Limen vuol dire soglia ed è facile confonderlo con limes, che significa confine, proprio com'è facile sovrapporre i due concetti, anche se sono diametralmente opposti.
La soglia è qualcosa da varcare, il confine è qualcosa da non attraversare, se no...
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- Angelo, ascolta. Dipende solo da te. Tu dimmi sì o no e io mi attivo, ma devi decidere -
Ci siamo trattenuti da Iceman, stanotte, e noi ragazze abbiamo dormito in quattro nel letto di Ty. Ho partecipato al pigiama party a cui non sono mai stata inviata in vita mia, con tanto di foto stupide.
Ovviamente, non è difficile capire chi se ne sia occupata.
È stato davvero bellissimo e stamattina ho ringraziato le mia amiche con un abbraccio ciascuno e a Ty ho lasciato anche un biglietto con su scritto Ti voglio bene.
Purtroppo, Cliff ed io non siamo rimasti con loro per un'altra colazione: abbiamo un brunch, che è solo il primo degli impegni che ho in giornata.
A bordo della sua DeLorean, il mio manager vorrebbe volare, ma le infinite strade di Los Angeles ed il solito traffico mattutino non ce lo permettono.
Tuttavia riusciamo ad arrivare in leggero anticipo a Santa Monica, al ristorante in cui mi ha già portata e che lui considera il migliore della città, come mi ha ripetuto non appena adesso, con un sorriso enorme.
- Erika mi ha chiesto conferma dei film. Dunque: Pretty Woman, Titanic, The notebook, Via col vento, Grease, Dirty Dancing, Ghost, Colazione da Tiffany, Sweet November e A star is born. Fammi indovinare: quelli strappalacrime li ha scelti Skyocrate, vero? -
- Sì, - ammetto - ma The notebook era nella lista di entrambi. Stanotte ne abbiamo abbiamo parlato -
- Vi ho sentiti: i moderni Romeo e Giulietta. Perché mai avete parlato dai balconi, se eravate nella stessa casa!? -
- Un'idea di Sky - ammetto, senza aggiungere la sua spiegazione: - Da qui sono più tranquillo - mi ha detto affacciato al balcone della stanza accanto a quella di Ty - La mia lingua è al sicuro -
Il tavolo in terrazza offre una meravigliosa vista sull'oceano e raggiungendolo Cliff ed io facciamo un attimo il punto della situazione: dopo il brunch, c'è il servizio fotografico. Ma, visto che per il momento siamo ancora soli, decido di lasciare un attimo il lavoro da parte e vedere se la sensazione che ho è giusta o meno.
- Posso farti una domanda che non c'entra con il lavoro, Cliff? - chiedo, mentre ci accomodiamo.
La sua espressione è improvvisamente seria, ha preso l'aura gioviale che ha di solito - Immagino che riguardi Sky -
- No. Riguarda te. C'è... c'è un motivo particolare per cui mi porti sempre qui? -
Attendo la risposta, o meglio che il cameriere ci versi dell'acqua, nella speranza che questa temporanea intromissione serva a Cliff per convincersi a rispondere, piuttosto che a non farlo.
- Sulla base di cosa mi fai questa domanda? - mi chiede, una volta che il cameriere è andato via - Su tue supposizioni o hai informazioni a riguardo? -