20- Coalizazzione prima parte

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*Dal punto di vista di Izumi*
*Nel frangente*

Tornai alla mia postazione teso come una corda di violino, avevo un brutto presentimento, infatti dopo una mezz'oretta un allarme assordante mi mise in allerta, così come le altre guardie presenti al dodicesimo piano.

Non avevo bisogno di investigare per sapere cos'era successo, Emily aveva iniziato a giocare pesante, riuscendo ad irrompere al tredicesimo piano, come da lei designato.

Avrei dato in questo momento le mie dimissioni pur a costo di aiutarla; tuttavia io le servivo qui dentro, aveva ancora molto strada da fare e dopo mesi trascorsi con lei, imparai a non farmi soggiogare dalle emozioni, così feci un grosso respiro per calmare il cuore che batteva all'impazzata, rimanendo  così nella mia postazione, difatti a noi non era concesso scendere al piano successivo, perché per via del grado inferiore, quell'area, era accessibile solo hai generali, oggi occasionalmente anche ai membri dell'élite. Per questa ragione nonostante l'emergenza anche gli altri rimasero impostazione.

Aimé la preoccupazione per lei rimaneva, anche se ero ben cosciente delle sue doti straordinarie in campo militare, ciò che non mi dava pace, nonostante mi avesse rifiutato, era quello di non rivedere mai più il suo sorriso.

Passarono due ore dall'allarme, ed in questo momento la base, sembrava fin troppo tranquilla. Questo mi fece preoccupare ancora di più, perché significava che erano riusciti a fermarla, di conseguenza anche ad ucciderla, iniziai a tremare per via del nervoso, nella mia mente apparvero gli scenari peggiori, quando il rumore dell'ascensore attirò la mia attenzione, concretizzando tutte le mie paure precedenti.

Da esso vi uscì Garenth, trainando un lettino d'acciaio, come quelli che si usavano negli obitori, sopra vi era posto un enorme sacco nero.

Le mie ginocchia divennero come di gelatina, trattenendo con tutto me stesso le lacrime che volevano uscire copiose, sapevo che non dovevo destare sospetti, però il dolore al petto si strasformó in una voragine, facendomi dimenticare del rifiuto subito. Com'era possibile che un soldato abile come lei, veniva ucciso? No, l'unico in grado di toglierle la vita era proprio il suo amato maestro, dev'essere per forza così, Emily è una forza della natura, nessuno riusciva a tenerle testa, ma Garenth non le farebbe mai del male, è la sua preferita.

Il generale interruppe i miei pensieri rabbiosi avvicinandosi nella mia direzione, cercai di calmarmi, infondo non era detto che lì vi fosse per forza Emily, poteva benissimo essere il cadavere di un'altra guardia... Anche se poco convivente questa teoria, in quanto non aveva ucciso nessuno fin ora, lei non uccideva gli innocenti, anche se soggiogati. Avrei voluto scappare per non affrontare la realtà, ma un barlume di lucidità mi fermò, in questo piano vi erano più di trenta soldati, ma Garenth decise di affidare il lettino proprio a me, questo mi lasciò da pensare, se ci fosse una ragione molto precisa per ciò? Sapeva che qui ero l'unico ad aver un forte legame emotivo per lei, per questo mi sembrò strano il suo comportamento.

Egli senza darmi troppe spiegazioni mi passò la barella, deviando il mio sguardo come se avesse paura di qualcosa, solo dopo alcuni secondi mi disse di portarla all'obitorio.

Quando usò l'appellativo femminile il panico si impossessò nuovamente di me, Emily era l'unica donna alla centrale, questo confermava le mie paura, era lei.

Forse la stava dando a me per permettermi di dirgli addio? Il suo volto mi portò alle risposte che cercavo, voleva sembrare freddo e distaccato, ma quando riuscì a guardarlo finalmente negli occhi, capì il reale motivo delle sue azioni, erano rossi e gonfi e non volendo farsi vedere in questo stato, decise di affidarmi questo compito. Garenth aveva pianto, un uomo freddo e crudele come lui? Ormai non c'erano più dubbi, Emily era morta, le sue lacrime me lo confermarono.

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