Erano le 5 del pomeriggio... del 31 dicembre,
quando il telefono del mio appartamento mi svegliò.Ero rimasto sul divano tutta la notte, rannicchiato su me stesso a piangere, il sonno pieno di incubi mi aveva raggiunto tardi e quando quel pomeriggio riaprì gli occhi, avevo addosso la stanchezza di 10 concerti.
Mi trascinai verso quel suono e risposi: "Chi è?"
"Tae sono Jimin, sono le 5 sei pronto per stasera? Abbiamo la cena prima della festa di fine anno ti ricordi?"
"Sul cellulare non rispondevi, è successo qualcosa?"Ricordavo a stento il mio nome, non avevo voglia di vedere nessuno di parlare con nessuno ... mentii: "Jiminie scusami, non mi sento troppo bene, credo di aver fatto indigestione ieri, non me la sento di venire."
"Tae. Vuoi che venga lì, hai bisogno di qualcosa?" Era preoccupato, lo sentivo dal suo tono di voce.
"No non preoccuparti, ho solo bisogno di un po' di riposo, puoi chiedere scusa a Namjoon da parte mia?" Gli chiesi, speranzoso che non facesse altre domande.
"Si certo, tu però fammi sapere se hai bisogno di me, o di un medico. ... Ok ti lascio riposare."
"Ciao." Così chiusi la chiamata e tornai sul divano, la testa tra le mani. Che male avevo fatto per meritarmi tutto questo.Ero rimasto solo, cosa vivevo a fare se il mio mondo non aveva più bisogno di me.
Mi sentivo stanco, terribilmente stanco, gli occhi erano troppo pesanti, poggiai la testa sul bracciolo e mi riaddormentai, mentre un nuovo anno iniziava dietro le vetrate del mio appartamento, io mi richiudevo in me stesso come un libro appena finito.----------
Era più di una settimana che non uscivo da quella casa, stavo dimagrendo, tutto quello che ingerivo il mio stomaco lo rigettava, mi spostavo dal divano al letto senza sapere cosa fare.
Come un bambino avevo provato a chiamare Jungkook al telefono centinaia di volte, ma senza risultati, era tutto inutile, lui non mi avrebbe più parlato, mi aveva lasciato indietro e io non avrei mai potuto raggiungerlo.Jimin mi aveva chiamato ancora, perché voleva vedermi prima di partire, ma io gli avevo detto che quella che credevo un'indigestione in realtà era un'influenza e non volevo che si ammalasse.
Ci saremmo rivisti presto. Con mia madre e Namjoon avevo usato la stessa scusa, non volevo si preoccupassero per me.In quella fottuta casa ormai combattevo una lotta contro me stesso senza nemmeno saperlo, quella dannata voce nella testa, mi insultava ogni momento e io non sapevo come risponderle.
~~Stai male e la colpa è solo tua, te lo sei meritato ti sei illuso.
Sono anni che ci speri e ora lui non vuole più nemmeno sentire il tuo nome.
Ti odia Taehyung, ti sei fatto odiare anche da lui, non rivedrai più i suoi occhi.
Sei un povero stupido. Un bambino che ha perso il suo pupazzo e ora è rimasto solo.
Rimarrai solo per sempre Taehyung, sei sbagliato, non vai bene, non andrai mai bene.
~~Quella fottuta voce continuava così ogni momento, ogni attimo senza darmi tregua.
Avevo provato a convincermi che non dipendesse da me, io non avevo fatto nulla per farmi odiare, ero rimasto il solito Taehyung, avevo continuato ad amarlo da lontano, volevo solo sentire ogni tanto la sua voce.
Gli avevo detto solo che mi mancava, era così grave sentire la sua mancanza, era questa la mia colpa, mi aveva mandato via dalla sua vita per quello?Ripensavo continuamente alle parole che mi aveva detto Jungkook al telefono,
'Io non posso più tenerti nella mia vita, ti farei soffrire e io non posso farti questo. Dimenticami, dimenticati di me Tae'
Lui diceva che non voleva farmi soffrire e per questo dovevo dimenticarlo?
Ma come avrei potuto farlo, come avrei potuto dimenticarmi una parte di me?
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Kim Art Gallery - Taekook
Fanfiction- Sono Kim Taehyung, ho una nuova vita ora, lontano dalla Corea, lontano dalla mia famiglia, lontano dalla mia musica. - Taekook Future au Taehyung vive a Parigi - è diventato un gallerista. Jungkook vive a LA - ha continuato a fare il cantate. P...