Sono io

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Pov Taehyung

24 Dicembre 2035 Ore 18.30

"Tae sei pronto? Tra dieci minuti vado via, devo passare un attimo da casa prima di andare da Arnaud, ha detto di essere lì per le 20.00."

Sentii Claire urlare dal suo ufficio.
"Claire vai prima tu, chiudo io la Gallery, vi raggiungo con la mia auto...." sento dei passi
"i ragazzi sono atterrati poco fa a Seul....
Volevo chiamarli prima di andare, ho bisogno di scusarmi."
Da quando stamattina ho aperto gli occhi, sono oppressò dai sensi di colpa per come li ho abbandonati. Devo chiedere scusa a tutti, soprattutto a Jimin, lui ha fatto tanto per me e io sono fuggito.

Vedo la testolina bionda di Claire affacciarsi alla porta del mio ufficio."Va' bene Tae, non fare tardi, avvisami se c'è qualche problema."
Le faccio un cenno con il capo e lei va verso l'uscita, spegnendo le luci della hall.

Io prendo il telefono mi stiracchio sulla sedia e faccio partire la chiamata per Jimin, non ho nemmeno il tempo di mettermi un auricolare che un urlo mi perfora il timpano.

"TAEHYUNG ... stai bene?" sento Jimin strillare dall'altro capo del mondo.
"Si Jimin scusami, ho fatto un casino, io mi sento uno stupido."
"Tae..." sento dei rumori strani poi un: "Taehyungie sei vivo, pensavo ti fosse successo qualcosa di brutto, che ti avessero rapito, oddio è stato bruttissimo." Hobi parla veloce come non mai.
"Cosa è successo stai bene? ero preoccupato, anche Yoongi Hyung era preoccupato, ma ha detto che stavi bene e io gli ho creduto, poi siamo dovuti andare in aeroporto per il volo. E non c'eri... Ora vorrei abbracciati." Povero Hobi, mi sento uno schifo.
"Hyung mi dispiace averti fatto stare in pensiero, sto bene, è solo che non ce l'ho fatta a rimanere in mezzo a tutta quella gente, perdonami non volevo farti preoccupare. Non ti ho nemmeno salutato. Perdonami ti prego."

"Taeeehyungiee, basta solo che tu stia bene... se me lo permetterai ti verrò a trovare ancora, così ti posso dare un abbraccio. Va bene?" Mi dice speranzoso.
"Si Hyung ti prego, vieni quando vuoi, mi mancano i tuoi abbracci." Lo sento sospirare sollevato dall'altro capo del telefono.
"Va bene, ti passo Yoongi ok? ... Ciao Tae."

"Taehyung ... "
"Ciao Hyung, devo chiederti scusa per come mi sono comportato, è stato un comportamento infantile, mi dispiace."
"Non preoccuparti ok, voglio solo chiederti una cosa, ieri del concerto non hai ascoltato nulla?" mi domanda lui.
"No, solo la prima parte quella delle introduzioni, poi sono andato via." Gli rispondo.
"Quindi, non hai visto o ascoltato nulla di quello che è venuto dopo?"
"No."
"Ok, fa nulla, ci sentiamo presto, passa un buon Natale Taehyung."
Perché dal tono di voce mi sembrava deluso. C'era forse qualcosa che avrei dovuto ascoltare?
"Anche tu Hyung." Gli rispondo, poi sento che il telefono ripassa nelle mani di Jimin.

"Jiminie, non ci sono riuscito, non volevo deluderti, hai fatto tanto per me e io non sono stato in grado nemmeno di restare fermo ad aspettare." Stavo per scoppiare a piangere me lo sentivo.

"Taehyung ehi, non mi hai deluso ok, forse semplicemente non era il momento giusto." Lo sento fare un respiro profondo.
"Dimmi solo una cosa, vuoi ancora parlare con Jungkook?"
"Si, Jimin ovvio che voglio parlare con lui, sono quattro anni che voglio farlo, è solo che ieri c'era tutta quella gente, che parlava e io ...."
"Tae, non era il momento giusto, ok, ....tu promettimi solo che se capiterà gli darai una possibilità di farsi perdonare. Ok?."

"Ok Jimin te lo prometto." Gli sussurro.
"Grazie per tutto quello che hai fatto per me."

"Ricordati che puoi sempre contare su di me e parlare con me, ok? Non escludermi di nuovo dalla tua vita, ti voglio bene TaeTae."

"Ti voglio bene anch'io Jiminie."

Quel dannato esserino mi aveva fatto venire gli occhi lucidi, ma ora mi sentivo meglio, aveva ragione lui, forse era semplicemente il momento sbagliato, per questo ero andato via.
Però c'era una cosa che mi era rimasta nella testa, dopo la chiamata, la frase di Yoongi, "del concerto hai ascoltato nulla?"
Cosa stava provando a dirmi? Incuriosito accendendo il computer e cerco il concerto su internet.

Mentre scorro i titoli, uno si ripete di continuo .... Nuovo singolo Faded Shadow, nuovo brano di Jungkook ... singolo nostalgico per la superstar coreana.

Ha qualcosa di vagamente familiare, apro il primo video e schiaccio play.
C'è Jungkook con in mano una chitarra e dice:

"Il brano con cui vi saluto stasera è un inedito... l'ho scritto tanto tempo fa .... per una persona che non aveva paura di nulla, forse la persona più coraggiosa che io abbia mai incontrato. Ha sempre messo gli altri prima di se stessa e tante volte ha messo me prima di tutti gli altri. Spero che ovunque sia, possa ascoltare questa canzone, perché anche se non lo sa, Faded Shadow è la sua canzone e io vorrei che un giorno potesse cantarla con me."

Poi ad occhi chiusi comincia a cantare ....
.....
I was just a faded shadow who drifted away from you.
.....

Quella canzone.
Quella è la stessa che ho ascoltato anni fa, sul suo divano a LA, la stessa che mi era rimasta così impressa da farmi chiedere per chi l'avesse scritta ....

L'ascolto ancora .... Chi era quella persona coraggiosa di cui parlava?

Faccio ripartire il video di nuovo, di nuovo, seduto dietro la scrivania del mio ufficio, ne sto imparando tutte le parole, con le mani a sostenermi il viso e una lacrima a solcarmi la guancia.

Possibile che l'abbia scritta per me.
Possibile che la sua voce parli di me.
Dio quanto mi era mancata la sua voce.

Dopo tutti questi anni è sempre così bella, mi porta lontano con la mente, lontano da Parigi, lontano dal mio ufficio, lontano dalla galleria e lontano da quei passi che non sento avvicinarsi a me, fino a quando un leggero:

"C'è nessuno? Perdonatemi se sono entrato, la porta era aperta."

"Scusatemi, stavo cercando Taehyung."

.....

Non poteva essere, lo stavo immaginando.

Stoppo il video e presto attenzione sono solo nella galleria, non c'è nessuno.

Poi una sagoma scura compare dietro il vetro opaco del mio ufficio, io trattengo il fiato, bussa leggermente:

"Mi scusi se la disturbo, è tardi lo so, ma stavo cercando Kim Taehyung. Sa dove posso trovarlo?" era lui.

Sento il cuore accelerare, la testa smettere di funzionare.
Poggio le mani sulla scrivania e mi tiro su, faccio una respiro profondo:

"Sono qui." Dico solo.

Vedo la porta aprirsi e i suoi occhi scuri e profondi incatenarsi ai miei.

"Taehyung"

Poi tutto intorno a me diventa nero.

..... to be continued

Angoletto: mentre guardo i Mama 2020 infiniti

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