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PRESLEY'S POV

Preparai le ultime cose che ripiegai con cura nella borsa mentre qualcuno bussò alla mia porta. Corsi ad aprire certa che fosse lui, ed invece era Deva.
«Posso?» Domandò distaccata e con lo sguardo basso, reggendo delle lenzuola pulite tra le mani.

«Faccio io, se vuoi.» Esclamai volendo a tutti i costi attaccare in qualche modo bottone, essendomi anche resa conto che fossi stata un po' troppo dura nei suoi riguardi nell'ultima discussione alle vigne.

Tentai di portargliele via dalle mani ma me lo impedì, lanciandomi anche un'occhiataccia, nonostante i suoi occhi fossero velati da un leggero strato di lacrime. E allora perché fare tutto ciò quando sapeva bene che non ce l'avevo affatto con lei, anzi!

«Ti ricordo che sono pagata per ...servirti.» Mormorò entrando in stanza per poi incominciare a cambiare il tutto con il bucato pulito e profumato ; rimasi esterrefatta sia dalle sue parole che dalla sua reazione, non riconoscendola più, tant'è che temei perfino che fosse qualcun altro ad ordinarle di starmi alla larga.

«Vuoi parlarne?» Feci un passo in avanti, speranzosa che si aprisse e mi rivelasse ciò che la turbava fino a spingerla al punto di non rivolgermi più la parola. «Deva, io e Harry non sapevamo di essere-....»

«Ma ora lo sapete.» Disse secca sfilando la federa del cuscino. «Eppure continuate.»

Deglutii, poi sospirai afflitta. Probabilmente come lei se ne erano accorti anche tutti gli altri.

«E comunque, signorina...» si rivolse a me in modo formale «...questi non sono affari che mi riguardano.» Abbozzò un sorriso finto, per poi passarmi accanto finché la bloccai afferrandola per il braccio.

«La Deva che conosco non direbbe mai certe cose. Tu sei mia amica!»
Harry sbucò alle sue spalle, restando comunque in disparte senza intromettersi mentre la ragazzina si slacciò dalla presa in malo modo.

«Io non voglio essere amica a una come te!» Mi fissò disgustata da cima a fondo mentre sbattei velocemente le palpebre pur di impedire alle lacrime di scendere.
Restò spiazzata ed ammutolì all'istante quando si voltò beccandosi Harry che la guardò furioso.

«Che significa una come lei?» Sbottò come una furia anche se gli feci cenno di placarsi e di lasciarla andare dato che diventava terribilmente intimidente quando ci si metteva.

«No, io...» Deva iniziò a balbettare mentre le corsi subito in soccorso.

«Harry, lasciala stare, lei scherzava!»

«No, non scherzava affatto!» Lui mi guardò per un po', impedendole ancora di attraversare la vecchia soglia mentre lo scongiurai mentalmente. «Una come lei, cosa? Eh, Deva?» Ribadì fermamente, stavolta mentre la mia amica chinò il viso, vergognandosi di quello che disse. «Chiedile immediatamente scusa!»

«No, non è necessario!»
Mimai un "ti prego" all'inglesino, affinché le desse un po' di tregua e le permettesse di andarsene. Quando lo fece girovagai per la stanza fingendo di chiudere la borsa o di fare altre milioni di cose, solo ed esclusivamente pur di non scoppiare in lacrime.

«L'hai chiusa e riaperta dieci volte questa borsa.» Esclamò bloccando i miei polsi nelle sue mani mentre il metallo freddo dei suoi anelli mi riportò in me.

«Lo so, stavo solo -...»

«Dai, guardami!» Mi interruppe, finché trovai il coraggio e lo feci. «Quella è solo una stupida, capito? Tu sei una persona meravigliosa, Peps, e chiunque vorrebbe avere una creatura come te nella sua vita.» Mormorò mentre le lacrime sgorgarono con ribellione, tra singhiozzi e sorrisi. «Sei gentile con tutti, altruista come pochi, educata anche quando invece dovresti mandare a fare in culo la gente! Sei bella, intelligente e possiedi l'anima più pura con cui io abbia mai avuto a che fare. Fregatene di ciò che pensano. Tu sei mille volte meglio di tutti quanti loro messi insieme, mi hai capito? E se qualcuno non ti apprezza allora peggio per loro! Primo, perché stanno perdendo l'occasione di avere accanto una persona strabiliante e dolce come te, e secondo, se la vedranno con me. Nella vita ci saranno tante sfide da affrontare, Peps! Sai quante persone perderai lungo il cammino? Te lo dico io. Montagne! Più di quelle che ti rimarranno vicine nonostante tutto. Sai quanta gente ci deluderà o tradirà? Sai quante pugnalate alle spalle riceveremo da chi abbiamo amato? Milioni! Quindi smettila di sconvolgerti per queste cazzate, okay? So che ci tieni a Deva, ma cazzi suoi se non vuole esserti amica o è tanto ottusa ed incapace di comprendere questa situazione! Non sprecare il tuo tempo per queste cazzate, piccola. Tu meriti una valanga di felicità, ma devi anche imparare ad incassare senza distruggerti!»
Sorrisi, mentre posò le sue mani sul mio volto, asciugandomi poi le lacrime. Baciò la mia fronte mentre tirai su con il naso. «Guai a chi ti tocca, Peps! Sono serio.»

Agrodolce - vol.2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora