~ Pausa ~

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Da quando siamo saliti in taxi non ha detto una parola

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Da quando siamo saliti in taxi non ha detto una parola. Osserva le strade aggrivogliate di Los Angeles snodarsi nel grande tessuto di nastri grigi.

Sono contento abbia accettato, sia perché non è a stringere Spencer sfrecciando pericolosamente sull' Harley e a fare altre cose irresponsabili come lui, sia perché da quando me l'ha detto, non faccio altro che pensarci.

L'abito bianco a pois neri le sta bene, ne mette in risalto le forme senza mostrare troppo e, in più, si addice anche a quello che stiamo per fare.
Peccato che non riesca a trovare un' immagine da associarvi per farla innervosire.

Guardarla mentre sta pensando a cosa dirmi, mi ricorda quel giorno in limousine, quando credeva di sapere chi fossi e mi disse che mi detestava, in sintesi, prendendo un gran respiro prima di insultarmi. Ora non lo fa più, non insultarmi, ispirare profondamente prima di dirmi qualcosa. Il processo è più immediato, come adesso: inspira per un brevissimo istante e...

- Allora!? Siamo in missione segreta? -

- Mi chiedevo quando avresti parlato - le sorrido, anche se lei mi osserva con sufficienza.

- Ed io quando ti saresti tolto quell' espressione cupa dalla faccia. Dove stiamo andando? -

- È una sorpresa. Non manca molto -

Ed è vero. Ho riconosciuto il minimarket.

- Chevrolet. Rivenditore autorizzato - dice leggendo la grande insegna cromata che campeggia sul complesso a due piani, tutto vetri - Compri una macchina!? - prosegue scendendo dall'auto e osservandomi pagare, con gli occhi da gatta spalancati.

- Non una macchina - preciso, invitandola a seguirmi muovendo la mano - Voglio quella macchina: una Corvette. E dev'essere rosso spaccone. Ma, come sai, questo colore esiste solo qui dentro - continuo, picchiettandole la testa con l'indice - perciò... -

- Un attimo. Timeout. Io devo scegliere il colore della tua auto? - chiede indicandosi con l'indice sul petto.

- No. Colore e modello -

Mi guarda in silenzio, prima di ridere gettando il collo all'indietro - Tu sei impazzito! Ti comporti come se dovessi sceglierti una maglietta! -

- Vuoi scegliermi anche una maglietta? - domando voltandomi verso di lei, mentre continuo a camminare - Questa non ti piace? -

- No, no. Questa ti sta bene - ribatte con un filo di voce e poi continua - Però... però una maglietta sarebbe meglio. È una macchina, porca Sonia, perché devi darmi questa responsabilità!? -

- Guidavo già una Chevrolet, ma hai ragione, mi si addice un modello d'epoca, piuttosto che uno nuovo. Ed era bianca. Ma adesso sono troppo curioso di sapere che colore è rosso spaccone, quindi, visto che ho deciso di riprendere a guidare grazie a te, mi devi aiutare. Ora ti sbrighi? Siamo già in ritardo -

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