Ch 19. "Sorpresa, piccola."

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"Quindi sarai qui tra undici giorni?" chiesi a Calum attraverso il telefono,  mentre stavo piegando i miei vestiti.

"Si." rispose. "Siamo già già a New York adesso, quindi ci vedremo presto." sorrisi solo al pensiero. Potevamo di nuovo parlare allo stesso orario, senza alterare i nostri schemi di sonno.

Sentì qualcuno bussare alla porta. "Un secondo Cal" gli dissi, posando la maglietta per rispondere alla porta, chiedendomi chi diavolo fosse. Maddy non era neanche in città.

Aprì la porta e vidi un ragazzo vestito elegante. "Ciao..." dissi, chiedendomi che cosa volesse.

"Signorina Haley Kim?" chiese in tono cordiale. Lo guardai ancora più confusa.

"Si?" chiesi.

"Ho avuto l'ordine di chiederle di prendere le sue cose e seguirmi in macchina." indicò un grande SUV nero dietro di lui. Oh certo, salirò sicuramente nella macchina di uno stranieri, rischiando la mia vita.

"Chi ti ha dato questi ordini?" chiesi sarcasticamente, preparandomi a sbattergli la porta in faccia.

"Io" disse Calum attraverso il telefono. Merda. Mi ero anche dimenticata che fosse li.

"Che cosa intendi?" gli chiesi, sul punto di impazzire. Mi stava rapendo?

"Prendi solo alcuni vestiti carini e la tua carta d'identità, poi sali sulla macchina. Scoprirai tutto più tardi, okay? Ti chiamo dopo." disse Cal prima di interrompere la chiamata.

Rivolsi solo un altro sguardo al ragazzo di fronte a me e annuì, tornando in casa e correndo in camera per prendere tutti i vestiti carini che avevo. Grazie a Dio era venerdì e grazie a Dio mia mamma non c'era.

Afferrai tutti i vestiti che avevo comprato durante la mia ultima gita a LA, alcune delle cose che mi aveva comprato Calum, alcuni accessori per il bagno, il mio laptop, il carica batterie, dei soldi e poi uscì di casa.

"Dove stiamo andando?" chiesi all'alto ragazzo che stava guidando. La sua faccia era così priva di espressioni che ti faceva venire voglia di colpirla. O forse lui avrebbe mostrato qualche emozione se mi fossi tolta i vestiti. Forse.

"Aeroporto." rispose con un monotono tono di voce.

"Devo salire su un aereo?" chiesi, diventando sempre più confusa.

"Non lo so." rispose lui. Wow, grazie per l'aiuto, amico.

Usai il mio iMessage per messaggiare con Calum, chiedendogli di dirmi dove stessi andando, ma lui rispose solo con una faccina con l'occhiolino. Fanculo Cal.

Passai tutti il viaggio verso LAX a leggere ff. Era abbastanza strano leggerle ora, ma continuavo comunque a farlo. Anche se i personaggi non arrivavano a descrivere minimanete come erano i ragazzi in realtà, era carino far finta che Luke fosse un piccolo ragazzo dolce, che i ragazzi non fossero ossessionati con il sesso, che Ashton non fosse un completo idiota.

Quando arrivammo all'aeroporto, non avevo la minima idea di cosa avrei dovuto fare. Non sapevo se il mio biglietto fosse già stato comprato, non sapevo neanche quale aereo avrei dovuto prendere. Che diavolo.

Il mio cellulare vibrò per un messaggio di Calum, che mi diceva quale aereo dovevo prendere e che tutto quello che dovevo fare era mostrare la mia carta d'identità. Così feci quello che mi aveva detto perchè quando Calum ti diceva di fare qualcosa, la facevi.

La signora dietro la scrivania mi sorrise e io le porsi la mia carta d'identità. Lei la prese e premette velocemente alcuni tasti sulla tastiera del computer, poi mi diede un biglietto, dicendomi di godermi il viaggio.

Fanzoned | Calum Hood 5SOS (Italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora