HARRY'S POV"Seneca diceva che lieve è il dolore che parla.
Il grande dolore invece è muto." - Esclamò il tizio della radio che mandai a fanculo volentieri prima di parcheggiare e spegnere il motore dell'auto davanti al Love ; gettai a terra il mozzicone di sigaretta ed e entrai. «Hey bello, ciao!» Mi mi accolse uno dei miei ragazzi mentre notai Cooper, in lontananza, sistemare una bottiglia di limoncello nello scaffale più alto. Ogni scusa era buona per pensare a Presley anche se quella scena fu un vero e proprio déjà vu e subito una leggera malinconia si impossessò del mio stomaco quando mi venne in mente la prima volta che la portai nel mio locale chiedendole di prepararmi un drink, ricevendo in compenso del limoncello. Non che Peps avesse mai abbandonato la mia mente, però riuscivo in qualche modo a svagarmi tenendola lontana e non permettendole più di entrarmi in testa in modo facile o improvviso come accadeva fino a qualche mese prima.«Hey!» Presi posto sullo sgabello mentre il mio amico si voltò a sorridermi, talmente stupito di vedermi lì che rimase a fissarmi da cima a fondo per un bel po'.
«Qual buon vento! È almeno una settimana che non ti fai vedere da queste parti e la gente sta incominciando a pensare che il locale sia mio.» Scherzò allungandomi la mano che strinsi subito ed amichevolmente. Anche a me mancava passare del tempo al Love. «Hai una faccia, amico mio!» Mormorò mentre gli ordinai di prepararmi un caffè abbozzandogli un sorriso.
«Ho la faccia di uno che ha scopato bene la notte precedente!»
«Con quella laggiù?» Indicò con la testa qualcuno alle mie spalle mentre mi girai notando la biondina che appena mi vide fece il segno di un pompino che ricambiai facendole l'occhiolino. «Ha chiesto di te, ed è qui che aspetta da almeno una mezz'ora.»
«No. E comunque, quella laggiù...» come la definì lui «....fa dei pompini pazzeschi. Ti succhia l'anima facendotela uscire dal cazzo!» Esclamai con nonchalance riconoscendole quella dote, mentre afferrai la tazzina di caffè che mi porse e subito la portai alle labbra. «Dici che ho tempo per una bella sveltina prima che arrivino Santi e Bowie?»
«Sai almeno come si chiama? Oppure le riconosci in base ai vari talenti che mostrano a letto?» Scosse la testa divertito. «Certo che tu mi stupisci sempre!»
Mi accesi una sigaretta mentre lui restò fermo a fissarmi, asciugando dei bicchieri con un panno pulito dandomi la sensazione che stesse morendo dalla voglia di chiedermi qualcosa. Non proprio qualcosa, ma piuttosto di qualcuno che io conoscevo bene.
«Come sta Peps?»Appunto.
«Chi?»
«Peps!» Ribadì fermamente, come se fossi sordo quando in realtà, quel "chi?" avrebbe semplicemente dovuto troncare il discorso. «Mi domandavo solo se finalmente aveste messo da parte l'ascia da guerra e vi foste sentiti negli ultimi giorni. Sai come sta, o sai cosa fa...ha conosciuto qualcuno?»
Era serio? Lo fissai per una buona decina di secondi chiedendomi il perché di quell'improvvisa domanda. Dove vuoi parare, Cooper?
«Che rottura di coglioni!» Sbottai. «E perché dovrei sentirla? Quella lì non esiste più per me, chiaro?»
«Ti ho fatto solo una domanda innocua.» Mormorò sulla difensiva.
Erano più di una...
«Beh, chiedimi altro! Che ne so, domandami cos'ho mangiato oppure se mi piace quella tizia laggiù!»
«Dimmi come si chiama e te lo chiedo.»
Mi leccai le labbra vedendolo ghignare, convinto che non lo sapessi. «Si chiama ....Stacey.» Esclamai, tanto tutte a Long Island si chiamavano Kacey o Stacey.
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Agrodolce - vol.2
Fanfiction{Sequel di Agrodolce} Presley trascorrerà l'estate nel cuore della Toscana immersa in paesaggi mozzafiato di vigne ed uliveti, piccoli borghi e feste campagnole per riprendersi quella spensieratezza che la tragica notizia della scoperta che l'amore...