7- viaggio prima parte

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All'inizio non capivo dov'era il problema, infondo che il padre di Edward era venuto per suo figlio era un bene non un male, ma dopo la spiegazione di Madaz lungo il tragitto mi resi conto della tragedia che si stava compiendo mentre io ero in mezzo al nulla a litigare con quel ebete di Rieen.

Per farla breve, il padre di Edward venne a sapere che nel nostro branco si era unito un altro tritone come me, ovverosia uno dei tanti cuccioli rapiti e quando gli riferirono che aveva le caratteristiche di un classico tritone del Nord, preso dalla speranza corse immediatamente da Sylas.

Una volta arrivato appena vide Edward confermò con sua grande gioia che si trattava realmente di suo figlio e fin qui tutto ok, E fin qui tutto ok, se non fosse per quell'altro idiota, ovviamente sto parlando di Edward, che si era rifiutato di andarsene senza di me. Il padre di Edward disposto a tutto pur di riavere suo figlio chiese il consenso del capobranco, per portarmi con se nei mari del Nord, cosa che ovviamente Sylas rifiutò categoricamente, questo portò ad uno scontro fra di loro per il possesso del branco.

Ovviamente a Sylas non importava nulla se Edward se ne andava, ma ovviamente non avrebbe mai permesso che il capobranco del Nord portasse via sua figlia e viceversa. Dopo la spiegazione di Madaz, Rieen cambiò faccia, già non provava molta simpatia per Edward, ma dopo di ciò lo detestò ancora di più, quello che invece a me fece arrabbiare e che nessuno mi chiedeva cosa volessi io,  ovviamente non volevo andarmene, ma sarebbe stato carino da parte loro aspettarmi per chiedere alla diretta interessata cosa ne pensava. Appena arrivati alla posta centrale i due capi Branchi stavano combattendo furiosamente fra di loro, nel frangente che Edward tentava disperatamente di mettere pace, cosa che fu ignorata perché il motivo della lite era proprio lui.

A differenza sua però sapevo come mettere fine a questo delirio. Per prima cosa rimproverai Edward e tirando un pugno in pieno volto, gli urlai come come suo superiore in comando:

<<SOLDATO CHI DIAVOLO TI HA DATO IL PERMESSO DI PRENDERE DECISIONI AL MIO POSTO? TI SEI SCORTO QUAL'È LA NOSTRA MISSIONE?>>

Egli mi fissò come un espressione dolorante proprio come farebbe un bambino piccolo, portandosi la mano dove l'avevo colpito. Sylas e l'altro di cui non ricordavo il nome alle mie parole si arrestarono di colpo.

Sylas conoscendo il mio carattere si mise in disparite per non ricevere la sua dose di rimproveri, mentre il padre di Edward osò sfidarmi, rivolgendomi uno sguardo di fuoco per aver colpito suo figlio, ma non ci diedi molto peso perché fra non molto sarebbe arrivato anche il suo turno, pertanto rivolsi nuovamente la mia ira su Edward ed alzando nuovamente la voce gli urlai ancora una volta:

<<TI SEI FORSE SCORDATO QUAL'È LA NOSTRA VERA MISSIONE? EH?>>

Eduardo provò a balbettare delle scuse, cosa che fermai immediatamente, rimproverandolo ancora una volta:

<<Non Siamo qui per fare un'allegra scampagnata, né tantomeno per stare tutti insieme appassionatamente. Sai benissimo quali sono i miei principi. Immagina tutti quelli che sono ancora rimasti nella squadra d'elite: ingannati, presi in giro, continuando a lottare sotto falsi ideali; loro proprio come te e me, neritano di sapere la verità, così come le loro famiglie, anno il diritto di riabbracciare i propri figli, e tu che fai? Stai qui a creare scompiglio perché vuoi che vengo con te?>>

Eduarda sapeva benissimo come ero fatta pertanto abbasso il capo mortificato, provò nuovamente a giustificarsi cosa che ovviamente non andò a buon fine ed indicando un punto dove non vi era l'acqua ma soltanto scogli gli ordonai di fare mille flessioni, in modo tale che potesse riflettere sulle sue azioni, poi quando mi accertai che stava eseguendo il mio ordine passai a Sylas, perché sì, non poteva sfuggirmi rimanendo semplicemente indisparte:

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