E da allora sono perché tu sei

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Pov Taehyung

30 Dicembre 2035 Ore 23.20

"Taehyung, il catering ha smontato tutto, i musicisti pure... domani mattina presto passerà l'impresa di pulizie per sanificare gli ambienti per l'apertura al pubblico. Ok? ."

"Grazie Claire." Le rispondo, guardando la Hall ormai vuota.

"Vuoi che faccia qualcos'altro per te?" mi chiede.

"No Claire, nulla, è stato tutto perfetto. Ti ringrazio per averlo reso possibile."

"Di nulla tesoro, sono felice che il tuo lavoro sia stato apprezzato." La sento fare un sospiro.

"Ne sono felice anch'io."

Prende dalla tasca un telefono e me lo passa. "Dovresti salire a casa, è stata una giornata intensa Taehyung."

"Resto ancora un po' qui Claire, tu vai pure, Giselle ha bisogno di te."

La vedo avanzare di qualche passo e un attimo dopo le sue braccia minute si stringono al mio corpo, io sospiro e ricambio l'abbraccio. "Lascio il telefono acceso Taehyung, ricordati che c'è anche Namjoon se hai bisogno di noi."  È preoccupata.

"Starò bene ... ci vediamo domani." Le bacio la testa.

"Vuoi che chiuda io?" mi chiede staccandosi da me.

"Non c'è bisogno, lo faccio io, resto solo qualche altro minuto e poi salgo." Lei mi fa un cenno con la testa e con le spalle basse raggiunge l'uscita.

Starò bene.

Volto il telefono che ho ancora tra le mani, è scarico, provo a distinguere qualcosa tra le notifiche che affollano lo schermo, ma ci sono solo tanti messaggi, troppi e chiamate da numeri sconosciuti, c'è n'è uno che ne ha fatte tante, forse... richiamo... aspetto, ma l'utente è occupato... non era importante.

Cerco il suo numero... faccio un tentativo, porto il telefono all'orecchio... squilla, ma una voce metallica mi avvisa che potrebbe essere spento o non raggiungibile.

Dove sei Kookie? Dove sei?

Spengo lo schermo e mi incammino verso le sale della mostra, le luci sono ancora accese, ne approfitto per dare un'ultima occhiata e spegnerle.

- Il suono della felicità riaprirà domani, penso attraversando la prima stanza.

- Passo alla seconda sala, quei ragazzini ci hanno preso in pieno, mi basta guardare una foto per sentirne il rumore, era lo stesso che sentivo in quel periodo della mia vita, il periodo in cui in mezzo al rumore fastidioso che popolava la mia testa ho cominciato a scrivere canzoni per stare meglio.

- Spengo la luce ed entro nella terza stanza, i vagoni della metro pieni di gente, erano il mio posto tranquillo, quello in cui andavo per spegnere ogni cosa. Le strade di Parigi, i ponti, i giardini e un uomo solo, che d'inverno si stringeva nel suo cappotto perché non aveva nessuno accanto.

Sfioro il sensore e il buio scende anche su quegli scatti. L'unica sala ancora illuminata è l'ultima, c'è solo una foto in questa stanza, ancorata ad un groviglio di fili metallici... mi avvicino, sento un soffio freddo attraversarmi il corpo.

Il cuore che batte in questo posto ...
è il mio.

"Dovevamo essere io e ...Te". Sento una lacrima scavarmi la pelle.

Chiudo gli occhi, portandomi le mani accanto alle tempie, sento il sangue circolare lento nel corpo, nelle orecchie... volevo solo sentire cosa si provava ad averti accanto, volevo solo essere felice, sposto le braccia a circondarmi le spalle.

Sono di nuovo solo penso.

Respira stupido, sai già cosa si prova, hai passato tutta la vita così, dovresti esserci abituato.

Mi stringo ancora di più su me stesso, mi stringo così tanto da sentire appena delle braccia circondarmi, delle lacrime calde scivolarmi sulle mani, e una voce ripetere il mio nome.

"Taehyung... Amore ... Taehyung mi dispiace... Sono qui"

Riapro gli occhi, delle mani spostano le mie e mi racchiudono in un bozzolo caldo.

"Kookie." Sussurro.

"Amore" ripete lui, stringendomi a se, sento le sue lacrime bagnarmi la fronte, e il mio cuore ricominciare a battere.

Sospira "Perdonami, io non sono arrivato in tempo ." Piange ancora.

"Dov'eri?" Dico contro la sua spalla.

"Perdonami, io non volevo fare tardi ...ma c'era troppa neve, siamo rimasti in aereoporto, gli aerei non potevano partire ... e hanno cancellato tutti i voli ..." Parla tra le lacrime lui, io resto immobile a trattenere il respiro contro la sua spalla. "Ho provato a chiamarti, ma le reti non andavano... io stavo impazzendo."
Singhiozza adesso, aggrappandosi alla mia giacca.

"Perdonami... volevo essere qui per il tuo compleanno... per la mostra, ma non ci sono riuscito. Ti ho lasciato solo ...Amore."

"Mi .... Mi hai chiamato Amore... Kookie?" sento il suo cuore accelerare.

"E' quello ... che provo per te Taehyung... Amore."
Si allontana per guardarmi negli occhi.
"E' l'unico modo in cui posso definirlo Tae... tu sei l'Amore per me."

"A m o r e " ripeto piano e unisco le mie labbra alle sue. Torno a respirare, come se non lo avessi fatto per giorni.

Mi stacco per portargli una mano sul viso
"Sei qui Jungkook, sei tornato da me, è tutto quello che conta."

Ha gli occhi pieni di lacrime.
"Tu sei tutto quello che conta Taehyung. Il tuo compleanno lo è, la tua mostra, il tuo sorriso, e io ti ho lasciato solo."

Gli accarezzo ancora la guancia, baciandogli il naso.
"Voltati Kookie, guarda... è lì il motivo del mio sorriso."

Gli stringo la mano, mentre osserva stranito quella foto legata al groviglio di fili, sgrana gli occhi e si gira a cercare i miei.

"Sono ... sono io ... "
sussurra incredulo.

"Io esisto perché amandoti ho avuto un motivo per esistere Jungkook."

Sento le sue braccia avvolgermi ancora.

"Io e Te." Lo sento trattenere un singhiozzo
"Ci sono arrivato tardi Taehyung, faccio sempre tardi... ma non lascerò che nient'altro mi tenga lontano da te."

La sua bocca incontra la mia, dando al cuore un nuovo sussulto.

"Ti amo, Tae ti amo." ripete.

Afferro con forza la sua stoffa del giubbotto che ha addosso. Mi allontano cercando il suo sguardo, e trovando i suoi occhi scuri e lucidi a riflettersi nei miei.

Sento ogni fibra del mio corpo ancorarsi a lui, il mio cuore battere con il suo, batte così forte che lo sento risuonare contro le pareti della sala vuota ... non ho più bisogno di parole, ora ho la certezza che il mio posto è dove lui è.

"Ti amo anch'io Jungkook."

{{{ E da allora sono perché tu sei,
e da allora sei, sono e siamo,
e per sempre sarò, sarai, saremo. }}}
Neruda

FINE

-Questa è ovviamente la foto della mostra-

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-Questa è ovviamente la foto della mostra-

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