16-Irruzione

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Non avendo altro tempo da perdere, prima di fare irruzione me me stavo sopra un albero, sfruttando le foglie come nascondiglio, mentre ripetevo a me stessa il piano per entrare.

All'ingresso vi erano Izumi e Richard, il quale avrebbero dovuto picchiarmi e successivamente catturarmi, poi puoi portarmi alle prigioni, da lì in poi sarebbe stato compito di Sebastian mettere fuori uso le videocamere di sorveglianza in modo tale che, Adrian potesse aprire la cella e farmi uscire di lì.

Per rendere il tutto più credibile dissi a Richard e Izumi di non andarci leggeri, perché neanch'io mi sarei trattenuta, altrimenti il generale se ne sarebbe accorto e di conseguenza avrebbe scoperto che loro erano dalla mia parte, dando così il via a una catena di eventi che gli avrebbe portati ad essere dichiarati terroristi proprio come me.

In questo momento a me servivano più all'interno, per questo dissi loro che se anche rischiavo di morire non dovevano intervenire, bensì uno di loro avrebbe dovuto prendere le redini del piano. Ovviamente la scelta del mio successore fu unanime ed anche ovvia, l'unico che mi era rimasto accanto nonostante i rischi, l'unico che anche se gli sparai ad un piede prese le mie difese, ovviamente sto parlando di Izumi.

Per via delle mie ultime volontà, anche se d'accordo con la decisione mi diedero comunque della pazza, non perché non volevano Izumi come capo, ma perché si rifiutavano categoricamente di immaginarmi morta, persino lo stesso Izumi si arrabbiò molto alle mie parole, rimproverandomi di pensare positivo. Ma tralasciando simili pensieri mi concentrai sull'osservazione, iniziando a riflettere chi attaccare per primo.

In teoria avrei dovuto colpire per prima Izumi, ma facendolo sarebbe stato altrettanto sospetto, perché conosco Garenth meglio di chiunque altro, avrebbe immediatamente capito che l'avevo fatto soltanto per scagionarlo da ogni possibile accusa.

Per questo decisi di colpire prima Richard e poi gli altri, lasciandomi per ultimo Izumi, per rendere le cose più credibili gli avrei fatto davanti a tutti un discorso plateale, sembrando il più rabbiosa possibile, per fare ciò mi sarebbe bastato pensare a Rieen, sicuramente avrei trovato la rabbia giusta per innescare una mia reazione naturale.

Tuttavia vi era un'altra fonte di distrazione nei miei pensieri, Adrian. Anche se il suo comportamento di eri fu solo per finta dovetti ammettere che non mi lascio del tutto indifferente, insomma parliamoci chiaro rimane comunque un bel ragazzo, in più assomigliava davvero molto alla fonte del mio dolore.

Dopo quella sera in me crebbe la speranza di poter veramente sostituire la persona che avevo perso per colpa mia con un altro suo sosia, in fondo l'ha detto lui stesso, non voleva una cosa seria; tuttavia ero ben cosciente che nessuno poteva prendere il posto di Rieen e fare una cosa del genere avrebbe solamente illuso me stessa ed anche lui.

Ma ci stavo pensando troppo, infondo non gli interessavo veramente.

Mi scossi nuovamente rimproverando la mia mancanza di disciplina, non è il momento di pensare agli uomini né tantomeno di trovare un sostituto di Rieen, in questo momento dovevo soltanto pensare alla missione ed alla riuscita di essa.

Senza altre distrazioni nella mente iniziai a contare tutte le guardie che dovevo mettere fuori combattimento, in tutto vi erano trentacinque soldati russi soltanto all'entrata, più quindici soldati d'élite anch'essi all'esterno, quindi in totale avrei dovuto mettere fuori combattimento cinquanta guardie, escludendo ovviamente i miei due colleghi all'esterno dovevano catturarmi quindi non potevo fargli troppo male; tuttavia se adesso vi è così tanto sorveglianza non oso immaginare successivamente come sarà.

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