PRESLEY'S POVErano trascorsi solo pochi giorni ma avevo fatto talmente tante cose che parve fosse passato come minimo un mese dalla prima volta che avevo messo piede in Toscana. Mi svegliavo presto la mattina per aiutare la signora Maria a preparare i dolci e la colazione, poi andavo a fare lunghe passeggiate per raccogliere diversi tipi di fiori da posizionare in tavola ed infine incominciavo a scrivere o a dipingere, anche se mi mancavano degli attrezzi che sarei dovuta passare a comprare con Deva in paese.
«Ci sai andare?» Domandò la mia nuova amica sorpassandomi con la bici lungo la strada in discesa che conduceva al sentiero principale. Quella mattina, sua madre Maria, appena dopo colazione diede rigorosi ordini alla figlia affinché andasse in paese a rifornirsi di provviste per quello che avrebbe cucinato a pranzo e a cena. Ogni giorno salivano un paio di camioncini su alla villa ; il primo portava il latte fresco appena munto ed il secondo, frutta e verdura appena raccolte. Stavo letteralmente impazzendo per la vita di campagna e mai avrei pensato che mi sarei divertita così tanto.
Accelerai udendola sghignazzare finché dovette fermarsi frenando con i piedi quando il cestello di legno si staccò dal manubrio, finendo poi a terra. «Dicevi?»
«Hai vinto tu, uffa!» Esclamò rincorrendo il cesto mentre mi fermai a riprendere fiato, pensando alla salitona che avremmo dovuto ripercorrere al ritorno. «Ecco qui!» Sorrise montando nuovamente in sella.
«Ti piace qui?»
Scrollò le spalle. «Non ho molta scelta, ma mi accontento. Il luogo in sé è bellissimo e chiunque vorrebbe trascorrere qui le vacanze o un weekend da sogno, romantico, ma viverci durante tutto l'anno è un altro conto.» Esclamò pedalando mentre la affiancai ascoltandola attentamente. «Non fraintendermi, non sono una di quelle schizzinose che non apprezza ciò che ha....» aggiunse «...è solo che non offre molte possibilità per una buona formazione. O molli tutto e ti trasferisci in una grande città come Firenze, oppure di accontenti di lavorare per le aziende vinicole, e detto tra noi, la mia famiglia, ora come ora, non può permettersi la prima opzione. Mia sorella Lena era un asso a scuola e ha dovuto abbandonare l'idea di andare all'Università perché i miei erano incapaci di mantenerla economicamente. Sai, tra il vitto e l'alloggio, i libri, i mezzi di trasporto....» tirò un sospiro.
«Che cosa è successo?» Chiesi dispiaciuta. «Cosa vi ha spinti ad abbandonare l'Inghilterra?»
«Mia madre ha perso il lavoro ed in quello stesso periodo è venuto a mancare mio nonno, lasciando in eredità a mio padre ed ai suoi fratelli dei piccoli appezzamenti di terreni situati nei pressi della strada conducente alla cascata del Diborrato. C'è anche una piccola baita abbandonata lì vicino, in mezzo ai boschi. L'ha costruita mio nonno per coloro che ne hanno bisogno per via del maltempo, del buio o perché si sono persi.»
Spalancai gli occhi meravigliata di quante cose stessi scoprendo su quel luogo.
«Ci andiamo uno di questi giorni, se ti va!»
Annuii sorridente. «Certo che mi va.»
Giunti in paese appoggiammo le bici all'entrata di un piccolo vicolo cieco, assieme a tante altre. Quello che cadde subito ai miei occhi, fu il fatto che le persone amassero camminare o andare in bicicletta, usando l'auto solo per strette necessità, il che era magnifico. Ecco perché sembravano tutti così felici e spensierati. Un gruppo di vecchietti giocava a domino accanto a due bambini che si passavano il pallone di calcio e si rincorrevano tra gli schiamazzi e qualche risata divertita. Un'anziana signora stava preparando l'impasto del pane su un tavolo fuori dalla porta della sua abitazione, lì in strada, mentre sorrideva e canticchiava con due sue amiche sedute su un balconcino pieno di fiori rossi ; una stendeva i panni e l'altra sorseggiava del caffè raccontando loro qualcosa che parve divertente. Si salutavano tutti ed in un mondo dove chi ti conosceva cambiava strada pur di non rivolgerti la parola, non c'era purezza più ammirevole che quella. I valori, quelli vecchi e sani, esistevano ancora e fui certa che la gente di quel piccolo borgo li avrebbe tramandati anche alle prossime generazioni che a mio parere avrebbero dovuto custodire queste ricchezze con premura ed orgoglio.
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Agrodolce - vol.2
Fanfic{Sequel di Agrodolce} Presley trascorrerà l'estate nel cuore della Toscana immersa in paesaggi mozzafiato di vigne ed uliveti, piccoli borghi e feste campagnole per riprendersi quella spensieratezza che la tragica notizia della scoperta che l'amore...