DUE GIORNI DOPO
La sveglia suona alle sette e mezza,ho il volo alle nove,quindi ho un po' di tempo per prepararmi sia fisicamente che psicologicamente.
Vado in bagno mi lavo e indosso un maglione rosso bordeaux e dei jeans con le mie converse nere. Scendo giù per fare colazione e in cucina incontro quella che pensavo fosse mia madre.
"Giorno,pronta per la partenza?" mi chiede sorridendomi,anche se mi ha mentito per tutti questi anni le voglio bene. 'Più o meno' rispondo,iniziando a prepararmi il latte,aggiungendo il Nesquik.
Per curiosità guardo l'orologio,e vedo che tra un'ora parte il mio volo,merda! Velocemente salgo in camera mia,prendo la valigia e le varie carte tralle quali: il passaporto,la carta d'identità e il biglietto.
Riscendo le scale e trovo mio 'padre' già pronto in cucina,mentre finisce il suo caffè,che non appena mi vede pronta sulla porta ad aspettarlo si alza e si infila il giubbotto. Saluto tutti con un abbraccio ed esco di casa seguita da mio 'padre'.
Raggiungiamo la macchina e iniziamo a dirigerci verso l'aereoporto. Dopo circa dieci minuti di viaggio mi ricordo che non so assolutamente come riconoscere chi mi verrà a predere all'aereoporto,ne' tantomeno quel qualcuno mi ha mai vista.
"Ma chi mi verrà a prendere all'aereoporto una volta arrivata li'?" chiedo voltandomi verso di lui,visto che prima stavo guardando fuori dal finestrino. "Verrà a prenderti il tuo vero padre,un certo Bobby..." "ok" rispondo per poi tornare a fare quello che stavo facendo precedentemente.
Detto questo nessuno parla più finchè non arriviamo all'aereoporto. Una volta arrivati,scendo velocemente vedendo che mancano solo dieci minuti al decollo ed io devo fare ancora tutti i controlli.
Saluto il mio padre adottivo con la mano ed entro. Passo tutti i controlli e finalmente salgo sull' aereo. Chissà se li rivedrò più...
NIALL'S POV
Siamo tornati tutti un giorno prima di quando saremmo dovuti tornare. Sono curioso di sapere cosa vuole mia madre. I ragazzi sono tornati a casa loro,io a casa mia. Sono davanti al portone e suono il campanello.
Mi viene ad aprire mia madre e mi invita ad entrare,dopo avermi salutato. Quando entro in soggiorno vedo che ci sono anche mio padre e mio fratello Greg. Cos'è? Una riunione di famiglia? Saluto tutti e mi siedo sul divano.
"Allora mamma,di cosa volevi parlarmi?" chiedo calmo "Infatti,come mai ci avete chiamati qui tutti e due?" chiede mio fratello,ma con un po'di calma in meno. Così hanno chiamato anche lui,strano.
"Scusateci se vi abbiamo obbligati a mettere da parte i vostri impegni,ma io e vostro padre dobbiamo parlarvi di una cosa importante." Dice mia madre,e noi annuiamo,incitandola a continuare " Vi ricordate quella bambina che aspettavo quando Niall aveva sei anni?" chiede un po' insicura.
Certo che me la ricordo,stanno parlando della mia sorellina che non riuscì a nascere,quanti pianti che mi feci,ero così contento di avere una sorellina più piccola.
"Certo,quella sorellina che ho atteso per nove lunghi mesi,e che non ho mai potuto abbracciare perchè morì durante il parto?" rispondo con le lacrime agli occhi.
"Si,ma vedete,lei non è proprio morta" dice mio padre "Quindi cosa intendete?" chiede Greg,che come me sta per scoppiare a piangere. Quello di mia sorella fu un duro colpo per entrambi.
"Ecco..." dice mia madre fermandosi per poi continuare "Lei è viva".
Oddio,non è possibile "COSA?!" gridiamo contemporaneamente io e mio fratello,smettendo di trattenere le lacrime,ma questa volta escono per la felicità.
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My Brother
FanfictionSabrina è una directioner italiana. La sua vita cambierà non appena riceverà quella lettera. --TRATTO DALLA STORIA-- "Ti sei mai chiesta perchè a differenza mia e di tuo padre hai i capelli castano chiaro e non neri? E ti sei mai chiesta perchè hai...