20- terribili notizie. seconda parte

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Mi stupì per aver fatto una simile dichiarazione, in passato non sarei mai stata così onesta con me stessa; tuttavia dopo la paura di non rivederlo mai più, l'orgoglio fu l'ultimo dei miei pensieri… Mi era stata data una seconda possibilità e questa volta non avevo intenzione di farmela scappare.

Per tutta la vita ho dato priorità all'esercito, al popolo ed i miei doveri; Tuttavia anche se fossi fedele ai miei vecchi principi inizierei a desiderare qualcosa di mio, la vita che mi è sempre stata negata.

Come aveva promesso, Rieen non si allontanò da me anche se avessi preferito che si togliesse quell'espressione da ebete soddisfatto, non era proprio il caso di mettermi in ulteriore imbarazzo non ora perlomeno. Nonostante avrei voluto inveire contro di lui decisi di lasciar perdere, in fin dei conti si era meritato qualche minuto di gloria.

Mentre correvo per raggiungere la famosa ed agognata stanza fummo ostacolati da delle guardie.

Fra di loro c'era anche Adrian ed un altro membro dell'élite che mi aveva torturato nella cella, affiancati da altre cinque guardie. Adrian nel vedere Rieen ne rimase molto sorpreso, ma non si sbilanciò più di tanto, lanciando l'ennesima occhiata curiosa verso il mio accompagnatore. Mi puntò contro l'arma, intimandomi di arrendermi e di consegnarmi alle autorità. Ronald lo azzittì malamente, chiedendomi davanti a tutti con tono sospettoso:

<<Puoi ingannare gli altri, ma non me! Potevi fuggire ed invece te ne vai a zonzo per la base? No, qui c'è qualcosa sotto! Chiunque al tuo posto sarebbe andato via specialmente dopo il mio speciale trattamento!>> fece una breve pausa per poi proseguire:

<<Dimmi la verità, qual è il tuo vero obiettivo!?>>

Rieen udendo le sue parole capì che era lui l'artefice delle mie innumerevoli ferite era pronto a scagliarsi contro di lui con un'espressione truce, ma lo fermai all'istante sbarrandogli la strada con un braccio.

Anche se Adrian è nostro alleato, aveva l'ordine di non intervenire per non far saltare la copertura sennò avrebbe portato al fallimento del piano, per questa ragione non poteva fare pazzie si sarebbe soltanto fatto ammazzare inutilmente.

Tornando al problema principale guardai Ronald con un sorrisetto beffardo facendogli digrignare i denti ancora di più, non era mai stato il migliore fra di noi; tuttavia anche se fosse fisicamente inferiore, non si poteva dire altrettanto delle sue doti intellettive.

Durante i nostri allenamenti alla base capì immediatamente che era un ragazzo molto arguto e con il tempo lo divenne ancora di più, portandolo a specializzarsi sul ramo informatico. Anche ora diede prova del suo intelletto, capendo che c'era qualcosa sotto al mio strano comportamento e fu l'unico del mio vecchio commilitone ad arrivarci.

Ronald non è affatto cattivo, non lo è mai stato, non è altro che l'ennesima vittima plagiata dal governo e da Garenth... anch'io al suo posto se i ruoli fossero stati invertiti molto probabilmente l'avrei torturato; tuttavia non potevo esitare con lui sapendo come ragiona la squadra d'élite... non si sarebbero fatti scrupoli nell'uccidermi.

Dovevo stare molto attenta, in questo momento gravava anche l'incolumità di Rieen sulle mie spalle, così ci misimo dietro ad una colonna e dopo essermi assicurata che fosse al sicuro iniziai a sparare usando la struttura come riparo. Non volendo ucciderli mirai alle gambe per costringerli alla ritirata, avrei potuto usare il canto contro di loro sarebbe stato anche più comodo; tuttavia essendo dei tritoni aveva un effetto diverso dagli umani, dunque preferivo evitare soprattutto in presenza di Ronald.

Gli avrei detto la verità a suo tempo ed ora non lo era, non avevo abbastanza prove in mio possesso per farmi credere e se così fosse avrei solo corso il rischio che le prove venissero insabbiate dai suoi superiori.

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