6

2K 94 29
                                    

PRESLEY'S POV

Mi feci un bagno caldo e mi vestii nell'attesa che la cena fosse pronta ; in realtà tentennai un po' perché sbirciando dalla finestra notai solo lui accomodato al tavolo, occupato a fumare e a chiacchierare un po' con la signora Maria. I due parvero parecchio in sintonia, tant'è che la donna racchiuse tra le mani quella del ragazzo come farebbe qualcuno che ti vuole davvero bene. In parte avrei potuto approfittare della situazione per scambiarci due parole e per chiedergli il perché avesse preferito ignorarmi piuttosto che allungare la mano o salutarmi. O il perché si trovasse lì! Abbottonai i bottoncini della gonna e mi feci coraggio per affrontarlo, vedendolo sorridere con la graziosa donna che stavolta lo abbracciò e gli disse qualcosa facendolo ridere.
Lei si alzò e si accorse di me.

«Ah, Presley, tesoro...» mormorò «...vieni, ti porto subito qualcosa da mangiare.»

Il bellissimo sorriso di lui morì nell'istante in cui si rese conto di me, e così morì anche il mio cuore, non riuscendo a darsi spiegazione alcuna del perché. Maria si allontanò mentre mi sentii osservata e da stupida quale fossi, mi accomodai dinanzi a lui ed azzardai a sostenere i suoi occhi affilati e severi mentre si portò il calice di vino bianco alle labbra, non mollandomi per nessuna ragione al mondo, nonostante la tensione davvero palpabile che si creò nell'aria.
Deglutii, lui espirò del fumo corrugando la fronte e domandandosi probabilmente del perché fossi uscita dalla dependance . Si era dato una sistemata e cambiato. Stava bene con i capelli di quella lunghezza media, né lunghi e nemmeno troppo corti, seppur gli fosse possibile portare il ciuffo dietro l'orecchio.

«Ecco qui tesoro!» Sorrise la dolcissima Maria con in mano un piattino pieno zeppo di biscotti al cocco e di focaccine, per poi raggiungerlo nuovamente. «Ah, questo ragazzo l'ho cresciuto io. Guarda che bellissimo uomo è diventato!» Lo strinse a sé dandogli un paio di lunghi baci sulla testa mentre mi resi conto che la tata di cui lui parlava, quando il Hawk e Chloe erano assenti, era lei. Maria Casadei aveva cresciuto Harry? Ecco perché lei e Chloe erano così affiatate il giorno in cui giungemmo in Toscana, tanto da sembrare molto amiche. «E dire che ti cambiavo i pannolini. Mi faceva sempre la pipì ovunque...» ridacchiò mettendolo in ridicolo «..era una peste che neppure immagini, Peps!...ah, Dio mio quanto sei bello.» Lo abbracciò più forte. «Mia figlia Lena diceva sempre che voleva sposarsi con lui.» Mormorò mentre il cuore mi balzò in gola per quanto fece male quella frase. Non era nulla di che, ma un giorno lui si sarebbe sposato con qualcun altra ed io, in quanto sua sorella, avrei dovuto assistere al suo momento più felice che contemporaneamente sarebbe stato il mio più infelice.
Forse no. Forse il tempo avrebbe smussato e lenito le ferite....bisognava pensare in positivo.

Infilai in bocca un biscotto enorme, masticandolo a fatica, pur di concentrarmi su altro mentre i due chiacchierarono di qualcosa finché lei se ne andò lasciandoci da soli. Peppermint sbucò all'improvviso e nonostante fossi io ad avere il cibo, raggiunse il ragazzo per farsi fare le coccole, preferendo lui a me.

Lui a me!

«Pepper...!» Mi schiarii la voce nervosamente, offrendogli anche un piccolo pezzo di focaccia per corromperlo. «Peppermint...vieni qui. Qui!»

«Perché non lasci in pace il cane e vieni tu qui, invece, anziché stare così lontana!» Batté lentamente la sua mano sul tavolo,  alla sua sinistra mentre smisi di masticare. «Non ti mangio mica.»

«Sto bene qui, grazie.»

Lo vidi ghignare. Quel figlio di puttana si lasciò fuggire un ghigno, anche se lo conoscevo meglio di quanto pensasse e non era certamente il ghigno di uno compiaciuto. Lui detestava quando la gente gli disobbediva. Addentai un altro biscotto finché, stanco di non ricevere attenzioni, si allungò portandomi via il piatto.

Agrodolce - vol.2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora