13-una catena d'eventi

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Nota autore:

Lo so che oggi non è lunedì, ma come ho detto sono un po' più avanti di voi, infatti sto già scrivendo il sequel di Abyss.

Pertanto doppio aggiornamento, e lunedì aggiornerò anche.

Buona lettura...

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Ero davanti alla porta di Rieen con il cuore che batteva a mille, non potevo immaginare come avrebbe preso la mia decisione, tuttavia ero irremovibile su questo ormai ho deciso, fra di noi ci sarebbe stata solamente una collaborazione, ero certa che prima o poi l'avrebbe accettata anche lui, così come Izumi ha accettato di farsi da parte.

Almeno credo che abbia deciso così, considerando che era ben cosciente del pericolo che correva... Però aveva anche detto che doveva mostrarmi qualcosa di interessante che aveva scoperto... vuoi vedere che quel cretino stava continuando la missione insieme a noi? Va bhe... Un problema alla volta. Per riprendermi dai mille pensieri che mi vagavano nella mente mi diedi due buffetti in faccia tornando così al presente, ora dovevo affrontare Rieen non dovevo avere distrazioni e parlare chiaramente.

Sempre e considerando che per via dell'alcol non si sia ridotto ad uno straccio, non è abituato a bere o per meglio dire, prima di oggi non ha mai toccato un goccio di alcol in vita sua.

Bussai per alcuni minuti, ma non ottenendo alcuna risposta entrai senza permesso, ormai preoccupata che gli fosse successo qualcosa, e come mi aspettavo, lo ritrovai attaccato al cestino, intento a vomitare anche l'anima. Mi avvicinai immediatamente a lui, e reggendogli i capelli che gli cadevano davanti al viso gli dissi un po' dispiaciuta:

<<Vedrai che passerà e normale, soprattutto perché questa era la tua prima volta!>>

Egli alchè si voltò, facendomi immediatamente capire che non si trattava delle conseguenze degli alcolici, ma era qualcosa di peggio. La sua pelle era diventata grigiastra con alcuni punti così secca che la pelle cadeva, Rieen aveva bisogno di entrare in acqua immediatamente,
Per tanto lo aiutai ad alzarsi, conducendolo il più in fretta possibile fuori dalla base di Osaka, è per passare meglio inosservati lo avvolsi in un lenzuolo. Purtroppo non poteva correre molto veloce e di questo passo non avrebbe mai raggiunto la spiaggia in tempo, così andammo da Scarlett, nel suo studio avevo visto una lettino con le ruote in metallo, dove molto probabilmente vi vivisezionava i Tritoni, ed anche se non era il massimo della comodità per lui, almeno potevo correre per tutti e due.

Per mia fortuna Scarlett questa volta non era nello studio, una volta tanto quella stacanovista non stava lavorando permettendomi così di poter prenderlo in prestito, così senza perdere altro tempo lo feci sdraiare su di esso, e coprendolo nuovamente sempre con lo stesso lenzuolo iniziai a correre il più velocemente possibile, utilizzando l'ascensore che ci avrebbe portato al primo piano per arrivare così facendo ai parcheggi.

Ero sicuro che vi avrei trovato alcuni veicoli militari, erano sempre parcheggiati lì per qualsiasi evenienza, è come previsto vi era un fuoristrada che avrei potuto usare per raggiungere la spiaggia il più in fretta possibile, caricai per prima Rieen nei sedili dietro, in modo tale che potesse stare più comodo ed una volta sistemato sali dalla parte del conducente, misi in moto e mentre facevo retromarcia gli dissi sempre mantenendo gli occhi sulla strada:

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