2-benvenuta ad Osaka?

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Nota autore:

Ecco il secondo capitolo di Abyss, spero che vi piaccia. Come avevo promesso aggiorno ogni Lunedì, salvo imprevisti lavorativi ovviamente.

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Dopo due giorni di estenuante attesa, finalmente arrivò il giorno della partenza. Ero entusiasta di entrare nel vivo dell'azione dopo estenuanti anni d'allenamento, e quando arrivai finalmente in Giappone, sentì il cuore palpitarmi all'impazzata nel petto per l'emozione. Ad essere precisi mi trovavo ad Osaka, una città situata nella regione di Kansai nell'isola di Honshū. Prima che scoppiasse la guerra era conosciuta come la seconda città con maggior numero di abitanti dopo Yokohama. La città era suddivisa in ventiquattro circoscrizioni amministrative, le due aree principali del centro città sono Kita, ovvero Nord, e Minami ovvero Sud.

Il centro città era davvero fantastico con tutte quelle luci e parchi mozzafiato, per non parlare di Shinsaibashi che una volta era piena zeppa di persone e turisti, essendo la zona più importante per lo shopping di Osaka, ed ovviamente era anche luogo preferito dai Giovani di Osaka. Qui vi si trovava di tutto: punti vendita della grande distribuzione, interi corridoi di boutique tradizionali, bar giapponesi conosciuti nel luogo come izakaya ed ovviamente locali con musica dal vivo. Personalmente penso che frequenterò molto questa zona, specialmente i locali dove vi erano gli alcolici.

Dopo una lunga giornata lavorativa a combattere contro quelle bestie mi ci voleva proprio un po' di svago.

Dopo una breve analisi del posto, grazie ad un fascicolo che parlava della città, capì anche del perché Garenth mi raccomandò personalmente per assegnarmi questa zona. Vi erano molte spiaggie, ovviamente ormai deserte per via della guerra con i tritoni, ed essendo la migliore del mio plotone confidava in me, sapendo che non ero di certo il tipo da spaventarmi per la mole di lavoro. Anche alla base di New York, dov'ero crescita, mi allenavo più del necessario. Dunque capì che Garenth mi riteneva l'unica in grado di svolgere questo compito e di certo non potevo deluderlo.

Una volta arrivata alla base militare di Osaka, prima di disfare i bagagli esaminai anche dei fascicoli riguardanti le spiagge che mi vennero assegnate, iniziando immediatamente ad informarmi su di esse.

La prima era Shirahama, in passato molto amata per la sua sabbia bianca e fine, per i deliziosi paesaggi del lungomare, ma soprattutto per i suoi antichi centri termali del Giappone, frequentati in passato persino da molti imperatori. Essa è situata nella parte meridionale della penisola di Kii. La seconda spiaggia che avrei dovuto sorvegliare era quella di Suma, in passato la più popolare fra gli abitanti delle regioni di Hanshin e Chugoku. Le terza la spiaggia invece, anche se piccolina era davvero molto graziosa ed a mio avviso anche molto riservata, essa si chiama Tarui anche in passato meno affollata rispetto alla seconda era un luogo più tranquillo dove le persone vi si recavano per riposarsi un po'.

Sorvegliare tutte e tre non sarebbe stato semplice, sicuramente dovrò impegnare tutto il mio tempo libero per fare un lavoro impeccabile, ma era un sacrificio che avrei fatto ben volentieri per il bene della Terra... Ed anche per me stessa. Tuttavia nonostante io desidero incontrollabile di vendetta, dovevo anche mantenere fede alla promessa, dovevo rispettare il protocollo di esecuzione in caso di avvistamento, anche se è difficile mantenere sotto controllo i miei istinti, volevo rendere orgoglioso il mio generale.

Senza perdere ulteriore tempo indossai la mia uniforme militare: pantaloni scuri e lunghi, canottiera con lo stemma dell'élite, gioubbotto anti proiettili anch'esso con lo stemma dell'élite a forma di Tritone ed infine l'elmetto protettivo sempre con il marchio della mia fazione. Per le armi invece ero indecisa, decisamente per abbattere quelle creature era necessario l'uso di armi pesanti ma anche un arma leggera sarebbe stata utile nella pattuglia, la prima regola del codice comportamentale da seguire era appunto quella di non allarmare i civili, così presi una decisione abbastanza equa. Avrei portato un arma pesante non troppo appariscente come appunto il lancia missili ed un arma leggera.

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