PRESLEY'S POV
Rientrai nella dependance stanca morta, ma felice e spensierata. Io e Harry avevamo trascorso due meravigliosi giorni all'insegna delle risate e dell'amore, tra la scoperta di luoghi magici che ci saremmo portati per sempre nel cuore, balli divertenti e notti di fuoco. Posai la borsetta sul comò dando un'occhiata in giro e rendendomi conto di quanto mi stesse stretta o fosse fredda quella stanza senza il calore del suo corpo o l'ardore che emanavano i suoi occhi quando erano puntati su me. Cinque minuti fa eravamo insieme, eppure, già mi mancava stargli accanto; parlarci, farlo sorridere, tenerlo stretto racchiuso nelle mie braccia e raccontargli tutto ciò che mi rendeva felice e che quasi sempre era una conseguenza meccanica che partiva dalle sue azioni.
Incominciai a disfare la borsa contenente tutte le mie cose ; il beauty lo riposi al proprio posto, mentre i vestiti sporchi li lasciai nella cesta che avrei in seguito portato in casa affinché Maria potesse lavarli . «Finalmente!» Misi tutto in ordine , mi sgranchii e mi slacciai il bottone del vestito per spogliarmi, pronta a farmi un bagno caldo che mi avrebbe ricaricato le energie . Presi tutto il necessario con me ma non appena mi intrufolai in corridoio, qualcuno bussò alla mia porta e di certo non era Harry.
«Peps....sei qui?»
Nathan....
Inizialmente pensai di non rispondere, fingendo di non averlo sentito perché fossi sotto la doccia. Poi però, timorosa che lui mi avesse vista entrare in dependance pochi attimi prima, lo feci.«Nathan, ciao.» Non aprii la porta del tutto, segnale che non volevo che entrasse, ma non desideravo neppure che ci rimanesse male o si sentisse respinto. Mi sorrise, anche se il gesto si dissolse immediatamente dal suo viso lasciando spazio ad un'espressione che non capii se fosse amarezza o delusione.
«Posso entrare...» fece una pausa «....oppure?»
Deglutii, tentennai ed infine annuii, lasciando che mi seguisse fin dentro quella che era la mia stanza. Che altro avrei potuto fare? "No, Nathan, non entrare. Vattene!" ... Decisamente, no!
«Allora?» Incalzai, speranzosa che andasse diritto al punto e poi si allontanasse di lì, anche perché a Harry l'idea di me e Nathan Hart nella stessa stanza non sarebbe andata giù volentieri. In realtà non voleva nemmeno che il biondino mi rivolgesse occhiate o la parola, ma quello, a mio avviso, pareva un po' troppo esagerato e sapeva bene quanto in fondo ci tenevo al figlio di Owen.
«Come avete trascorso il weekend? Tu e lui vi siete divertiti?» Non sollevò lo sguardo da alcuni souvenir che avevo preso a Firenze, e che avevo appoggiato sopra il comò, mentre deglutii per via delle sue palesi insinuazioni.
Volevi che andasse diritto al nocciolo, no? Ecco, adesso replica...«C'era anche Santiago.» Osai precisare, balbettando e facendolo sorridere perché probabilmente non ero per nulla credibile. Mi guardò per un po' attraverso il riflesso dello specchio, poi ritornò a scrutare i piccoli oggettini fatti a mano.
«Certo, come no...» sollevò le sopracciglia con sarcasmo «...lui è tuo fratello, Presley.»
Sentii un feroce cappio alla bocca dello stomaco. Si strinse e mi fece venire la nausea.
«Ti sembra normale avere una relazione sessuale con tuo fratello?» Aggiunse rincarando la dose mentre seppi esattamente perché lo stesse facendo, anche se avrebbe come minimo potuto usare un modo o delle parole meno brutali. «Ci stai facendo sesso....» scandì per bene le parole accoltellandomi immaginariamente «...ti rendi conto?»
«Lui non è mio fratello.» Pronunciai con un filo di voce, facendo sì che si voltasse per guardarmi negli occhi. «Non è mio fratello!» Ribadii fermamente, convinta di ciò che era il mio pensiero. «Non so come diavolo io e Harry siamo finiti in questa situazione, o chi ci voglia lontani e perché, ma lo dimostreremo e non ci lasceremo più!»

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Agrodolce - vol.2
Fanfiction{Sequel di Agrodolce} Presley trascorrerà l'estate nel cuore della Toscana immersa in paesaggi mozzafiato di vigne ed uliveti, piccoli borghi e feste campagnole per riprendersi quella spensieratezza che la tragica notizia della scoperta che l'amore...