~ Colpa ~

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- Non ci sai fare con le minacce -

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- Non ci sai fare con le minacce -

- Trovi? -

- Sì, per renderla più efficace avresti dovuto afferrarmi per il collo della maglietta, parlarmi a bassa voce, molto vicino. Cose del genere -

- Così saremmo stati a distanza ravvicinata e mi avresti baciata - dico tutto d'un fiato, capendo solo un istante dopo di aver fatto un'altra enorme Vivianata, non tenendo la mia lingua a freno.

Oggi sono proprio in forma.

Inspiro profondamente e penso sia meglio distrarmi e guardarmi in giro, piuttosto che parlare. Finché non mi soffermo sul divano e resto petrificata, visto che rivedo noi due lassù.

L'ultima volta che sono stata qui ero pronta a lasciarmi andare e adesso mi sento più in imbarazzo di quando si va ad un funerale.
Porca Sonia.
Che paragone triste.
Soprattutto considerando che l'unico funerale a cui sono stata è quello di Rob. Non avevo più lacrime, ero solo divorata dal senso di colpa e dalla sensazione, affatto nuova, di sentirmi inutile.

- V? - mi chiama, poggiando una mano sulla spalla, mentre io mi ritrovo a fissare una parete vuota.

- Puoi ripetere? -

- Non ho detto niente, - bene, un'altra fantastica Vivianata! - ma ti sei bloccata qui e mi sei sembrata la protagonista di un horror, che vede qualcosa che nessun altro riesce a vedere -

- Ci mancano solo i poteri paranormali. Sai quante Vivianate in più!? -

Sorride e poi mi guarda con un'aria quasi triste, come se fosse preoccupato, ma non aggiunge altro. Restiamo in silenzio, a guardare fuori dall'enorme vetrata, finché non suonano al citofono.

- E per Lou? - domando, quando vedo che il ragazzo delle consegne ha solo la scatola di una pizza formato gigante fra le mani, ma non ricevo risposta perché il moretto ha appena chiesto a Sky come sta, come stiano andando le riprese e lui gli risponde cordialmente.

Mi chiedo perché la gente dica che sia scontroso. Certo, è un po' musone davanti alla stampa, eccetto quando sono io a ricordargli di sorridere, ma non mi sembra sia una colpa essere riservati. L'importante è che non sia tutte le cose che dicono di lui.

Il ragazzo moro mi sorride e mi augura buona serata; faccio lo stesso, mentre Sky gli lascia una mancia molto al di sopra degli standard.

- È un bravo ragazzo - spiega, visto che devo avere ancora un'espressione sorpresa - Il padre è malato e lui fa tre lavori per aiutare la madre e i fratelli -

- Tu sei gentile - dico sorridendo per un istante.

- Con chi lo merita sì. Però adesso mangiamo -

LimenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora