Vuole incontrarti

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Pov Jungkook

"Sei un coglione Jungkook, lasciatelo dire.
Sei proprio un coglione."
Furono queste le parole con cui mi accolse Jimin dopo il mio quasi monologo.

"Jiminaaaa"

"Jimina cosa?  sei un coglione e non hai nessuna attenuante." Sbuffò lui volgendo lo sguardo al soffitto.

"Cosa avrei dovuto fare, non potevo mica dire a Taehyung che avevo bisogno di lui, che sentivo la sua mancanza. Non volevo costringerlo a starmi accanto, lui avrebbe lasciato tutto per me, non sarebbe mai stato felice." Erano scuse lo so, ma erano quelle che mi ripetevo ogni sera prima di andare a dormire, per poter placare il vuoto che avevo dentro.

"Jungkook, lui ha lasciato tutto comunque per colpa tua, è fuggito dalla Corea e ha smesso di cantare, perché con quelle parole lo hai fatto soffrire più di quanto tu possa immaginare." Vidi Jimin fare un respiro profondo.

"Forse non l'hai ancora capito, ma eri tu a renderlo felice, gli bastava sentire la tua voce, e sapere che tu ogni tanto pensavi a lui, per essere felice. Cazzo Jungkook, quel ragazzo è innamorato di te da quando aveva vent'anni e tu sei stato in grado di rifiutarlo, e cancellarlo dalla tua vita, senza dargli nemmeno una spiegazione."

"Io non sapevo cosa fare."

"Tu non sai mai cosa fare, e io sono stato un cretino peggio di te e di lui, per non avervi aperto gli occhi, se potessi tornare indietro ... mamma cosa vi farei... che cretino sono stato." Se ne uscì Jimin.

"Jungkook, io lo avevo capito, ma ho fatto finta di nulla, che migliore amico del cazzo che sono stato, vi ho lasciati soli e soprattutto non ho fatto nulla per aiutarvi." Si era alzato e camminava per la stanza, mentre io lo guardavo assente.

"Lui ha smesso di cantare?" Sentii un vuoto dentro.
Lui non canta più cazzo, ha rinunciato alla musica, al nostro sogno e io me ne sono reso conto solo ora."

Restammo entrambi qualche secondo in silenzio, lui si martoriava le mani, io avevo la mente in cortocircuito ... l'unica cosa a cui riuscivo a pensare era che lui aveva smesso di cantare per colpa mia, la musica era sempre stata la sua amica più fidata e a causa mia aveva rinunciato anche a lei.

Più ci pensavo e più i miei occhi si riempivano di lacrime.

"Jimisshi, cosa ho fatto." Dissi soffocando un singulto  "Lui amava la musica più di ogni altra cosa al mondo e io ... ha smesso di cantare per colpa mia... Jimin, sarà stato così male, oddio cos'ho fatto."

Sentivo le braccia di Jimin stingermi le spalle, mentre accasciato sulla sedia faticavo a respirare tra le lacrime. Per stare meglio io, avevo fatto del male all'unica persona che c'era sempre stata per me.

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"Jungkook respira."
"Calmati su"
"Kookie calmati su... dai non è tutto perduto." Mi ripeteva Jimin da minuti ormai.

"Jungkookie " Continuò, Alzai lo sguardo, aveva pianto anche lui con me.
"Kookie....Tu quanto sei disposto a rischiare per rendere felice il tuo Taehyung?"

Gli risposi senza esitare

"Tutto."

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21 Dicembre 2035 ore 10.30

Pov Jimin

Il mio piano di rimettere a posto la situazione "Taehyung-Jungkook" stava proseguendo senza intoppi.

Dopo aver parlato con quel bambino sperduto chiamato Jungkook avevo incontrato Hobi e Yoongi appena arrivati a Parigi.

Ci eravamo dati appuntamento all'Ambroisie per cena, e tra un bicchiere e l'altro, ci eravamo divisi i compiti, mi era bastato dire che era giunto il momento di dare un futuro insieme ai nostri bimbi, per avere il loro supporto. Vista la situazione delicata, loro avrebbero supportato Jungkook io invece, avrei persuaso Taehyung a incontrarlo.

Kim Art Gallery  - TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora