~ Cenere ~

274 29 129
                                        

Ho lavorato in diversi film in cui erano previsti incendi e, ogni volta, pur sapendo che il fuoco era controllato, ero agitato ugualmente, vista la sua imprevedibilità e velocità di propagazione

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


Ho lavorato in diversi film in cui erano previsti incendi e, ogni volta, pur sapendo che il fuoco era controllato, ero agitato ugualmente, vista la sua imprevedibilità e velocità di propagazione. Tuttavia, sapere che la situazione era sotto controllo, mi dava un margine di sicurezza in più, cosa che adesso non sento.

- Restate qui - dico con voce ferma alle ragazze, mentre Cliff ed io scendiamo dall'auto non appena le portiere si alzano.

Un vigile del fuoco ci intima di non muoverci assolutamente, mentre corre dall'altra parte del cortile. I suoi colleghi stanno già regolando le pompe per occuparsi della vegetazione alle spalle del motel; altri, a qualche metro da noi, prestano il primo soccorso e parlano con la propetaria, la vecchia Hazel, visibilmente scossa ma sana e salva, che li informa che nella struttura c'erano solo due clienti e uno è andato via nel pomeriggio, manca solo una ragazza: Marian.

- VIVIAN! SONO VIVIAN! - il suo grido, mentre se ne sta a pugni stretti, sa di rimprovero ed io non faccio in tempo a capire, osservandola, che le occhiate veloci che vanno dal punto in cui si trova, accanto alla DeLorean, alla porta della sua camera, possono indicare solo una cosa: un calcolo.

- NO! - riesco a dire, ma la matta è già partita a razzo verso la stanza numero due e così scatto anche io, Cliff è dietro di me.

Cerco di fermarla, ma mi sfugge tra le mani facendo una piroetta e riesce persino a evitare un pompiere che, come me, fallisce nel tentativo di bloccarla. Tra la confusione, altri vigili nemmeno fanno caso a lei che corre e Cliff ed io cominciamo a gridare il suo nome, nella speranza che si fermi.

Ovviamente, non è così, perché è completamente matta.

Matta sì, ma, fortunatamente, non veloce quanto me ed infatti, riesco a raggiungerla quando ormai è a pochi metri dalla porta, su cui insistono due vigili del fuoco con l'idrante. Approfitto di un suo attimo di smarrimento, per afferrarla per la vita ed indietreggiare.

Sembra un'indemoniata, non fa altro che dimenarsi come una gatta selvatica, ma io non ho nessuna intenzione di mollare la presa - Lasciami, idiota! LASCIAMI! -

- È PERICOLOSO! - urlo di conseguenza e, sfortunatamente ho ragione, perché nel momento esatto in cui finisco di parlare, i vetri delle finestre esplodono in mille pezzi. Istintivamente mi volto e mi accascio al suolo, facendole scudo col mio corpo, sotto una pioggia di schegge.

So che le fiamme adesso staranno divampando, che attorno a noi qualcuno starà impartendo ordini e che dev'essere arrivata anche la polizia, ma sono concentrato solo su di lei: la sento singhiozzare, sussultare contro il mio petto, e, per quanto odi sentir piangere una donna, è stata la cosa giusta da fare, fermarla. Qualunque cosa voglia recuperare non esiste più. Ormai è solo cenere.

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
LimenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora