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PRESLEY'S POV

Ed ecco che facemmo il nostro ingresso in quello che era considerato il Louvre italiano per eccellenza , la Galleria degli Uffizi di Firenze. Dato che alloggiassimo non lontano da lì pensammo che dopo colazione quello fosse il luogo ideale per trascorrere la mattinata, immersi in una vastissima collezione di arte e storia collocate in ben novantatré sale colme di tesori inestimabili.

«Aspetta, indossa queste.» Mormorò Harry passandomi un paio di cuffiette , le radioguida, che impostò in lingua inglese affinché potessi capirci qualcosa dato che le locandine rappresentavano solo il nome del monumento, l'autore e la data e non erano molto dettagliate.

«Hai esaudito uno dei miei desideri più grandi.» Gli sorrisi mentre me le aggiustò delicatamente, cercando di bloccare i miei capelli con il cerchietto dell'aggeggio fonico.

«Venire in una galleria d'arte?» Chiese divertito vedendomi annuire. «Beh, devi sognare un po' più in grande, piccola.»

«Venire in una galleria d'arte insieme a te.» Precisai. «Era nella mia lista delle cose da fare almeno una volta nella vita, ma mai avrei pensato che ci sarei riuscita.» Soprattutto, non con lui.

Ghignò pizzicandomi la guancia mentre ci fermammo a leggere il cartello delle varie sale, anche perché sarebbe stato impossibile riuscire ad ammirare l'intero patrimonio artistico del museo. Mi segnai le varie sale alle quali avrei volentieri fatto una visita, tra cui, quella dove c'era la copia romana dell'originale ellenistico di Amore e Psiche dato che fossi una fan sfegatata della loro storia d'amore, nonostante la statua di Canova, l'originale, si trovasse al Louvre.

«Dimmene un altro.» Domandò notando ci accingemmo a salire al secondo piano.

«Dei miei sogni nel cassetto?» Girovagai nella sala di quei dipinti, perdendomi nei contrasti dei colori o nella loro immensa magnificenza racchiusa nella tecnica e nei minimi dettagli, seguita doverosamente da lui che neanche ci dava un'occhiata, bensì, teneva gli occhi puntati su di me che avevo scambiato quella sala piena zeppa di turisti, con una da ballo. Girovagavo sentendomi una principessa in un castello, tra giravolte e saltelli. Sembravo scema e con qualche rotella fuori posto, in realtà, ma ero felice e non diedi adito alle occhiate strane che ricevetti. «Mhh...voglio sposarmi con l'uomo della mia vita e mettere su una grande e meravigliosa famiglia insieme a lui!»

«Chiunque avrebbe risposto che vorrebbe viaggiare e visitare gli angoli più belli della Terra.»

Scrollai le spalle ruotandogli intorno e facendogli venire il mal di testa. «Posso viaggiare con lui. Tutto quello che voglio fare, lo voglio fare insieme alla persona del mio cuore.»

Ovvero tu...

«Devi prima trovarlo.» Provocò, anche se capii subito dove stesse andando a parare, così gli feci la linguaccia mentre mi bloccò tra le sue braccia proprio dinanzi alla Venere di Botticelli, nelle sale che andavano dalla dieci alla quattordici, impedendomi di scappargli via anche se non sarei mai voluta fuggire via dalle sue braccia. Chi era tanto folle da voler abbandonare un luogo sicuro che considerava la sua casa?

«Esatto, Harry Styles, devo prima trovarlo.» Scherzai acchiappando nelle mie mani le sue guance per pizzicargliele come lui fece poco prima con me.

"La famiglia dei Medici è una delle protagoniste indiscusse degli Uffizi ; è proprio grazie ai loro prestiti e alle loro donazioni che possiamo apprezzare oggi molte opere religiose realizzate da diverse maestranze dell'epoca."

Parlò la voce registrata mentre ci avvicinammo, mano nella mano, ad ammirare la bellezza e la diversità di stile o colori , di tutte le varie opere finché giungemmo dinanzi alla statua che raffigurava l'imitazione di Amore e Psiche. Fu lì che lo baciai e gli chiesi di scattarci una foto, imitando la scultura dei due innamorati alle nostre spalle.

Agrodolce - vol.2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora