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PRESLEY'S POV

Sospirai, immersa nell'apatia, fissando il nulla con le braccia incrociate ed appoggiata ad una trave dove avevo passato gli ultimi venti minuti a pensare a Harry con uno stato d'animo che era un misto tra la massima curiosità su cosa stava facendo, e la tristezza che avrebbe invaso Chloe in uno dei giorni più belli della sua esistenza una volta che si sarebbe accorta dell'assenza del figlio. Era strano negli ultimi giorni. Sembrava pure che avesse gli occhi spenti o la testa da tutt'altra parte ma avevo giustificato il suo comportamento, incolpando tutto ciò che stavamo passando ultimamente. A giorni ce ne saremmo andati via insieme, avremmo ricominciato la nostra vita lontano da tutto e tutti e saremmo stati finalmente felici.

Ricevetti un bacio sulla testa da Santiago che mi risvegliò dai miei pensieri. Lui, diversamente dall'amico, si offrì volentieri di accompagnarmi al matrimonio nonostante la presenza di Harry significava tutto per me.

«Come sto? Non sono Harry Styles ma anche noi latini abbiamo il nostro fascino. Non credi anche tu?» Si mise a fare strane pose.

Annuii. Riusciva sempre a strapparmi un sorriso. «Sei bellissimo.»

«Tu sei bellissima.»

«Tu sei bellissimo.» Ribadii solleticandolo finché scoppiò a ridere.

«Lo so, ovviamente sono bellissimo!» Si pavoneggiò mentre gli sistemai la cravatta e subito dopo brontolò riguardo al fatto che faceva caldo e che avrebbe preferito levarsela perché secondo lui nessuno ci avrebbe fatto caso.

«Guarda.» Gli mostrai un'email ricevuta sul mio telefono mentre scorse da sinistra a destra con lo sguardo. Prima corrugò la fronte e poi rilassò i muscoli tramutando la sua espressione in un sorriso. «L'ho ricevuta ieri, ma lui non sa ancora niente!»

«Quindi ti hanno accettata alla Stony Brook di Southampton? Sì, ovviamente...sei una secchiona, no?» Rise emozionato strizzandomi tra le sue braccia. «Wow, quindi ti avremo tra i piedi per un bel po' di tempo!»

«Sì!» Annuii felice. «Aspettavo da tempo questa email. Sento che la mia vita sta prendendo la giusta piega e tutti i tasselli stanno andando al proprio posto anche se a me basta avere lui al mio fianco per essere felice, del resto poco importa.»

E poi, tra pochissime ore sarebbe stato il suo compleanno ed oltre al libro che gli avevo dedicato, quella notizia non avrebbe fatto altro che rallegrarlo.

«Grazie per essere qui. Se non fossi venuto, mi sarei sentita sola in mezzo a tutto questo mare di gente.» Diedi una veloce occhiata a tutti gli invitati. Owen e Chloe alla maggior parte di loro aveva pagato tutte le spese del viaggio. Ovviamente non mi riferivo a voli economici di terza classe, bensì a jet privati. Mi strinsi a lui e mi lasciai cullare sperando che solo per quella notte Harry mettesse da parte tutto il rammarico e si presentasse lì, ma ovviamente sarebbe stato più facile andare sulla luna che fargli cambiare idea. Non restava altro che accettare la sua volontà. In fondo, quello che pretendevo era egoismo allo stato puro da parte mia e non era giusto metterlo alle strette o farlo sentire in colpa. «Che fai?» Chiesi curiosa notando che allungasse il collo qua e là, come se stesse controllando qualcosa.

«Ci sono davvero delle belle ragazze qua in giro. Tipo quella, la vedi la morettina con i capelli tirati all'insù?» Me la indicò mentre a qualche passo alle spalle della donna, notai Deva. Mi sorrise poi mi fece un cenno timido con la mano in segno di saluto. Ricambiai ma nessuna delle due prese l'iniziativa di far accadere un incontro.

«Sì, è bella, ma avrà almeno quarant'anni. Non credi sia un po' troppo grande per te?»

«Beh, è sempre figa...» ridacchiò «....anche se la più figa se l'è presa quel maledetto Harry Styles!»

Agrodolce - vol.2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora