ricevere una risposta che purtroppo non arrivava mai.
"Stanno trasmettendo un documentario in sala, vieni?" disse Riccia facendomi sussultare e annuii alzandomi per raggiungerla, non l'avevo vista nemmeno arrivare.
"Saray sarà molto felice." dissi facendo ridere la mia amica.
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amnesia
Fanfiction➵ ZURENA. (gxg) E se dopo tutto quell'odio nascesse un'amore inaspettato? Non potevo odiarla dopo tutto quello che mi aveva fatto provare anche con un semplice tocco. Non potevo scappare dai miei sentimenti più profondi. Perché io e lei siamo sempre...