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HARRY'S POV

«Diglielo anche tu, Harry!»

Figlio di puttana. Lo massacrai con un'occhiataccia mentre ghignò felice di assistere alla scena.
«Non ti immischiare, Hart. Stanne fuori, ti conviene!»

«Styles....» esclamò avvicinandosi alle spalle di Peps «...sapevo che un giorno sarebbe giunto questo momento, ma non immaginavo così presto e guardami, io sono qui in prima fila a godermi lo spettacolo. Ricordi che ti ho-.....»

Lo afferrai velocemente per il collo ammutolendolo anche se lo lasciai subito, non volendo destare sospetti. Era già difficile dover reggere gli occhi straziati di Peps, figuriamoci di dover sopportare anche quell'idiota. «Finiscila, pagliaccio!»

«Dille del test!» Esclamò, poi fissò lei, mentre pensai che Chloe avesse la bocca un po' troppo larga per i miei gusti. Ormai ero certo che ne fossero a conoscenza tutti quanti. «Te l'ha detto che siete risultati compatibili?» Si rivolse a lei, la quale non ebbi il coraggio di guardare, nonostante i suoi occhioni punsero instancabilmente la pelle del mio viso in cerca di spiegazioni. «Siete fratello e sorella, ora potete mettervi il cuore in pace una volta per tutte!»

«Non m'importa!» Rispose diretta, spiazzando Nathan. «Noi lo sapevamo e ci sta bene così!» Ribadì fermamente tra le lacrime mentre non poca gente curiosa che ballava lì vicino stava facendo caso a noi, nonostante il caos o la musica alta.

«Immagino che tu sappia anche del bacio tra lui e Lena, vero?» Aggiunse quel coglione mandandomi su tutte le furie in un batter di ciglia. «Ah...non te l'ha detto?» Chiese notando l'espressione della ragazzina che si divorò le labbra nervosamente impedendo a se stessa di crollare.

«Lui....»  il suo petto fece su e giù velocemente «...lui me l'ha detto!» Mentì, non volendo dare quella soddisfazione a Nathan, o semplicemente, evitandosi l'umiliazione. «Mi dice tutto!»  Poi mi guardò ed io in quell'istante morii. Avrei voluto dirle che fu un bacio a stampo durato meno di un secondo, perché avevo respinto Lena, non avendo occhi per nessuna se non per Presley. Ma forse era meglio non fiatare, affinché lei potesse pensare le peggio cose su di me e potesse detestarmi, per poi in seguito allontanarsi.

Se ne andò, barcollante mentre non mi mossi immediatamente. Permisi che fosse quel coglione a seguirla, certo che ci tenesse a lei e se ne sarebbe occupato. Presley prese posto ad una panca sotto il porticato della villa, lui tolse la sua giacca e gliela posò sulle spalle. Poi le disse qualcosa e le sfiorò la testa mentre lei non sollevò mai lo sguardo da terra. Io invece spostai il mio, sentendomi fissato da qualcuno e sapevo bene di chi si trattava.
Chloe.
Mi fissò, cercando di studiare le mie reazioni timorosa che avessi potuto rovinarle la festa o che avessi potuto afferrare quel cazzo di microfono che c'era accanto al loro tavolo, suo e di Owen, e che rivelassi al mondo intero l'amore che nutrivo per la mia sorellastra. A lei non importava niente di ciò che stava accadendo al mio interno o di come il mio cuore si stava dilaniando poco a poco, ogni istante che passava e che sembrava durasse una vita. Non ce l'avrei più avuta una vita nel momento in cui avrei perso Presley.
Riportai gli occhi su chi amavo di più al mondo, trovando Santi ora accanto a loro ; stava bisticciando con Nathan ed entrambi parvero davvero furiosi, tant'è che vennero quasi alle mani. Mi avvicinai velocemente, intromettendomi tra i due, mentre lei rimase impassibile come se non fosse lì con la testa, sommersa nei suoi pensieri.

«Tieni alla larga le tue sporche mani, merda!» Lo rimproverò Santiago. «Harry?....Ma che ci fai qui?»  Si rese conto di me solo nel momento in cui li divisi, infilandomi tra loro.

«È arrivato l'eroe!» Stuzzicò Nathan, a pochi centimetri dal mio volto. «Il nostro fratellastro, Peps!»

«Fai poco il buffone, mi pare di avertelo già detto una volta.» Mormorai a bassa voce evitando di creare ulteriore malessere a Presley mentre un gruppo di persone ci passò lì di fianco, occupati a chiacchierare sorseggiando dello Champagne. «Abbassa la voce e discutiamone da un'altra parte se hai le palle!» Lo presi per un braccio mentre mi spintonò via, annientando i miei tentativi di avere una conversazione civile con lui.
Tesi la mascella e strinsi le mani a pugno riversando lì la mia ira.

Agrodolce - vol.2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora