PRESLEY'S POV
Nei due giorni precedenti, nonostante la mia continua paura di ricevere qualche occhiataccia disgustata, stranamente nessuno si era azzardato a pronunciarsi riguardo al fatto che tra me e Harry potesse esistere un legame di sangue, anche se in realtà cercavo di passare con loro il meno tempo possibile, vergognata da tutta quella condizione. Per via del piede che faceva ancora un po' male non ero più potuta andata nei vigneti a trovare Tommy che invece aveva ricevuto un paio di volte le visite di Deva, o almeno, così mi riferì Nathan. Deva mi stava ignorando come se fossi il male reincarnato a persona e la cosa mi faceva stare molto male, anche se comprendevo in parte le ragioni che la spingevano a comportarsi così.
Lasciai a terra le stampelle fiduciosa di poterne fare a meno ed andai dinanzi allo specchio del comò per sistemarmi i capelli. Era mattina presto e non avevo chiuso occhio per la quantità infinita di pensieri che mi ronzavano in testa. Mi feci una riga in mezzo e legai la chioma in una coda bassa spostando accidentalmente gli occhi sul modulo del test del DNA. Mancavano pochissimi giorni e la cosa mi stava divorando dentro, nonostante non avessi alcun presentimento a riguardo, il che era strano. Lui, invece, era tranquillo e convinto della sua idea, e a volte riusciva in qualche modo anche a contagiarmi con la sua positività.
Presi le mie cose tra cui la cinepresa vintage, uscii e mi diressi zoppicante nella camera di fronte dove Harry e Santi dormivano sul letto matrimoniale. Sorrisi vedendo quei due bestioni, stretti stretti, riposare come angeli poi mi avviai lentamente verso Harry cercando di non far scricchiolare le vecchie piastrelle sotto i miei piedi. Mi piegai sulle ginocchia e lo guardai per un po', rendendomi conto di quanto sarebbe stata noiosa e scolorita la mia vita senza di lui.
«Vado a fare un giro qui vicino perché non ho sonno.» Sussurrai spostandogli delicatamente il ciuffo via dalla sua faccia per poi dargli un piccolo bacio sulla fronte, non volendo svegliarlo, anche se desiderai moltissimo che aprisse le palpebre e mi degnasse di uno dei suoi sguardi che mi mandavano l'anima al settimo cielo. Gli diedi anche un leggero bacio anche sulla bocca schiusa e me ne andai.
Mi allontanai dalla villa ancor prima che il signor Antonio avesse spento le luci del giardino, il che stava a significare che fosse presto perfino per lui. Camminai lentamente senza sforzare il piede, incontrando per strada il signore delle mucche con le sue enormi e graziose bestiole che mi salutò riconoscendomi. Ero innamorata pazza di quel posto, soprattutto la mattina presto o nel tardo pomeriggio, perché offriva la possibilità di fare delle ottime passeggiate distensive in ogni angolo della campagna affine di respirare un po' d'aria salubre, di godersi i vari paesaggi, di schiarirsi le idee o di provare benessere e serenità per il corpo e la mente, facendoci contemporaneamente riappropriare o conoscere dei vecchi sapori e odori sopiti da tempo immemorabile.
Detestavo la tecnologia...
Raggiunsi un magnifico prato colorato di un lilla ineguagliabile che mi privò di fiato per quanto sembrasse dipinto. Erano cicorie selvatiche, e fu lì che decisi di godermi le prime luci del mattino per leggere alcune pagine del libro che la signora Maria mi aveva consigliato e che non avevo ancora finito. Al ritorno avrei sicuramente raccolto un po' di quei magnifici fiori per abbellire la tavola e portarne un po' anche a Deva, cercando il confronto con la mia amica. Ero disposta a raccontarle tutto quanto perché non mi andava di perderla. Ci tenevo a lei e ne avevo parlato anche con Freya che mi aveva consigliato la stessa identica cosa.
Canticchiai immersa nei miei pensieri raccogliendo delle cicorie selvatiche, finché quando un leggero alito di vento soffiò il mio olfatto riconobbe un profumo particolare e molto familiare e di certo non proveniva dai fiori. «Uh...» notai una bellissima farfalla svolazzarmi vicino al viso «...ciao, piccolina.» Ridacchiai finché alle mie spalle sentii il calore di un corpo che riconobbi immediatamente mentre l'insetto si allontanò, forse intimorito.
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Agrodolce - vol.2
Fanfiction{Sequel di Agrodolce} Presley trascorrerà l'estate nel cuore della Toscana immersa in paesaggi mozzafiato di vigne ed uliveti, piccoli borghi e feste campagnole per riprendersi quella spensieratezza che la tragica notizia della scoperta che l'amore...