3- Matriarche

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Ieri nella grotta come immaginavo scoppiò il putiferio, ovviamente non voleva credere alle colpevolezze del figlio, nonostante la conferma di Rieen e gli altri. Solo dopo varie insistenze, anche da parte mia quel tritone testardo riuscì a convincersi, più che altro credo che, non voleva credere alle nostre parole. 

Dopo una lunga conversazione con entrambi i capi braco raggiungemmo un accordo, nonostante il disaccordo degli altri era che, la punizione di Riafy consisteva nella carcerazione a vita e non la pena di morte. Sia Rieen che Madaz si risentirono molto con me, secondo loro avevo preso le difese di quel traditore, spundo in faccia alla morte di Ryper.

Tuttavia credevo nelle seconde opportunità e speravo che con un po' di reclusione e lavori forzati riflettesse sulle sue azioni, infondo avevo dato una seconda possibilità anche a Garenth, dunque perché non darla anche a lui? entrambi avevano commesso azioni ignobili, chi per un motivo chi per un altro.

Tutti sbagliamo, tentanti da un attimo di debolezza, ed anche se lo difendevo non significava che volevo bene a Riafy, anzi avrei voluto ucciderlo io stesso... Ma nostro padre non poteva affrontare un altro lutto, per questo meritava una seconda occasione. 

Non spetta a noi decidere chi dove morire e chi no! Tuttavia questa discussione fra di noi aveva portato ad un altro problema, perché Rieen  è talmente arrabbiato con me che si tirò indietro e non volle più accompagnarmi. Purtroppo non potevo rimandare, dovevo assolutamente mettermi in marcia per raggiungere il luogo d'incontro stabilito da me è Garenth, per questo dovetti ingoiare l'orgoglio e chiedere l'aiuto dell'ultimo tritone al mondo a cui avrei voluto rivolgermi... Belnarn.

Convincerlo non fu affatto facile, rifiutò un paio di volte, tuttavia dopo avergli detto che poteva fare il cascamorto con le sirene del clan di quella zona acconsentì di accompagnarmi.

Il giorno seguente ci mettevo in viaggio perso la spiaggia di Coney Island, nell'assoluto silenzio. 

Non avevamo nulla in comune a stento ci sopportavamo, per questo avrei preferito fare il viaggio con Rieen ma neanche mi parlava.

Stranamente dopo alcuni minuti di viaggio fu proprio lui a spezzare il silenzio, stano ma vero, chiedendomi con tono confuso nella nostra lingua:

<<Perché non hai voluto che Riafy morisse? Credevo che eri molto legata al piccoletto!>>

Ci misi un po' per capire il significato delle parole, mi presi un po di tempo per formulare la risposta e risposi nella nostra lingua:

<<Perché la morte non è una punizione bensì una liberalizzazione, ha causa sua sono morti talmente tanti innocenti che non potrà far finta di niente, le loro anime graveranno su di lui!>>

Belnarn a quella risposta storse il naso, specificando che Riafy non era tipo da provare rimorsi e così via, alchè senza dargli il tempo di proseguire, risposi immediatamente:

<<Credi che anch'io non abbia rimorsi? Certo che c'è li ho, neanche immagini quanti tritoni ed esseri umani ho ucciso. Eppure non dovrei provare simili sentimenti, sono un ex-soldato>> feci una breve pausa, per poi proseguire con un filo di voce: 

<<Ogni volta che socchiudo gli occhi i volti e le espressioni imploranti di quei poveretti mi tormentano l'animo. Sarà così anche per Riafy, non avrà pace finché vivrà!>>

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